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Cosa sono le bombe al fosforo bianco, le accuse a Israele di averle sganciate su Gaza e Libano: la smentita del governo israeliano

Cosa sono le bombe al fosforo bianco, le accuse a Israele di averle sganciate su Gaza e Libano: la smentita del governo israeliano

Le denunce sono arrivate da Human Rights Watch e da EuroMed: nei suoi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, in risposta agli attacchi improvvisi e senza precedenti di Hamas scattati sabato scorso, Israele avrebbe usato armi al fosforo bianco. Il Washington Post ha verificato un video in cui si vedono due colpi di artiglieria sparati in rapida successione. Si legge in un post HRW che le armi sono state utilizzate “dall’artiglieria sul porto di Gaza City e su due località rurali lungo il confine tra Israele e Libano”. Questi tipo di armi sono regolamentate da convenzioni internazionali, che definiscono la liceità di uso del fosforo bianco in operazioni belliche e gli scopi non proibiti.

Il fosforo bianco è la forma allopatrica più comune dell’elemento chimico. Le armi al fosforo bianco sono armi chimiche, rientrano nella categoria delle armi incendiarie. La componente chimica provoca gravi e dolorose ustioni. Quando l’ordigno deflagra, il fosforo bianco si disperde nell’aria e sprigiona tutta la sua brutale potenza perché al contatto con l’aria si produce anidride fosforica e a contatto con il corpo umano di genera acido fosforico. L’inalazione del fosforo bianco può corrodere organi interni e mucose e portare all’avvelenamento.

Al contatto con la pelle le munizioni di questo tipo possono bruciare i tessuti e arrivare a provocare necrosi che si fermano soltanto al contatto con le ossa. Le ustioni provocate sono gravissime e molto dolorose e nella maggior parte dei casi chi viene a contatto con gli ordigni di questo tipo muore. Chi sopravvive corre l’alto rischio di dover fare i conti con gravi conseguenze come anemia o necrosi ossea.

 

L’uso delle armi incendiarie è regolamentato dal terzo Protocollo della Convenzione delle Nazioni Unite firmata a Ginevra nel 1980. Come si legge nel documento, questo tipo di armi non possono essere usate per colpire obiettivi civili e militari “all’interno di una concentrazione di civili”. Dovrebbero essere utilizzate soltanto per illuminare obiettivi militari, creare cortine di fumo e spaventare il nemico. Così come per usi industriali e scopi militari non collegati alle proprietà tossiche delle sostanze chimiche. E invece sono state utilizzate già durante la Prima Guerra Mondiale, le guerre coloniali italiane in Africa, nella guerra civile in Spagna, nella Seconda Guerra Mondiale, in Iraq, in Siria e nella guerra in Ucraina scaricata dall’invasione della Russia.

Secondo una ricostruzione di Luigi Barbato per IRIAD Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, i primi ad utilizzare le armi con l’elemento chimico furono i nazionalisti irlandesi contro gli inglesi. Accuse a Israele erano state sollevate, anche da Amnesty International, dopo alcuni bombardamenti sulla Striscia di Gaza nel 2009. Si legge sempre nel post di HRW che le armi al fosforo bianco possono “causare danni ai civili a causa delle gravi ustioni che provoca e dei suoi effetti persistenti a lungo termine sui sopravvissuti. Il suo utilizzo in aree densamente popolate di Gaza viola il requisito previsto dal diritto internazionale umanitario”.

AGGIORNAMENTO

L’esercito israeliano ha respinto le accuse di aver utilizzato il fosforo bianco nelle sue operazioni militari di questi giorni, definendole “inequivocabilmente false“. Lo riferisce al Jazeera. La smentita è arrivata dopo che Human Rights Watch ha accusato Israele di utilizzare fosforo bianco a Gaza e in Libano, mettendo seriamente a rischio i civili, a seguito di un’analisi dei video del conflitto.