La repressione del regime
Armita Garavand, la giovane picchiata dalla polizia morale in Iran è in morte celebrale
È di origine curda ed ha 16 anni. Sarebbe stata pestata con violenza all'interno di una fermata della metro. Questa è la violenza perpetrata dalla Repubblica Islamica governata dagli Ayatollah, contro chi vuole più libertà e maggiori diritti
Esteri - di Andrea Aversa
Sarebbe in fin di vita, dopo settimane trascorse in stato di coma. Armita Garavand, la giovane picchiata dalla polizia morale in Iran è in morte celebrale. Lo ha riportato Mariano Giustino, corrispondente dalla Turchia per Radio Radicale. Era lo scorso 4 ottobre quando la notizia del violento pestaggio ai danni della 16enne è diventato noto per l’opinione pubblica. L’aggressione è avvenuta all’interno di una stazione della metropolitana di Shohada. La giovane, secondo il gruppo curdo per i diritti umani Hengaw Organization for Human Rights, era stata ricoverata lo scorso primo ottobre in ospedale per un grave trauma cranico, presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Fajr di Teheran.
Armita Garavand, la giovane picchiata dalla polizia morale in Iran è in morte celebrale
Il sito web IranWire, anch’esso critico della Repubblica degli ayatollah, riporta che alcuni testimoni oculari avrebbero assistito alla scena dell’aggressione a Armita e altre due ragazze sarebbero state fermate dagli agenti della stazione della metropolitan, chiedendo loro di indossare il velo. Inizialmente le autorità iraniane avevano smentito questa ricostruzione per poi disporre l’arresto della madre di Garavand qualche giorno dopo. Il caso della 16enne ha ricordato quella di Mahsa Amini, la 22enne deceduta nel novembre 2022 mentre era detenuta nelle prigioni iraniane. La morte della ‘giovane’ colpevole di aver infranto le regole relative al velo, ha scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese, represse nel sangue dal regime iraniano.
Il post di Mariano Giustino
Lo scorso 11 ottobre, è diventato virale un video pubblicato dall’attivista iraniana Masih Alinejad. Nel filmato è stato mostrato una funzionaria della polizia morale sbottare e dire a un passeggero, a bordo della metropolitana di Tehran: “Sì, abbiamo ucciso Armita Garawand. La polizia l’ha uccisa“. Queste le parole scritte e pubblicate da Giustino: “Annunciata la morte cerebrale di Armita Garavand, la giovane curda di 16 anni, ridotta in coma dalla polizia morale in un vagone della metropolitana della stazione di Şüheda a Tehran. Armita è diventata una nuova icona della lotta contro l’apartheid di genere. Armita Gravand, e Jîna Emînî (Mahsa Amini) sono vittime della stessa mostruosa repressione, vittime di una duplice discriminazione: come donne e come appartenenti a minoranze. La Repubblica islamica in Iran sta conducendo una guerra per procura contro Israele utilizzando i suoi proxi: Hamas, Hezbollah, Jihad islamica“.