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Salvini a Pontida: abbraccio ‘sovranista’ con Le Pen e gli affondi contro Islam, Europa, Soros e Richad Gere

Salvini a Pontida: abbraccio ‘sovranista’ con Le Pen e gli affondi contro Islam, Europa, Soros e Richad Gere

Assicura che “Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono la sintesi di un destino comune, non riusciranno a dividerci”. Eppure nel suo intervento al raduno della Lega di Pontida, il vicepremier e segretario del Carroccio Matteo Salvini sembra fare a gara con la premier Meloni, una sfida a distanza per cavalcare gli istinti più conservatori e reazionari dell’elettorato di destra.

Non è un caso se la premier, allarmata dalle prese di distanza e dalle critiche neanche velate di esponenti del Carroccio alla gestione della questione migranti, abbia virato ancor di più verso politiche iper-securitarie.

Ma da Pontida Salvini va oltre e con toni “trumpiani” lancia affondi a destra e a manca: l’immancabile Europa, la sinistra, i diritti civili, i migranti (compreso Richard Gere) e persino George Soros.

L’esecutivo Meloni

Almeno a parole, Salvini professa fedeltà all’esecutivo che pure “bombarda” un giorno sì e l’altro pure. “La Lega ha tutto l’interesse e la determinazione perché questo governo, il migliore che potessero scegliere gli italiani, duri non solo 5 anni ma anche i prossimi cinque. Quindi prenotiamo 10 Pontide per venire qua a valutare i frutti della vostra presenza e i frutti del nostro lavoro”, dice Salvini, dal palco di Pontida.

Lega che secondo il suo segretario è “garante del fatto che questo governo durerà tutti e cinque gli anni che gli italiani ci hanno chiesto che durasse, non uno di meno”. D’altra parte lo steso Salvini ammette che “abbiamo culture diverse, ma il centrodestra unito vince nei Comuni, nelle regioni e vince al governo dell’Italia”.

I rapporti con l’Europa (e Le Pen)

Vittoria che deve arrivare anche in Europa nel giugno del prossimo anno. Il capo della Lega ne è convinto: “Siamo determinati e destinati a vincere in Europa”. Ed è in chiave europea che è arrivato l’invito a parlare dal palco di Pontida a Marine Le Pen, leader dell’ultradestra francese. “Ringrazio una donna coraggiosa come Marine Le Pen, che contro tutto e contro tutti rappresenta il primo partito di Francia. E se dovremo scegliere tra Macron e Le Pen non avremo nessun dubbio. Tutta la vita con Marine Le Pen”, spiega Salvini.

Chiarissimo il segnale agli alleati in Italia, in testa Forza Italia, contrari ad una alleanza con Le Pen e i post-nazisti di Adf in Germania in ottica europee. “Oggi rappresenta il primo partito di Francia, sarebbe un errore per chiunque dire di no a un’alleanza con lei”, le parole di Salvini, intervistato da Libero.

La  leader francese del Rassemblement national, intervenendo al raduno della Lega, ha invece che “voi in Italia e noi in Francia siamo impegnati nella stessa lotta, la lotta per le libertà, per la patria, io so quanto ci teniate alle vostre libertà“. E poi: “Sono contenta di incontrare Salvini, che avete la fortuna di avere come leader e io come amico. Sono felice di essere a Pontida, un luogo così simbolico, simbolo della resistenza alle influenze esterne. E credo che il parallelo con quello che vedremo in Europa non sia esagerato“.

L’immigrazione

Sull’immigrazione i toni si fanno durissimi, segnando un punto di non ritorno o quasi. “Ho fatto, faccio e farò e tutti insieme faremo tutto quello che è democraticamente permesso per bloccare un’invasione che rischia di essere disastrosa. Ogni mezzo necessario che la tecnologia e la democrazia ci mettono a disposizione deve essere utilizzato”, dice aizzando il popolo leghista Salvini.

Il numero uno della Lega poi attacca l’attore statunitense Richard Gere, che il 6 ottobre prossimo sarà presente in Tribunale a Palermo come testimone nel processo Open Arms a carico di Salvini: l’accusa per l’allora ministro dell’Interno è di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti nell’agosto del 2019.

Ebbene, Salvini annuncia ai suoi che “all’udienza di ottobre a Palermo, guardando in faccia Richard Gere, porterò il sorriso di Pontida. Richard, bacioni.Se ti piacciono tanto, apri le tue ville e portateli a casa tua”, il messaggio di scherno all’attore e attivista americano.

Droga, Islam e Soros

In un crescendo rossiniano, Salvini butta nel calderone altri temi per cavalcare l’onda populista. A partire dalla droga, col vicepremier che rivendica come “con la Lega  al governo non ci sarà mai lo stato spacciatore”. “La droga fa male, mi vergogno per quei politici che ne parlano con leggerezza. Noi – aggiunge Salvini – vogliamo vendere ai nostri ragazzi lavoro, non sostanze”.

Quindi le parole da incidente diplomatico sull’Islam. Secondo Salvini “fino a che l’islam non deciderà di essere una cultura tollerante di chi non la pensa come lui, l’Islam dovrà essere guardato con estrema attenzione”. “Tribunali islamici in Italia e in Europa non ne voglio“, ha proseguito Salvini, “chi ritiene che la donna valga meno dell’uomo, a casa mia non sarà mai bene accetto. Mettetevi d’accordo con voi stessi signori socialisti, il Velo islamico e l’8 marzo non vanno d’accordo“.

Quindi l’attacco al finanziere ungherese George Soros, da decenni ormai al centro delle peggiori teorie del complotto cavalcate dall’estrema destra antisemita. Salvini lo inserisce nella categoria dei “personaggi che finanziano l’annientamento della civiltà occidentale” e per questo “vanno contrastati con qualsiasi mezzo democratico possibile. Leggo sui giornali il filantropo sono organizzazioni che lavorano per minare una cultura millenaria”.

L’azione di governo

Quindi le parole d’ordine per l’azione di governo. Salvini parte rivendicando la tassa sugli extraprofitti bancari. “Che le banche diano una parte dei loro profitti miliardari per aiutare lavoratori e pensionati per la Lega è una priorità. Non torneremo indietro”, dice il leader del Carroccio. Sulla stessa linea anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che dal palco di Pontida sottolinea che il governo “andrà avanti”. “Banchieri e analisti finanziari non saranno d’accordo”, il provvedimento “si potrà perfezionare ma va nella direzione giusta”, le parole del ministro.

Il 2024, ha invece chiarito il ministro per gli affari Regionali Roberto Calderoli, “sarà l’anno dell’Autonomia”, riforma che resta un boccone amarissimo da digerire per Fratelli d’Italia. “Sono soddisfatto di aver raggiunto un accordo con la maggioranza. Non pensavo che mi facessero un monumento ma non accetto di venire costantemente insultato”, le parole al vetriolo del ministro leghista sulla sua riforma.

Altra storica battaglia che ritorna dal palco leghista di Pontida è quella della castrazione chimica, di cui si è fatta portavoce Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama. “Ci sono persone che violentano donne e i minori, entrano in carcere, riescono e poi rientrano perché hanno violentato di nuovo. E dicono: ‘Non riesco a frenare i miei impulsi’. Allora, io non ho dubbi: se uno stupratore non riesce a tenere i propri impulsi vuol dire che ha bisogno di un aiuto, che si chiama in un modo: castrazione chimica”, le parole della senatrice-avvocato che aprono un nuovo fronte di polemica.

Omaggi e dimenticanze

L’intervento di Salvini si era aperto con due omaggi: quello all’ex segretario del Carroccio Roberto Maroni e al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Su Maroni ha detto: “È stato un segretario che prima di me e meglio di me ha lavorato ed è stato un grande leghista“, mentre sul presidente di Forza Italia, Salvini ha ricordato “un amico che non è mai venuto a Pontida ma di cui tanto avevamo discusso“, mentre di entrambi i leader sugli schermi sono passati due brevi video con le rispettive foto. Nessun cenno invece a Umberto Bossi, fondatore della Lega: l’ex leader del partito è rimasto a Gemonia in famiglia e fonti a lui vicine hanno confermato che non è arrivato alcun invito a partecipare al vecchio capo del Carroccio