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Strage del mercato di Kostiantynivka, il New York Times ‘accusa’ Kiev: “Missile era ucraino”

Strage del mercato di Kostiantynivka, il New York Times ‘accusa’ Kiev: “Missile era ucraino”

Volodymyr Zelensky il 6 settembre scorso aveva parlato, in relazione all’attacco russo sul mercato di Kostiantynivka, raid costato la vita ad almeno 17 persone, compresi bambini, ferendone altre trenta, di “sfacciataggine della malvagità” e “disumanità assoluta” da parte di Mosca.

A poco più di dieci giorni da quei tragici fatti una inchiesta del New York Times avanza seri dubbi sulle responsabilità di quella strage nella città del Donetsk, regione epicentro della guerra in corso contro la Russia da oltre 500 giorni.

Secondo il quotidiano della ‘Grande Mela’ dietro l’eccidio di Kostiantynivka vi sarebbe infatti un tragico errore ucraino e non un attacco russo. Il New York Times pubblica una ricostruzione dei fatti che dimostrerebbe come il razzo arrivasse da nord-ovest, quindi dalle zone controllate da Kiev, e non dal settore occupato dai russi.

A schiantarsi sul mercato in pieno giorno sarebbe stato un missile antiaereo ucraino finito fuori rotta, per un danno al momento del lancio o per un malfunzionamento del sistema di guida.

A riprova della “mano involontaria di Kiev” dietro la strage di Kostiantynivka vi sarebbe, aggiunge il Nyt, anche altro: a partire dall’incompatibilità dei danni riportati nell’area del mercato in confronto alle ricostruzioni ufficiali ucraine, che avevano parlato di un missile russo lanciato da un sistema di difesa aerea S-300.

Un missile di quel tipo trasporta però una testata diversa da quella esplosa a Kostiantynivka. Inoltre le facciate degli edifici vicini all’esplosione erano perforate e la misurazione dei fori e quella dei frammenti sono coerenti con il missile 9M38, quello che viene lanciato dal veicolo antiaereo mobile Buk in dotazione alle forze ucraine. Nella sua inchiesta inoltre il quotidiano sottolinea come inizialmente le autorità di Kiev abbiano cercato di impedire ai suoi giornalisti di accedere all’area dell’impatto, dove si trovavano i detriti del missile.