I conti non tornano
Manovra, Meloni e Giorgetti a caccia di soldi tra sanatorie e condoni: rispuntano anche plastic e sugar tax
Di fronte ad una cassa che piange il governo Meloni è pronto a ripescare tasse date per “scomparse” e il solito minestrone di sanatorie e condoni. È questo il menù sul tavolo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, pressato dai partiti di maggioranza, in particolare la “sua” Lega, che in vista della prossima legge di bilancio vogliono portare a casa le promesse fatte durante la campagna elettorale che ha portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi esattamente un anno fa.
Una manovra che agirà su due fronti: da un lato più deficit e dall’altro più tasse per finanziare le misure. Si spiega così il ritorno nella discussione di “palazzo” di sugar e plastic tax, così come la possibilità di anticipare l’asta per l’affidamento del Lotto al 2024: operazione che consentirebbe all’esecutivo di incassare almeno 800 milioni di euro.
Si tratta ovviamente di spiccioli rispetto alle richieste della maggioranza: tra ministeri e partiti Giorgetti deve tentare di far quadrare i conti e trovare circa 30 miliardi di euro, cifra che al momento appare impossibile da mettere assieme entro giovedì 26 settembre, quando il governo presenterà la nuova Nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza.
Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla “odiata” Bruxelles: Meloni e Giorgetti sperano di ottenere dall’Europa 10 miliardi di euro in più di margine alzando dal 3,5 a oltre il 4% il deficit previsto per il 2024, anche se vi sono forti dubbi al momento di una via libera in tal senso della Commissione europea.
Per finanziare la manovra e fare cassa dunque restano sul tavolo le tasse, a partire da quella sugli extraprofitti delle banche: la prima versione sarà depotenziata dopo le critiche feroci arrivate anche da parti della maggioranza, in particolare Forza Italia, e dagli iniziali 3,5 miliardi potrebbe scendere a 2 miliardi di entrate fiscali garantite.
Quindi le questioni relative a sanatorie e condoni: giovedì scorso è spuntata quella su scontrini, ricevute fiscali e fatture a favore di commercianti e partite Iva inserita nel decreto che introduce il bonus carburanti che verrà esaminato domani dal Consiglio dei ministri. Quindi l’inevitabile proposta di condono sui piccoli abusi edilizi, avanzata dal vicepremier Matteo Salvini e che ha avuto un sostanziale via libera anche da Forza Italia.
Ma dato che il piatto piange, in vista potrebbe esserci anche il ritorno di una serie di tasse “congelate” negli ultimi anni: parliamo di sugar tax e plastic tax, prima introdotte tra il 2019 e il 2020 e poi sospese dopo le proteste delle imprese interessate dai provvedimenti. In caso di sblocco, i due interventi potrebbero valere circa 650 milioni di euro, scrive La Stampa.
Quindi il settore del gioco, dalle slot alle concessioni. Il ministro della Salute Schillaci propone una nuova tassa di scopo per recuperare i 4 miliardi che servono per finanziare la sanità: altri soldi arriverebbero dall’asta per l’affidamento del Lotto, da anticipare al 2024. La concessione del gioco del Lotto, oggi in mano a un consorzio guidato da Igt, scade nel 2025: la gestione venne affidata sette anni fa, quando il governo bandì una gara con una base d’asta di 700 milioni. L’offerta finale fu di 770 milioni. Probabilmente adesso si partirebbe almeno da 800 milioni, dal momento che negli anni la raccolta è aumentata. La quota sarà fissata dal livello dell’aggio nel bando di gara, cioè quanto spetta al concessionario, ora al 6%. Se l’idea andrà a buon fine, nelle casse dello Stato entreranno già l’anno prossimo circa 400 milioni di euro, mentre i rimanenti arriveranno nel 2025.