La questione migranti
Caso Apostolico, Salvini prega che i migranti liberati non commettano violenze: e se fosse lui a commettere reati?
Altri sei naufraghi scarcerati dai giudici. Il vicepremier commenta: “Dio non voglia che in futuro commettano qualche atto di violenza..."
Politica - di Piero Sansonetti
Un giudice di Catania – non Iolanda Apostolico – ieri ha scarcerato 5 migranti che erano detenuti nel Cpr di Pozzallo su ordine del Questore di Ragusa. Qualche ora dopo è stato un giudice di Potenza a scarcerare altri migranti. Non risulta che nessuno dei due avesse partecipato in passato a manifestazioni a favore dei naufraghi.
Al momento eventuali indagini segrete sul loro conto, condotte forse da strutture a noi sconosciute, non hanno dato esito. Si suppone che nelle prossime ore le indagini saranno intensificate. Anche perché corre voce che comunque un parente del giudice catanese – cugino – abbia più volte lasciato la macchina in seconda fila. E forse lo zio del giudice di Potenza è quello che giorni fa fu multato sulla corriera perché non aveva pagato il biglietto.
Le decisioni dei due giudici sono state immediatamente commentate dal vicepresidente del Consiglio. Cioè da Salvini. Il quale si è augurato che questi naufraghi ai quali è stata negata la detenzione nei prossimi giorni o mesi non commettano dei reati. Ha detto proprio queste parole: “ Dio non voglia che uno di questi clandestini liberati compia un atto di violenza”. Ci sono due o tre cose, in questa riga, che non vanno. La prima è che non si capisce bene cosa c’entri Dio, il quale, molto probabilmente – se esiste – è abbastanza contrario all’arresto di quelle persone senza peraltro che fosse stata mossa alcuna accusa nei loro confronti.
La seconda stranezza è che anche la Corte di Cassazione ha stabilito che non si deve definire clandestino il naufrago, perché questo è un termine offensivo e sbagliato. Ora, naturalmente, in molti bar e in varie curve di stadi di calcio, nonostante la sentenza della Corte si continua a usare la parola “clandestino”. Curioso però sentire questa stessa parola adoperata, in una sua dichiarazione, dal numero 2 del governo. Magari Salvini non è stato avvertito della sentenza, e questo un po’ lo giustifica, ma sarebbe ragionevole che il suo numeroso staff lo informasse di queste novità giuridiche.
La terza stranezza sta nella previsione di reati futuri. Che, seguendo il senso della dichiarazione di Salvini, sottintende questo ragionamento: “è ben vero che queste persone non hanno commesso nessun reato, ma nessuno esclude che possano commettere dei reati in futuro. E forse anche reati molto gravi, di violenza. Dunque sarebbe cosa molto buona tenerle in prigione, perché così si evita che commettano reati”.
Però se prendiamo per buono questo ragionamento, se ne possono trarre delle conseguenze molto serie. Vediamo per esempio la situazione di Salvini. Che circola a piede libero. Chi potrebbe giurare che nei prossimi mesi non commetta qualche reato? Chi può garantire per lui? Oltretutto il vicepremier, a differenza dei migranti scarcerati ieri, è sotto processo per reati molto gravi, addirittura per sequestro di persona. La magistratura di vigilanza di Milano è certa che Salvini non stia progettando qualche altro sequestro?
Naturalmente stiamo scherzando. Peraltro ci siamo sempre detti convinti che le accuse di sequestro di persona, per le quali Salvini è a processo, siano assolutamente fantasiose ed assurde. Certo, non più assurde delle accuse di “reato futuro” avanzate da Salvini contro i migranti. Voi ora potete dire quello che volete, e anche – eventualmente – evocare il recente libro di Daniele Capezzone contro l’antifascismo immaginario della sinistra. Giusto. Però è difficile dopo aver letto le dichiarazioni di Salvini, che neanche per un minuto si sogna di contestare il merito e le ragioni della sentenza, non farsi sfiorare il sospetto che il vicepremier sia un pochino pochino xenofobo. E questo non è un piccolo problema.
Vero che la xenofobia può essere un magnifico strumento per raccogliere voti e portarli via a Giorgia Meloni. Però non è molto dignitoso per un governo che si autodefinisce liberale e di centrodestra avere un vicepresidente del Consiglio che non nasconde la sua xenofobia. Salvini ieri è stato interrogato dai giornalisti anche su come abbia avuto il video che poi è stato usato contro Iolanda Apostolico. Non lo ha voluto rivelare. Uno dei suoi vice, recentemente – il sottosegretario Molteni – aveva detto che il video era stato girato da un carabiniere, ma è stato smentito. E allora chi lo ha girato, per conto di chi, e come mai ora è saltato fuori? Su questo, reticenza assoluta. Non è bello per un governo liberale e di centrodestra avere un vicepresidente del Consiglio reticente.