Le conseguenze della fuga
Cosa rischia Adamo Guerra, che reati ha commesso l’uomo che ha abbandonato le figlie ed è scappato in Grecia
Le risposte dell'avvocato e criminologa Chiara Penna sul caso virale. "In sostanza l’uomo si è sottratto alla responsabilità genitoriale, facendo mancare alle figlie i mezzi di sussistenza". Le ragazze all'epoca dei fatti erano minorenni, 16 e 12 anni
Cronaca - di Antonio Lamorte
Quanti avranno pensato alle conseguenze di abbandonare tutto e sparire, partire, lasciarsi alle spalle famiglia e lavoro e ricominciare. Un Paese esotico, aprire un chiringuito sulla spiaggia, ricominciare da zero. Non così tanto, in un luogo nemmeno così esotico, si era allontanato Adamo Guerra, imprenditore romagnolo scovato a Patrasso dopo che per dieci anni era sparito, dato per morto. “È arrivato il momento di farla finita”, aveva scritto in una delle tre lettere lasciate in casa, in quel luglio del 2013. Un’auto abbandonata al porto di Ancona, neanche una goccia di sangue trovata dai Ris. L’ultima traccia: un biglietto per un traghetto per la Grecia. La Procura di Bologna aveva archiviato l’indagine nel 2014 parlando di “verosimile suicidio”.
Quando l’anno scorso l’ex moglie, Raffaella, con la quale aveva avuto due figlie ancora minori e dalla quale si era già separato all’epoca della sparizione, aveva chiesto il divorzio si sarebbe scoperto che un tale Adamo Guerra aveva chiesto l’iscrizione nelle liste dell’Aire, l’Associazione degli italiani residenti all’estero, in Grecia. E la donna avrebbe pensato a un’omonimia, a un furto d’identità. E invece le telecamere di Chi l’ha visto? – che non hanno mai mostrato il volto dell’uomo – hanno scovato proprio il suo ex marito, padre delle sue figlie, in un ufficio nel Peloponneso. “Non è umano. Non è un uomo, non è un padre”, ha detto l’ex moglie alla trasmissione di Rai3.
Quanti si saranno chiesti delle conseguenze di una scelta così clamorosa, quanti avranno persino pensato e quante volte di fare lo stesso, quanti hanno ipotizzato nientedimeno una invasione della privacy da parte del programma di Federica Sciarelli senza la quale – l’ha detto l’ex moglie in studio – la vicenda non sarebbe mai stata chiarita. L’avvocato penalista e criminologa Chiara Penna ha risposto alle domande de L’Unità sul caso diventato virale sui media italiani.
Cosa rischia Adamo Guerra, qual è (o quali sono) la fattispecie di reato nella quale potrebbe incorrere?
La premessa è che sparire non è reato, ma che il “diritto a sparire” deve fare i conti con gli obblighi che l’uomo aveva nei confronti delle figlie minorenni. Dunque potrebbe certamente configurarsi il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare previsto dall’art 570 e seguenti del codice penale. In sostanza l’uomo si è sottratto alla responsabilità genitoriale, facendo mancare loro i mezzi di sussistenza. Bisogna capire però se il reato sia prescritto o meno.
Se non avesse avuto due figlie minorenni all’epoca della sparizione, cosa sarebbe cambiato?
Se le figlie fossero state già maggiorenni ma non fossero state autosufficienti gli obblighi sarebbero rimasti.
L’uomo potrebbe essere denunciato anche per procurato allarme?
Sì, potrebbe configurarsi il reato di cui all’art. 658 del codice penale, perché di fatto le autorità lo hanno cercato per anni, c’è stata un’indagine poi archiviata, si è dedicato tempo e risorse inutilmente. Ma anche in questo caso, è improbabile che si proceda in tal senso perché il reato risulterebbe prescritto.
Se non fosse stato separato, quindi ancora sposato, l’uomo sarebbe andato incontro allo stesso tipo di reato?
Certamente sì. Anche perché non era ancora divorziato. Ad ogni modo in caso di divorzio, gli obblighi verso le figlie non sarebbero cambiati. Allo stesso modo restano gli obblighi nei confronti della coniuge separata. Dal punto di vista civilistico, invece, senza la separazione, si sarebbe configurato inoltre l’abbandono del tetto coniugale, che in questo caso non sussiste.
L’ex moglie può avanzare pretese nei confronti dell’ex marito?
Sì, potrebbe chiedere il risarcimento anche per aver provveduto da sola al sostentamento delle figlie. Sia ex moglie che figlie potrebbero chiedere anche risarcimenti per danni morali in sede civile.
Si può parlare di invasione della privacy da parte della trasmissione Chi l’ha visto? Sarebbe passibile di denuncia da parte del protagonista della vicenda?
Lo scopo della trasmissione è fornire alla collettività il maggior numero di informazioni possibili, in modo da ritrovare una persona scomparsa. Una volta che questa viene individuata, lo scopo della trasmissione cessa. Pertanto si configura la violazione della privacy solo nel momento in cui si spettacolarizza la vicenda con informazioni che esulano dallo scopo prefissato.