La storia del filosofo
Perché Gianni Vattimo fu arrestato davanti alla Fiat nel 1959
"Di colpo, la polizia ci carica, ci sbatte su un camion e ci porta in Questura. una faccenda risolta in poche ore ma io ero l’assistente di Pareyson, avevo le chiavi dell’Istituto di estetica, dovevo andare ad aprire... Appena rilasciato mi sono precipitato a telefonare tutto trafelato al maestro: «Ho avuto un incidente, scusi»".
Quello che pubblichiamo di seguito è un breve estratto del libro “Non essere Dio, un’autobiografia a quattro mani” di Gianni Vattimo con Piergiorgio Paterlini.
L’episodio clou per me avviene nel 1959. Durissimo rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Durissimo sciopero alla Riv, un’azienda Fiat, al Lingotto, in via Nizza. Il solito schieramento di polizia gigantesco. Ero là a picchettare con molti altri, alcuni ragazzi confluiti poi nei «Quaderni Rossi» di Renato Panzieri: Vittorio Rieser, Giovanni Mottura. Agitavo la mia copia della Costituzione. Cercavamo di impedire ai crumiri di entrare, eravamo in tanti, ricordo di aver visto anche il capo degli scout di allora.
Di colpo, la polizia ci carica, ci sbatte su un camion e ci porta in Questura. una faccenda risolta in poche ore ma io ero l’assistente di Pareyson, avevo le chiavi dell’Istituto di estetica, dovevo andare ad aprire… Appena rilasciato mi sono precipitato a telefonare tutto trafelato al maestro: «Ho avuto un incidente, scusi». Il giorno dopo l’«Unità» titola in prima pagina: «Giovane dirigente cattolico arrestato davanti alla Riv mentre recita versetti del Vangelo». Sulla stessa pagina Giancarlo Pajetta mi insegnava della tessera ad Honorem della Fgci. Mia madre aveva conservato quella pagina dell’«Unità» ma io non l’ho più trovata.