Il caso
Arezzo, in due negozi spunta il pane del Duce
Sulle buste sono scritte le parole che Mussolini rivolgeva all'alimento. In basso la firma 'M'. I gestori: "Non ci interessa, abbiamo solo messo in vendita un prodotto che abbiamo in quantità. Noi vogliamo solo valorizzare i prodotti locali". Non si sa chi abbia commissionato la produzione di queste buste
Curiosità - di Redazione Web
“Amate il pane cuore della casa profumo della mensa gioia dei focolari. Onorate il pane gloria dei campi flagranza della terra festa della vita. Rispettate il pane sudore della fronte orgoglio del lavoro poema del sacrificio. Non sciupate il pane ricchezza della patria il più santo premio alla fatica umana“. Sono le parole, di Benito Mussolini, stampate, insieme anche a una ‘m‘ in fondo al testo, sulle buste del pane di due negozi di Arezzo.
Il pane di Mussolini
A segnalare il caso una cliente. Le due panetterie un tempo appartenevano a uno stesso proprietario, oggi fanno capo a due diversi gestori uno dei quali spiega: “Le buste c’erano già in negozio in grossa quantità e noi le abbiamo mantenute. Alla fine valorizzare i prodotti locali resta una delle missioni che tutti noi portiamo avanti. Del resto non mi interessa“. Su chi abbia commissionate le buste non è emerso al momento altro.
Lo scontrino
È di inizio settembre quando nel Veronese la titolare di un bar è finito al centro di forti polemiche. Il motivo? Sugli scontrini emessi appare il volto del Duce, ovvero di Benito Mussolini. “Chi mi accusa di essere fascista mi fa solo piacere. Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro. Se al 2014 non ci sono stati provvedimenti giudiziari per vietarci l’uso del volto di Mussolini sugli scontrini, significa che non stiamo commettendo alcun reato. Con questa polemica, in realtà, otteniamo solo più visibilità. Non ero nemmeno nata durante il periodo del Fascismo, ma credo che alcune azioni di Mussolini siano state positive per l’Italia, a parte gli orrori delle leggi razziali“, dichiarò la donna.