L'ex Presidente USA
Una vittoria per Trump, la Corte Suprema respinge un ricorso sulla candidatura mentre parte il processo per frode
Bocciato il ricorso di John Anthony Castro, uno sconosciuto candidato alle primarie dei repubblicani, basato sul 14esimo emendamento. Al via il processo con i figli per l'accusa di aver gonfiato gli asset aziendali allo scopo di frodare banche e assicurazioni
Esteri - di Redazione Web
La Corte Suprema ha respinto una causa che avrebbe escluso l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dalla corsa alla Casa Bianca per il suo ruolo nell’attacco a Capitol Hill, “il giorno più triste della democrazia italiana”, quel 6 gennaio 2021 quando alcuni suoi sostenitori dopo la vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020 a Presidente degli Stati Uniti avevano assaltato il palazzo del Campidoglio, sede del Congresso. La Corte Suprema ha respinto il caso senza commenti né motivazioni. A New York intanto Trump era atteso per il via del processo per frode, una dozzina di contestatori lo hanno atteso con cartelli e canti.
Il massimo tribunale Usa ha bocciato il ricorso di John Anthony Castro, uno sconosciuto candidato alle primarie dei repubblicani, un commercialista del Texas che aveva basato il suo ricorso sul 14esimo emendamento della Costituzione. Istituito dopo la guerra civile, l’articolo in questione stabilisce che un funzionario che abbia giurato di difendere la carta “deve essere escluso da cariche future se è stato coinvolto in un’insurrezione” o se “ha dato aiuto” agli insurrezionalisti. Trump tuttavia è stato incriminato (la terza volta in meno di cinque mesi) per il tentativo di sovvertire il risultato elettorale delle presidenziali del 2020. Quattro i capi di accusa contestati: quello più grave è quello di aver “cospirato per frodare gli Stati Uniti”.
- Trump, il ribelle e l’autocrate nella corsa verso la postdemocrazia
- Trump fermato e rilasciato in Georgia: la foto segnaletica fa il giro del mondo
- Donald Trump incriminato per la quarta volta, l’ex Presidente accusato di aver voluto ribaltare il risultato delle elezioni in Georgia nel 2020
- Donald Trump ancora nei guai, condannato per frode a New York: “Suoi asset gonfiati sino a 3,6 miliardi”
Sempre oggi l’ex Presidente è arrivato in sede nel tribunale civile a Manhattan per il processo che lo vede accusato per aver gonfiato gli asset aziendali allo scopo di frodare banche e assicurazioni. Al suo arrivo, ha denunciato come in altre occasioni e per altri processi “la continuazione della più grande caccia alle streghe”, “una truffa e una farsa”, uno “show horror”. Il processo per frode contro Trump e due suoi figli adulti, Donald Jr ed Eric, riguarda le accuse di aver gonfiato per un decennio di oltre due miliardi di dollari il valore degli asset aziendali per ottenere migliori condizioni da banche e assicurazioni.
Il giudice Arthur Engoron ha già riconosciuto Trump e i figli “responsabili di frode”. Si devono ora esaminare altre accuse e stabilire l’entità della pena. La procuratrice generale di New York Letitia James ha chiesto una sanzione di 250 milioni di dollari. “Donald Trump e gli altri co-imputati hanno commesso una frode persistente e ripetuta. La settimana scorsa lo abbiamo dimostrato nella nostra mozione per un giudizio sommario. Oggi dimostreremo le altre nostre accuse. Il mio messaggio è semplice: non importa quanto sei potente, non importa quanti soldi potresti avere, nessuno è al di sopra della legge e la legge prevarrà”, ha dichiarato la procuratrice James prima del processo civile al tycoon. Trump ha definito la procuratrice “razzista” e il giudice “una canaglia”.
Il giudice del procedimento civile Contro Trump ha vietato le telecamere in aula per le dichiarazioni iniziali di accusa e difesa, sostenendo che interferiscono con il processo. La richiesta era stata avanzata dai media americani. Nonostante questo divieto, sulle tv americane sono rimbalzate le prime immagini del tycoon in aula sul banco della difesa, seduto tra i suoi avvocati.