Nir Forti era anche lui al Festival della Musica di Be’eri, il rave nel sud di Israele attaccato da Hamas nell’offensiva improvvisa e senza precedenti si sabato scorto. È il terzo italo-israeliano disperso, forse preso in ostaggio dai terroristi islamici, proprio come i coniugi italo-israeliani Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis. A farlo sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Forti ha 29 anni, la nonna è di Trieste e il nonno di Milano. È originario di un sobborgo nei pressi di Be’er Sheva nel sud di Israele, vive a Tel Aviv, lavorava in un’azienda di assistenza sanitaria. Al rave del massacro era andato con la fidanzata e con lei aveva provato a nascondersi dietro un cespuglio. Sarebbe stato ferito al torace dai terroristi. I genitori non hanno notizie di lui da sabato scorso. Prima di sparire nel nulla, nel terrore della guerra e dei massacri, aveva telefonato alla madre dicendole che stava recuperando la tenda per fuggire in auto.
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“Purtroppo abbiamo appena appreso, su segnalazione dei genitori, che manca all’appello un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti. Ho appena parlato con la famiglia cui ho garantito massima assistenza”, si legge nel post sui social del ministro. Ad avvisare le autorità israeliane i genitori di Forti. Lo stesso Tajani ha parlato direttamente con il padre del ragazzo disperso.
“Mi ha telefonato una seconda volta dicendo che erano stati bloccati da delle auto della polizia – ha raccontato la madre Tova in un’intervista a Repubblica – Mi è subito sembrato strano”. Non erano forze dell’ordine ma di terroristi di Hamas travestiti. “Uno dei suoi amici è riuscito a fuggire. Si tratta di una zona brulla, gli unici ripari sono gli arbusti. L’amico ha raccontato che Nir e la sua fidanzata sarebbero stati colpiti al torace, prima di provare a ripararsi sotto un cespuglio. Da quel momento in poi nessuno ha sue notizie”.