Le polemiche
Il video del giudice Apostolico, la Questura nega che sia negli atti: caso finisce in Procura
Politica - di Redazione
Da dove spunta fuori il video postato martedì da Matteo Salvini in cui, siamo al 25 agosto 2018, spunta fuori dai manifestati pro migranti al porto di Catania il giudice Iolanda Apostolico?
Ad accertarlo potrebbero essere i magistrati romani guidati dal procuratore capo della Capitale Francesco Lo Voi: venerdì i deputati di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti hanno infatti presentato un esposto alla Procura capitolina per “verificare se vi sia stata violazione dell’art.326 del codice penale, chiedendo di perseguire i soggetti che ne dovessero risultare responsabili, e per tutti quei reati che nei fatti esposti dovessero essere ravvisati”. L’articolo 326 del codice penale persegue la diffusione di notizie che devono rimanere segrete da parte di un pubblico ufficiale.
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Sempre venerdì la Questura di Catania ha negato che il video sia fra i documenti d’ufficio collegati alla manifestazione di quella sera e che all’epoca fra i partecipanti sia stata identificata la magistrata o il marito: dopo la pubblicazione del video da parte di Salvini a cinque anni da quella manifestazione, in molti avevano puntato il dito contro un possibile “dossieraggio”, una “schedatura” con una “manina” che avrebbe tirato fuori dal cassetto il video della manifestazione da utilizzare poi al momento giusto.
Momento che non può che essere questo, date le polemiche sulla Apostolico. È lei il magistrato che ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza con la quale ha giudicato illegittimo il decreto Cutro sull’immigrazione perché incompatibile con le norme dell’Unione Europea, non convalidando il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di quattro richiedenti asilo tunisini.
Decisione questa fortemente criticata dalla maggioranza e dal governo di Giorgia Meloni che, dopo la pubblicazione del video da parte di Salvini, ha chiesto la radiazione e quindi le dimissioni della Apostolico dalla magistratura.
25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla Polizia.
Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…. pic.twitter.com/Khfy8mtV5o— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 5, 2023
Tornando alla “fonte” del filmato, le immagini condivise dal vicepremier Salvini non sarebbero inserite nemmeno nel fascicolo dell’inchiesta nei suoi confronti, poi archiviata dopo la mancata autorizzazione a procedere da parte del Senato.
Non si può escludere, come non manca di sottolineare oggi il Corriere della Sera, che il video pur non facendo parte di quelli archiviati dalla Questura etnea si stato comunque girato dalle forze dell’ordine per individuare eventuali responsabili di incidenti sul piazzale del varco 4 del porto di Catania il 25 agosto di cinque anni, quando decine di manifestanti si mobilitarono per chiedere lo sbarco dei 137 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera.
La versione ufficiale del Carroccio dice che il filmato è stato trovato sul web da un militante. Eppure Alessio Tricani, operatore di LocalTeam che quel giorno era lì per filmare la manifestazione, al Fatto Quotidiano spiega bene come non era concesso ai giornalisti accedere all’area occupata dalle forze dell’ordine. “Io riprendevo dal molo di Levante. Ricordo che quel giorno la stampa non era stata lasciata libera di muoversi”. Sulla possibilità che a girare quel filmato sia stato un videomaker Tricani è scettico: “Lo vedo altamente improbabile, impossibile. Poi ovviamente sono passati diversi anni e potrebbe essermi sfuggito. Il taglio delle immagini è più compatibile con l’uso di una videocamera che con quello di un telefonino”.