Ossessione antiebraica

Alcuni dei post e delle reazioni alla guerra scatenata da Hamas contro Israele, il caso del liceo Manzoni di Milano

Molte delle reazioni manifestate sulle piattaforme social hanno dimostrato ancora una volta quanto siano radicati l'antisemitismo e il sentimento antisraeliano. La volontaria giustificazione di un atto di guerra e delle violenze scatenate contro i civili, avvenuta con la colpevolizzazione della vittima, è un capolavoro della propaganda radicale e spesso di sinistra. La polemica dopo le vergognose pubblicazioni degli studenti

Politica - di Andrea Aversa - 9 Ottobre 2023

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Antisemitismo e ossessione antisraeliana

Eccoci di nuovo. Come quando a una donna vittima di stupro le si dice che se l’è cercata perché magari aveva bevuto un pò troppo o perché indossava una minigonna, sui social è scattata la messa in stato di accusa di Israele. In fondo è colpa dello Stato Ebraico se Hamas ha scatenato una guerra in Medio Oriente. Se i terroristi della Striscia di Gaza, hanno invaso i territori israeliani, uccidendo e rapendo centinaia di civili. Così in molti hanno giustificato i violenti attacchi perpetrati dai miliziani islamici contro il popolo ebraico. A questo, si sono aggiunte le tante manifestazioni di gioia e felicità in molte città, non solo arabe, come Istanbul e Londra. Un pò come è accaduto per l’invasione russa dell’ucraina: è stata Kiev ad aver provocato Mosca.

Antisemitismo e ossessione antisraeliana

E poi a Milano è accaduto questo. “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv“. È quanto hanno scritto in una storia su Instagram gli studenti della Kurva Manzoni Antifa, gruppo che sostiene la squadra di calcetto del Liceo Manzoni del capoluogo lombardo pubblicando una foto di palestinesi esultanti dopo l’attacco a Israele. È quindi uno degli storici licei classici milanesi, che si trova in centro città e frequentato alla fine degli anni ’80 anche dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Si tratta di una delle scuole finite sotto accusa dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che oggi ha portato la sua solidarietà alla scuola ebraica di Milano.

Il caso del liceo Manzoni

Proprio il ministro ha commentato lo spiacevole episodio, affermando che a quegli studenti che inneggiano ad Hamas, “farei vedere quelle immagini di ragazzi e ragazzi come loro che ballavano felici, e gli chiederei ‘ma tu sai cosa vuol dire la democrazia? Sai cosa vuol dire l’antifascismo?. L’antifascismo significa condannare queste cose“. Parole pronunciate a margine di un appuntamento all’Università Cattolica di Milano. “Andremo sino in fondo“, è ritornato sull’argomento il ministro sottolineando di avere “ancora quelle immagini che continuano a rimbombarmi nella mente di quei ragazzi e ragazze che ballavano al rave e che sono stati rapiti e sgozzati. Esaltare un’azione criminale come quella è intollerabile“.

L’odio

Guarda caso, tali narrazioni attecchiscono sui più giovani. Soprattutto di sinistra. Quella estrema e radicale, quella fasciocomunista. Non proprio un bel segnale per il futuro. Ragazzi spesso vittime della disinformazione, ai quali non viene fatta studiare a scuola la storia contemporanea e troppe volte vittime dell’ideologia. In realtà il sintomo è grave anche per il presente. Perché vuol dire che nel 2023 l’ossessione antisraeliana e l’antisemitismo sono ancora vivi. Sentimenti purtroppo radicati e tante volte manifestati. Perché l’ebreo è culturalmente visto, da una gran parte dell’opinione pubblica, come il diavolo, autore di tutti i mali possibili.

9 Ottobre 2023

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