Le nomine in CdM
Garante dei detenuti, il ‘neomeloniano’ D’Ettore nominato da Nordio: nella terna non c’è Rita Bernardini
È Felice Maurizio D’Ettore il presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. La proposta, come da norma arrivata dal Guardasigilli Carlo Nordio, è stata deliberata dal Consiglio dei ministri tenuto lunedì 25 settembre, esattamente un anno dopo la vittoria delle elezioni della destra.
D’Ettore vede così premiato un cambio di casacca dal timing perfetto. Professore di Diritto privato a Firenze, dopo aver militato a lungo in Forza Italia, dal 1994 al 2021, passa in Coraggio Italia con Giovanni Toti. Dieci giorni prima del voto, dopo aver realizzato che la sua nuova casa politica non l’avrebbe ricandidato alle politiche del 25 settembre 2022, D’Ettore si sposta in Fratelli d’Italia che dopo un anno lo nomina a presidente del Garante dei detenuti.
Con lui nella “terna” ci sono l’avvocata romana Irma Conti, indicata dalla Lega e Mario Serio, professore ordinario di Diritto Privato Comparato nell’Università di Palermo, in quota opposizione. Rispetto alle prime indiscrezioni non c’è più Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli.
Ma soprattutto manca Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che pure era stata scelta dopo un colloquio con il capo di Gabinetto del Ministro per poi essere misteriosamente scartata dopo una email di rettifica.
Conti per il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere era stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica nel 2014 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il suo nome è stato fatto dal Carroccio di Matteo Salvini, che pure fino a poco tempo fa proponeva di eliminare la figura del Garante dei detenuti.
Una lottizzazione del Garante dei detenuti aspramente critica da Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino: “È una scelta fatta col bilancino della politica di spartizione tra una maggioranza e un’opposizione unite da una visione carcerocentrica. Si è persa l’occasione di poter avere con Rita Bernardini nell’ufficio del Garante un’autentica fi gura di garanzia dell’intera comunità penitenziaria fatti di detenuti e di detenenti”.