"L'Occidente deve ricordarlo"

Gaza sotto assedio, il giornalista Omar Ghraieb: “Non siamo tutti Hamas, muoiono bambini e famiglie”

Già estrema la situazione nella Striscia. L'appello: "La maggior parte dei civili non è affiliata ad Hamas. Noi non siamo terroristi. Siamo persone che vogliono solo vivere una vita dignitosa nel Paese in cui siamo nati. Molto spesso ci sentiamo abbandonati dall’Occidente, come se ci fosse un doppio standard. I nostri morti valgono di meno"

Esteri - di Redazione Web - 12 Ottobre 2023

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Gaza sotto assedio, il giornalista Omar Ghraieb: “Non siamo tutti Hamas, muoiono bambini e famiglie”

È già critica ed estrema la situazione nella Striscia di Gaza dopo l’attacco improvviso e senza precedenti di Hamas di sabato scorso e dopo l’annuncio dell’assedio da parte di Israele. L’enclave è al buio, non c’è elettricità. Nessuno esce o entra, cominciano a scarseggiare cibo e acqua, le bombe continuano a cadere. “Questa volta è diverso. Non c’è paragone con gli attacchi precedenti. Il livello di distruzione è altissimo. Decine di edifici sono stati rasi al suolo, appartamenti, case e moschee. Muoiono famiglie intere in un colpo solo. I bombardamenti sono non-stop, e il peggio deve ancora venire”, ha dichiarato in un’intervista a Il Corriere della Sera il giornalista Omar Ghraieb. Offre la testimonianza delle vere vittime di questa guerra, da una parte e dall’altra: i civili.

I media palestinesi già chiamano tutto questo “La Catastrofe”, ispirata alla Nakba, la “Grande cacciata” del 1948 quando venne fondato lo Stato ebraico. Secondo il ministero della Sanità israeliano il bilancio dei morti a Gaza è salito a 1.055, 5.184 i feriti. Secondo il ministero palestinese colpiti anche ospedali, scuole e strutture sanitarie. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che i terroristi di Hamas si nascondono negli edifici civili. “La situazione umanitaria è fuori controllo. Manca cibo acqua, elettricità. Siccome tutto è successo all’’improvviso, non abbiamo avuto la possibilità di organizzarci. Di solito non facciamo grandi scorte perché comunque ogni giorno c’è uno stop di corrente di 8-12 ore che non consente al cibo di conservarsi. Il peggio è la notte”, ha aggiunto Ghraieb.

Al momento è impossibile uscire dalla Striscia e l’unica centrale elettrica ha smesso di funzionare ieri. “La maggior parte dei civili non è affiliata ad Hamas. Noi non siamo terroristi. Siamo persone che vogliono solo vivere una vita dignitosa nel Paese in cui siamo nati. Molto spesso ci sentiamo abbandonati dall’Occidente, come se ci fosse un doppio standard. I nostri morti valgono di meno. So che è importante parlare di Hamas, ma oggi, a Gaza, le persone per bene non stanno pensando alla politica, ma pensano solo a come salvarsi la vita sotto un diluvio di bombe”. Le Nazioni Unite hanno parlato di oltre 338mila sfollati a Gaza, rimasti senza casa. Neanche una settimana di guerra e sono morti giornalisti, funzionari Onu e soccorritori della Mezzaluna Rossa.

Non è esclusa l’operazione via terra di Israele. Tutto fa supporre che la guerra non sarà breve. “Ogni membro di Hamas è un uomo morto”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il capo del Comando militare del Fronte Interno israeliano, il Maggiore Generale Rafi Milo ha dichiarato in una conferenza stampa con i giornalisti che Hamas “si rende conto che sta entrando in una lunga guerra” e che sta gestendo la situazione in modo da affrontare i combattimenti che “dovrebbero durare settimane”. Per esempio, ha spiegato, ha “diminuito la portata degli attacchi a circa 200-400 razzi al giorno, per permettersi un combattimento molto lungo”. Hamas avrebbe negato secondo un retroscena riportato da Axios un corridoio umanitario trattato da Stati Uniti, Egitto e Israele. Non vuole che la Striscia venga svuotata.

Anche la giornalista Plestia Alaqad sta raccontando anche tramite i social la situazione a Gaza. “Siamo sempre senza elettricità. Ci sono persone in strada che chiamano l’ambulanza ma non ci sono ambulanze. Possiamo sentire il suono degli aeropani. Non sappiamo cosa stia accadendo nel mondo, siamo senza internet ed elettricità. Siamo qui e sentiamo le bombe”. In un’altra storia mentre cammina tra le macerie in mezzo alla strada indica un edificio in fiamme: “La nostra casa sta bruciando alle mie spalle”. Il bilancio dei morti in Israele a causa dell’attacco di Hamas è di 1.300 vittime e 3.300 feriti, tra i palestinesi i morti sono 1.200 secondo il ministro della Salute palestinese.

12 Ottobre 2023

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