L'enclave
Fuga dal Nagorno-Karabakh, migliaia di persone in Armenia dopo gli attacchi dell’Azerbaijan
Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha dichiarato che Erevan era pronta ad accogliere 40mila famiglie
Esteri - di Redazione Web
A partire da domenica gruppi di persone hanno cominciato a lasciare l’enclave contesa del Nagorno-Karabakh. Sono di etnia armena, secondo il Guardian almeno tremila sono partiti dal territorio dello stato separatista che si trova in territorio azero. Baku aveva lanciato la settimana scorsa un’operazione militare costringendo le autorità locali a un cessate il fuoco che di fatto è diventato una resa. Una situazione ad altissima tensione maturata in oltre trent’anni di conflitto e tregue. L’operazione dell’Azerbaijan è stata sostenuta dalla Turchia di Recep Tayyip Erdogan che oggi incontrerà il presidente azero Ilham Aliyev.
I rifugiati hanno abbandonato le proprie case e sono arrivati in Armenia, soprattutto per la paura di essere perseguitate. Alcune sono arrivate in autobus e altre in auto. Almeno 23 in ambulanza, a causa delle ferite riportate a causa dell’operazione militare scattata la settimana scorsa. Funzionari del governo armeno secessionista della regione hanno dichiarato che intendono evacuare migliaia di sfollati dalla regione in Armenia. Il governo locale ha affermato che gli sfollati saranno accompagnati oltre il confine dalla regione contesa in Armenia dalle forze di pace russe. Mosca da anni intrattiene rapporti con entrambe le parti, non è intervenuta nonostante la sua missione di peacekeeping.
- Nagorno Karabakh, l’Armenia capitola in 24 ore: la regione separatista sotto controllo azero, proteste contro il premier “traditore”
- Nagorno Karabakh, guerra senza fine: l’Azerbaigian avvia un’operazione antiterrorismo
- “Nessuno parla degli armeni, il massacro dimenticato in Nagorno Karabakh”, intervista a Marcello Flores
- La storia del Nagorno-Karabakh e il perché del conflitto
Circa 120mila abitanti vivono nel territorio, la maggior parte di etnia armena. Dal 1993 si era reso indipendente. Due guerre sono state combattute intanto, con vittorie che avevano favorito una volta una parte e una secondo volta l’altra parte. Nell’ultimo conflitto nel 2020 Baku era riuscito a conquistare gran parte del territorio. Agli armeni era rimasta una piccola parte dell’enclave collegata all’Armenia dal “corridoio di Lachin” e che comprendeva la capitale Stepanakert. L’Azerbaijan è a maggioranza musulmana e di etnia turca.
L’offensiva dell’Azerbaijan ha provocato centinaia di morti, feriti e dispersi. Era scattata con il pretesto di una “operazione antiterrorismo”. Per dieci mesi Baku aveva attuato un blocco che aveva portato a una disperata carenza di cibo, carburante e acqua nella capitale dell’enclave, Stepanakert, e nelle aree circostanti. La settimana scorsa il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, aveva dichiarato che Erevan era pronta ad accogliere circa 40mila famiglie.