Nordio manda gli ispettori del Ministero della Giustizia a Catania, anzi no: niente accertamenti ispettivi, “né tanto meno l’avvio di un’azione disciplinare”. A smentire le indiscrezioni di stampa è lo stesso Guardasigilli del governo Meloni, che nega quanto pubblicato stamane dall’agenzia di stampa AdnKronos sull’avvio da parte del ministero di un “accertamento preliminare nei confronti del magistrato Apostolico”.
Chi sia la Apostolico è ormai di rilevanza nazionale: è lei il magistrato che in due occasioni (l’ultima nella giornata di ieri) ha deciso di non convalidare il trattenimento di migranti tunisini nel Cpr di Pozzallo, giudicando “illegittimo” il decreto Cutro del governo Meloni. Ma soprattutto è il magistrato che nel lontano 25 settembre di cinque anni sfilò assieme ad altre decine di persone in una manifestazione tenuta nel porto di Catania per chiedere lo sbarco di quasi 200 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, vietato dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo stesso Salvini che nei giorni scorsi ha pubblicato un video, dall’autore ancora ignoto, che riprendere proprio la Apostolico: chi abbia inviato quel filmato al vicepremier resta anche in questo caso un mistero.
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Tornando a Nordio, il ministro spiega in una nota che “a seguito di quattro interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del Ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania, Iolanda Apostolico”
Durissima era stata la reazione alla mossa arrivata dal Ministero del segretario di +Europa Riccardo Magi: “Il ministro del Giustizialismo Carlo Nordio, su ordine di Salvini, predispone un accertamento preliminare nei confronti del giudice Apostolico. Se confermata questa notizia sarebbe gravissima: su quali basi Nordio ha ordinato questa azione? Cosa deve accertare il Guardasigilli, se già gli atti del giudice contengono le motivazioni delle sue decisioni? Piuttosto, il governo risponda su come un video di cui nessuno è l’autore sia magicamente finito nelle mani di Salvini per poi essere pubblicato sui suoi canali social, in puro stile manettaro. No, Nordio preferisce una bella azione intimidatoria preventiva verso un magistrato che sta solo applicato il diritto e rispettando lo stato di diritto. Nordio ancora una volta si dimostra tutt’altro che garantista ma anzi un burattino nelle mani di Salvini e Meloni“.
Sullo sfondo la questione della battaglia giudiziaria sul provvedimento. Gli uffici del Viminale, insieme all’Avvocatura dello Stato, stanno lavorando all’impugnazione dei provvedimenti della giudice di Catania in Cassazione. A tal proposito vanno registrate le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che si è detto sicuro delle ragioni del governo: “Il trattenimento ai soli scopi dell’identificazione e per avviare procedure accelerate alla frontiera è un tema cardine dell’attuale e futura normativa europea, con l’approvazione del Patto di migrazione e asilo“, ha sostenuto il titolare del Viminale.