Una classe dirigente di partito da incubo per Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio, che già da ottobre dello scorso anno deve fare i conti con le sparate imbarazzanti di alcuni fedelissimi e persino ministri, dal “cognato d’Italia” Francesco Lollobrigida alle prese con l’ossessione per “l’etnia italiana” al deputato (e responsabile nazionale dell’organizzazione di FdI) Giovanni Donzelli che di fatto ha accusato il Pd di “stare con la mafia” per la visita in carcere di alcuni suoi deputati all’anarchico Alfredo Cospito, non se la passa meglio con i suoi dirigenti locali.
Ad esplodere nelle scorse ore è il caso di Mario Pinca, presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Saluzzo, in provincia di Cuneo. Un suo post su Facebook gli è costato la sospensione da parte del partito. Sul suo profilo Pinca aveva affiancato l’annuncio della morte del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e quella del boss mafioso Matteo Messina Denaro, commentando: “Quindi l’anno si può dichiarare concluso nel migliori dei modi“.
Il post, poi cancellato, era costellato non solo dall’azzardo paragone ma anche da qualche imbarazzante incertezza sui nomi: “Napoletano” al posto di Napolitano, “Giovanni” Messina Denaro anziché Matteo, scriveva infatti Pinca.
Un messaggio condiviso in modalità pubblica, cioè visibile da tutti gli utenti del social: a notarlo anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, anche presidente provinciale del Partito Democratico di Cuneo: “Questo è lo stile di chi oggi governa il Paese. Fate voi”, ha scritto Calderoni rilanciando l’uscita dell’esponente del partito della premier.
Partito che tramite il coordinatore provinciale William Casoni ha disposto il commissariamento del circolo e la sospensione di Pinca. “Ha fatto dichiarazioni che non sono in linea col partito“, osserva Casoni. Su altri provvedimenti decideranno gli organi nazionali di Fratelli d’Italia.
“Ho sbagliato e me ne assumo tutta la responsabilità“, commenta invece il diretto interessato, precisando che “il post comunque non l’ho scritto io, è mio nipote che ha usato il mio cellulare“, ha provato a giustificarsi l’ormai ex presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Saluzzo.
Durissimo il commento arrivato dal consigliere regionale Pd Maurizio Marello: “La gravità di quanto accaduto è inaudita e la dice lunga sul livello culturale e umano della classe dirigente di Fratelli d’Italia in provincia di Cuneo. Ribadisco la ferma condanna da parte mia e del gruppo regionale Pd – afferma Marello – e mi aspetto lo stesso atteggiamento anche da parte degli organi nazionali di Fdi“.