Il raid
L’annuncio di Kiev: “Distrutto il quartier generale della flotta russa sul Mar Nero, morti in Crimea tre generali di Mosca”
I missili lanciati in Crimea avrebbero 'decapitato' le forze navali di Mosca e causato delle morti eccellenti, tra le file dell'esercito al servizio del Cremlino
Esteri - di Redazione Web
Lo scorso venerdì l’esercito ucraino è stato protagonista di un attacco militare in Crimea. Un raid che ha avuto come obiettivi la capitale Sebastopoli, il ponte che collega l’isola alla Russia e soprattutto il quartier generale della flotta di Mosca sul Mar Nero. Proprio in merito a quest’ultimo, i servizi segreti di Kiev hanno annunciato di aver distrutto l’intera sede. Durante il bombardamento missilistico, avrebbero perso la vita tre generali agli ordini del Cremlino.
L’attacco ucraino in Crimea
Il governo di Kiev ha dichiarato che i missili hanno superato le difese russe e colpito l’obiettivo durante una riunione alla quale erano presenti le più alte autorità dell’esercito russo, su quel territorio. Il bilancio sarebbe di 25 vittime, di cui sei persone sarebbero morte e 16 sarebbero rimaste ferite. Secondo il Corriere della Sera, sarebbero stati coinvolti nel raid, “il generale Alexander Romanchuk, capo del fronte sud-orientale, e il generale Oleg Tsekov comandante della Guardia Costiera della Flotta del Nord. Il primo sarebbe in gravi condizioni, il secondo in coma. Voci anche sulla morte dell’ammiraglio Viktor Sokolov alla testa della Flotta del Mar Nero“.
Gli 007
Le indiscrezioni relative ai dettagli dell’attacco ucraino sono stati resi noti da Kyrylo Budanov, responsabile dell’intelligence di Kiev. In Crimea è in atto, al momento, una fase cruciale del conflitto. Le difese russe appaiono in difficoltà e sarebbero state gravemente danneggiate. Di conseguenza l’esercito ucraino sta approfittando di questa debolezza del nemico.