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Omicidio Bramucci, dopo un anno arrestata la moglie: fece uccidere il marito da due sicari con la complicità della sorella

Omicidio Bramucci, dopo un anno arrestata la moglie: fece uccidere il marito da due sicari con la complicità della sorella

Un quarto arresto per l’omicidio di Salvatore Bramucci, il 58enne ucciso il 7 agosto dello scorso anno a Soriano nel Cimino, Comune del Viterbese. A finire in cella, nel carcere di Civitavecchia, è stata nella giornata di martedì Elisabetta Bacchio, 46 anni, moglie della vittima.

L’accusa della Procura di Viterbo è quella di aver ideato l’omicidio del coniuge assieme alla sorella Sabrina, già arrestata il 22 ottobre 2022, e dei due sicari che materialmente uccisero Bramucci: Lucio La Pietra e Antonio Bracci, due 49enne originari di Roma ma residente a Guidonia finiti in manette il 13 settembre dello scorso anno con l’accusa di omicidio premeditato in concorso.

Bramucci il 7 agosto 2022 a Soriano nel Cimino, poco dopo le 8:30 del mattino, era stato bloccato mentre era alla guida della sua Chevrolet Captiva e assassinato con cinque colpi di arma da fuoco. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Viterbo, coordinati dal Pm Massimiliano Siddi, hanno portato a distanza di un anno ai quattro arresti.

La Procura ritiene che l’omicidio di Bramucci, pregiudicato per usura, sia stato il frutto di un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio, preceduto anche da sopralluoghi: i sicari secondo gli inquirenti avevano tentato almeno altre due volte di programma l’omicidio del loro obiettivo, che poteva uscire soltanto sei ore al giorno a causa di una condanna da scontare agli arresti domiciliari

Alla fine nell’agguato del 7 agosto del 2022 i due sicari, a bordo di una Smart bianca e di una Giulietta grigia – entrambe riprese dalle telecamere della zona – il avevano atteso l’uscita dalla propria abitazione di Bramucci, bloccandogli la strada e sparando i colpi d’arma da fuoco contro la vettura.

L’indagine dei carabinieri ha portato ai quattro arresti anche grazie all’esame di tabulati telefonici e di app di rintracciamento dei cellulari: così i militari hanno ricostruito lo scenario del delitto, compresi i contatti, anche la sera prima del delitto, tra la cognata Sabrina Bacchio e il sicario Bacci, detto “er marchese”.

Nino, mi fai sapere per il motore per mia suocera, calcola che non esce più alle 9 ma alle 8. Capito? Per organizzarmi”, diceva la Bacchio al killer indicandogli l’orario anticipato di uscita di Bramucci, con cui la donna risultava in pessimi rapporti, tanto da aver anche sporto denuncia contro il cognato, come riferisce l’edizione romana del Corriere della Sera.

Secondo le indagini Elisabetta Bacchio imputava al marito una serie di maltrattamenti, sostenendo che l’uomo la teneva di fatto segregata in casa. “Non ce la faccio più”, avrebbe detto al telefono proprio alla sorella in più occasioni. Dopo l’omicidio del marito, la 46enne sembra anche voler collaborare alle indagini, fornisce agli inquirenti l’agenda del marito con nomi e cifre, probabilmente soldi da riscuotere: probabilmente si era trattato di un modo per far concentrare le indagini su altre piste.