In manette
Chi sono le sette persone arrestate a Napoli per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, tra loro la sorella del presunto baby killer
Il delitto avvenne lo scorso 20 marzo a Mergellina, a ridosso degli chalet che si trovano sul lungomare di Napoli. Tutto ebbe inizio da una lite nella quale la vittima non c'entrava nulla
Cronaca - di Redazione Web
Figura anche Giuseppina Valda, sorella del 19enne Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio – volontario e aggravato – di Francesco Pio Maimone, tra le sette persone arrestate stamattina a Napoli dalla polizia con l’accusa di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati contestati dalla Dda con l’aggravante della modalità mafiosa. Com’è noto il 18enne Maimone venne ucciso da uno dei colpi di pistola esposi da Valda durante una lite per banali motivi (un pestone su una scarpa griffata) scoppiata davanti a uno chalet del lungomare di Napoli.
Chi sono le sette persone arrestate a Napoli per l’omicidio di Francesco Pio Maimone
Una diatriba che vide del tutto estranea la vittima, morta tra le braccia dei suoi amici senza neppure accorgersi di quanto stava accadendo. Il gip di Napoli, su richiesta della Dda, ha disposto l’arresto in carcere per Salvatore Mancini, Giuseppe Perna, Pasquale Saiz, Rocco Sorrentino. Per Giuseppina Valda, Giuseppina Niglio e Alessandra Clemente, sono stati invece disposti i domiciliari. Va ricordato anche che da allora, la Squadra Mobile di Napoli, coordinata primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è alla ricerca della pistola che ha ucciso il 18enne, fatta sparire subito dopo la tragedia ma immortalata dai sistemi di videosorveglianza della zona.
I fatti e le indagini
Francesco Pio Valda, figlio di Ciro Valda, affiliato al clan Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013, venne sottoposto a fermo dalla Squadra Mobile il giorno dopo l’omicidio. Dalle indagini sono poi emersi elementi a carico delle sette persone arrestate oggi che, a vario titolo, dopo che fu commesso l’omicidio, hanno aiutato Francesco Pio Valda a mettersi al riparo dagli accertamenti anche nascondendo l’arma da fuoco.