L'Ue e Ankara
Chi è Osman Kavala l’attivista turco oppositore di Erdogan, l’ultimatum dell’Europa al ‘Sultano’
Detenuto dal 2017, l'imprenditore e filantropo lotta per i diritti umani. È in prigione dopo le proteste dei cittadini contro il governo al Gezi Park di Instanbul nel 2013 e il fallito golpe del 2016
Esteri - di Andrea Aversa
Un ultimatum da Strasburgo ad Ankara. Per il Consiglio d’Europa il governo del Presidente Recep Tayyip Erdoğan dovrà liberare entro gennaio 2024 l’imprenditore Osman Kavala detenuto dal 2017. La notizia è stata riportata da Mariano Giustino, corrispondente dalla Turchia per Radio Radicale. Se l’attivista non sarà rilasciato come richiesto, il paese guidato dal ‘Sultano perderà il diritto di voto dentro l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, rischiando di fatto di essere espulso dall’istituzione europea. Una mossa non da poco, sia da un punto di vista geopolitico che sostanziale. Da un lato c’è da trovare un nuovo equilibrio nelle relazioni tra l’Unione Europea e Ankara, dall’altro è stata ‘certificata’ la violazione dei diritti umani da parte della Turchia.
Chi è Osman Kavala l’attivista turco oppositore di Erdogan
Chi è Osman Kavala l’attivista turco oppositore di Erdogan? il filantropo è nato a Parigi nel 1957. I suoi genitori, commercianti di tabacco, sono nati in Grecia prima di trasferirsi in Turchia nel 1923. Kavala ha studiato nel Regno Unito e negli Usa, nel 1982, alla morte del padre, ne ha rilevato le attività. Membro di parecchie associazioni artistiche e culturali, l’imprenditore ha investito molto anche nell’editoria. Kavala è da sempre impegnato nelle lotte sociali, culturali, ambientali e nell’ultimo periodo della sua vita si è dedicato alle battaglie per il rispetto dei diritti umani. Questo lo ha trasformato in oppositore del Presidente Erdogan. L’imprenditore è detenuto nelle prigioni turche dal 2017. È stato accusato di essere stato coinvolto nelle proteste dei cittadini contro il governo al Gezi Park di Instanbul nel 2013 e nel fallito golpe del 2016.
Il post sui social
Kavala è stato vittima di più arresti e rilasci, su di lui grava una condanna all’ergastolo e un successivo proscioglimento. La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha sentienziato che non ci sono prove sufficienti a carico dell’attivista che ne giustifichino la lunga detenzione. Parte della Comunità internazionale e molte Ong si sono impegnate per la sua scarcerazione. Ha scritto sui social Mariano Giustino:
“L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha avvertito la Turchia: ‘Se Osman Kavala non verrà rilasciato entro gennaio 2024, la delegazione turca perderà il diritto di voto nell’APCE (Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa). I paesi europei potranno aprire procedimenti giudiziari contro coloro che hanno avuto un ruolo nella detenzione del filantropo turco e attivista per i diritti umani, Kavala. La Turchia è membro del Consiglio d’Europa e dunque è sottoscrittore della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo ed è pertanto vincolata al rispetto della Convenzione. La non ottemperanza comporta l’apertura della procedura di espulsione dal massimo organismo internazionale che promuove la democrazia e i diritti umani. L’espulsione dal Consiglio d’Europa comporta la perdita di notevoli benefici, anche economici“.