Caos a Lampedusa
Cos’è il piano in 10 punti di von der Leyen sui migranti
La visita della Presidente della Commissione Ue sull'isola. Un piano di premesse generiche: supporto di Frontex per i rimpatri, pattugliamenti e la lotta ai trafficanti, rafforzamento della sorveglianza in mare, creazione di corridoi umanitari
News - di Redazione Web
Non c’è traccia, almeno esplicita, del fantomatico blocco navale nel piano in dieci punti proposto dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per affrontare la gestione dei migranti attraverso il Mediterraneo. La Presidente della Commissione Europea si è recata ieri in visita a Lampedusa, ha visitato l’hotspot dell’isola e il molo Favaloro, ha tenuto una conferenza stampa con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Palazzo Chigi ha parlato di “una grandissima giornata”, Meloni chiederà “maggiore coinvolgimento dell’Onu”. Previsto oggi alle 12:30 il consiglio dei ministri.
Per la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola sui migranti “ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell’asilo, della solidarietà”. Per il vice primo ministro, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani “la situazione non è esplosiva, è già esplosa” in quanto si tratterebbe di “uno spostamento di milioni e milioni di persone e non ci sono muri che tengono: guardate alla storia delle invasioni barbariche, non vennero fermate dall’ esercito romani, l’esercito più forte della storia militare”.
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Il piano di von der Leyen non contiene nulla di nuovo, soltanto premesse, si impegna a una maggiore cooperazione tra le autorità italiane ed europee. Al quinto punto si legge dell’“intensificazione della sorveglianza aerea e navale” ma in termini diversi da quelli sollecitati dalla premier, che in campagna elettorale parlava di blocco navale, e del vice primo ministro e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che dal raduno della Lega a Pontida continuava a rivendicare i risultati ottenuti quando era ministro dell’Interno.
- Supporto concreto all’Italia attraverso Frontex, l’agenzia per l’asilo e altri soggetti, per affrontare la crisi accogliendo, registrando e identificando i migranti in arrivo sull’isola
- Intensificazione degli sforzi dell’Ue per il trasferimento dei migranti da Lampedusa verso altre destinazioni, sollecitando i Paesi membri ad attivare il meccanismo volontario di solidarietà per accoglierli
- Supporto delle strutture di Frontex per i rimpatri e intensificazione, a questo scopo, dei rapporti con i Paesi di origine
- Aumento delle azioni per la lotta contro i trafficanti anche attraverso un rafforzamento della normativa e una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e transito
- Intensificazione della sorveglianza aerea e navale attraverso Frontex ma anche valutando la possibilità, come chiesto dall’Italia, di nuove missioni navali tipo Sophia
- Azioni concrete contro la logistica dei trafficanti, ovvero garantire che le imbarcazioni utilizzate per il traffico di esseri umani vengano sequestrate e distrutte
- Il personale dell’Agenzia Ue per l’asilo si affiancherà e aiuterà le autorità italiane al fine di accelerare l’esame delle domande presentate dai migranti respingendo quelle prive di fondamento e rispedendo nei Paesi di origine coloro che le hanno presentate
- Offrire alternative valide alle rotte illegali attraverso il rafforzamento dei corridoi umanitari, “la misura più efficace – ha sottolineato von der Leyen – per contrastare le bugie dei trafficanti e spezzare il circolo vizioso” venutosi a creare
- Rafforzare la collaborazione con le agenzie Onu (Unhcr e Oim) per garantire sempre la protezione dei migranti anche durante i ritorni assistiti
- Arrivare al più presto con la Tunisia, nell’ambito dell’attuazione del memorandum d’intesa sottoscritto lo scorso luglio, alla definizione di nuovi progetti per la lotta ai traffici illegali di migranti e arrivare così allo sblocco dei fondi messi a disposizione dall’Ue
Il blocco navale è irrealizzabile. Le leggi italiane ed europee prevedono che chi entra in territorio italiano ha diritto a chiedere asilo senza essere respinto. Von der Leyen ha parlato di missioni di sorveglianza in maniera generica, così come è generico ogni punto dei dieci proposti. Ha promesso comunque “una risposta europea coordinata a una sfida europea” e che “saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti”. Fratelli d’Italia esulta, parla di una “svolta” dopo le tre ore di visita sull’isola e di “parole che dall’Europa non erano mai state pronunciate”.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ritiene essenziale “superare Dublino, con una equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza”. Riccardo Magi di +Europa denuncia “una passerella nell’hotspot di Lampedusa ripulito e tirato a lucido”. Dal Pd accusano la premier di puntare sul memorandum con la Tunisia e non sulla redistribuzione dei migranti per non urtare gli alleati sovranisti di Polonia e Ungheria. Meloni sollecita proprio il finanziamento di 255 milioni di euro prospettato al presidente Kais Saied da quello da quasi 2 miliardi di dollari che il Fmi tiene bloccato in attesa di riforme che non sono all’ordine del giorno a Tunisi.