L'Italia ha votato a favore
L’accordo tra i paesi membri dell’Ue sui migranti, ecco le regole condivise dai 27 ambasciatori
La soddisfazione della Presidente della Commissione Von der Leyen. Il patto siglato dai diplomatici che hanno rappresentato i paesi membri a Bruxelles. Ora la palla è passata al Parlamento e al Consiglio Ue. Si rompe il fronte sovranista
Esteri - di Redazione Web
“Accolgo con favore il positivo accordo politico raggiunto dagli Stati membri” sul regolamento relativo alle situazioni di crisi migratorie. “Questo è un vero e proprio punto di svolta che ci consente di portare avanti le negoziazioni con il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue. Uniti possiamo realizzare il Patto prima della fine di questo mandato“. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando l’intesa raggiunta in occasione della riunione alla quale hanno partecipato i rappresentanti degli Stati membri dell’Ue, cioè gli ambasciatori dei Paesi membri presso l’Ue (Coreter), sul regolamento che affronta le situazioni di crisi.
L’accordo tra i paesi membri dell’Ue sui migranti
Fonti diplomatiche a Bruxelles confermano che l’Italia ha votato a favore del nuovo testo sul patto immigrazione e asilo e in particolare sul regolamento sulle crisi migratorie che non si era riusciti ad approvare all’ultimo riunione del consiglio affari interni la settimana scorsa. Secondo le fonti “si è tornati a un testo più equilibrato, come quello che era stato presentato dalla presidenza spagnola di turno del consiglio Ue nel luglio scorso“. Una delle modifiche apportate dopo la riunione di Luglio che non erano piaciute all’Italia riguardava il ruolo delle Ong, ed era stata sostenuta dal governo tedesco. Contro l’accordo si sono espresse solo Polonia e Ungheria, mentre Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria (che a luglio erano contrarie) si sono astenute.
L’Italia e gli ‘amici’ sovranisti
I rappresentanti degli Stati membri dell’Ue, conferma il Consiglio, hanno raggiunto un accordo sulla componente finale di una politica europea comune in materia di asilo e migrazione, confermando il mandato negoziale sul regolamento sulle situazioni di crisi, compresa la strumentalizzazione della migrazione, e la forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo. La posizione approvata oggi costituirà la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. La nuova legge stabilisce il quadro che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni come quelle relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera. Questi Paesi potrebbero anche richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. In una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di rimpatrio.
Cosa afferma il patto: parola al Parlamento
Tra l’altro, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla presentazione, alleggerendo così le pubbliche amministrazioni. Uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue, che possono assumere la forma di ricollocazione dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in crisi verso gli Stati membri contribuenti. Previste anche alcune compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi.zionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi”. Ora le norme potranno essere negoziate con il Parlamento.