In Trentino

Trovata morta l’orsa F36, insorgono gli animalisti: “Bracconaggio, la politica è faunicida”

Non era mai stata giudicata confidente o aggressiva, aveva un cucciolo di otto mesi. "Non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte", scrive la Provincia. Le associazioni chiedono trasparenza e annunciano denunce

Ambiente - di Redazione Web

28 Settembre 2023 alle 16:15

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FOTO DA PIXABAY
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La scorsa estate era stata protagonista di due incontri ravvicinati, prima non era mai stata un’orsa giudicata confidente o aggressiva. F36 è stata trovata morta ieri sera in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie, nella provincia autonoma di Trento in Trentino Alto Adige. Aveva sette anni, era munita di radiocollare ed era sempre vissuta nella valle del Chiese. Al momento non sono note le cause che hanno portato alla morte dell’esemplare in un momento di grande tensione sul tema degli orsi in Trentino, dopo la morte del 26enne Andrea Papi nei boschi di Caldes, ucciso dall’aggressione dell’orsa JJ4. Le associazioni animaliste insorgono: sospettano non si sia trattato di un incidente. Al momento tuttavia non ci sono conferme su come sia morta l’orsa che aveva un cucciolo di otto mesi.

L’esemplare era stato nel 2018 destinatario di un’ordinanza di abbattimento firmata dal Presidente Fugatti che era stata sospesa dal Tar e sostituita da un provvedimento di cattura della Provincia di Trento con l’ipotesi di spostamento al centro faunistico del Casteller di Trento. Lo scorso 30 luglio era stata protagonista di un episodio di avvicinamento con il suo cucciolo, quando ha incontrato due giovani escursionisti lungo il sentiero Mandrel, a 1.900 metri di quota sopra Roncone e lo scorso 6 agosto. A inizio agosto invece era stata al centro di un falso attacco a una coppia di escursionisti nello stesso Comune di Sella Giudicarie. Secondo quanto risulta al momento, la carcassa in avanzato stato di decomposizione si trovava già da alcuni giorni sul sentiero Mandrel quando è stata rinvenuta. Il cucciolo al momento si trova in stato di ibernazione.

La Provincia di Trento ha scritto in una nota che “l’accertamento è stato effettuato dagli uomini del Corpo Forestale Trentino che si sono mossi in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell’orsa. Il recupero della carcassa si è svolto questa mattina in considerazione delle caratteristiche accidentate del punto di ritrovo. Come da prassi la carcassa è stata consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso. Da un primo esame esterno non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”. L’Istituto Zooprofilattico della Venezie si pronuncerà nei prossimi giorni sulla morte dell’animale.

Le associazioni animaliste chiedono trasparenza e promettono denunce a partire da clima di odio e repressione nei confronti dei plantigradi. Il WWF chiede “che siano svolte analisi accurate per accertare le cause del decesso e che, nel caso si attesti che la morte sia stata provocata da atti illegali, si svolgano indagini accurate e si accertino eventuali responsabilità. Il WWF Italia presenterà un esposto, richiederà l’immediato accesso ai referti delle analisi necroscopiche e la nomina di un consulente di parte affinché sia garantita la trasparenza”.

La presidente nazionale dell’ENPA Carla Rocchi accusa che “se dovesse essere confermata l’ipotesi del bracconaggio” questa avrebbe “una sola responsabile: la politica faunicida di Maurizio Fugatti. Dopo M62, F36 è il secondo orso condannato a morte dalla Provincia di Trento che viene trovato privo di vita. Aspettiamo che la magistratura faccia le dovute indagini, tuttavia riesce difficile, molto difficile, pensare a un incidente“, aggiunge Rocchi. L’associazione comunica che sta predisponendo una denuncia per uccisione di animali che verrà presentata nelle prossime ore per fare chiarezza sulla vicenda.

Duri i toni anche da parte di Gianmarco Prampolini, presidente LEAL, secondo cui la circostanza he un’orsa destinataria di abbattimento sia stata trovata morta “non può essere ritenuta casuale”. Il Presidente degli ANIMALISTI ITALIANI Onlus Walter Caporale ha osservato come “questo episodio solleva dubbi sulle reali cause del decesso e numerosi interrogativi sulle politiche di gestione delle specie protette e sulla ‘priorità’ data alla protezione degli animali selvatici” e chiede “che l’autopsia sia resa pubblica, agiremo per le vie legali al fine di fare luce sull’accaduto”.

28 Settembre 2023

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