Il conflitto Israele-Palestina
Non diventiamo barbari come Hamas
Alla violenza non si può rispondere, per quanto legittime le ragioni d’Israele, con altra violenza.
Esteri - di Enzo Maraio
Se è vero che violenza chiama violenza, è venuta l’ora di fermare questo sanguinoso e macabro massacro di civili. In queste ore tutti schierati con Israele, lo abbiamo fatto anche noi socialisti, ma proprio perché consideriamo quella terra faro di democrazia chiediamo un atteggiamento diverso. La risposta ai terroristi di Hamas non può essere quella di sganciare bombe sui civili, di lasciare ospedali senza luce ed acqua, uccidere i più indifesi, impedire i soccorsi, perché è una barbarie ed è proibito dal diritto internazionale.
Israele ha tutto il diritto di difendersi ma una strategia si costruisce con l’azione diplomatica. L’idea dei socialisti italiani, da sempre, è quella di “Due Popoli due Stati”, ed è quella che ribadiamo oggi. L’attacco di Hamas è deplorevole, è azione terroristica e scellerata e come ha sottolineato, in queste ore, Alon Bar, Ambasciatore d’Israele in Italia, Hamas è, innanzitutto, nemica della causa palestinese. La reazione di Israele era inevitabile perché Tel Aviv doveva dare un segnale e perché alle armi la prima risposta è quella delle armi.
E’ la storia del mondo che va cosi ma alla violenza non si può rispondere, per quanto legittime le ragioni d’Israele, con altra violenza. Sarà un pensiero forse impopolare nella stagione del politicamente corretto, non allineato alle strategie di politica estera del Paese e della opinione pubblica. Ma che noi riteniamo giusto. La comunità internazionale promuova una azione diplomatica più forte, e si può fare, chieda ad Israele di fermarsi. Non costruiremo democrazia diventando barbari come i terroristi, non lo può fare un grande Paese come Israele che ha il dovere, con il sostegno della comunità internazionale, di esplorare altre strade.
*Segretario del Psi