Exit poll
Sorpresa in Polonia, gli europeisti non sono morti e sepolti: chance all’opposizione per formare il governo
Batosta per il Pis, principale alleato di Fratelli d'Italia, che resta primo partito ma potrebbe non bastare. Tusk esulta: "Li abbiamo cacciati dal potere, è la fine di questo brutto periodo". Affluenza record
Esteri - di Redazione Web
Donal Tusk già esulta: “È la fine di questo brutto periodo”. Ovvero della stagione sovranista, quella del Pis, il partito Diritto e Giustizia che aveva allarmato l’Europa, messo a rischio lo Stato di diritto in Polonia. Forse è troppo presto per festeggiare, certo gli exit poll di Ipsos delle elezioni di domenica sono un po’ una sorpresa. Secondo i primi dati la formazione conservatrice di destra del leader Jaroslaw Kaczynski e al governo del premier Mateus Morawiecki, Diritto e Giustizia (Pis), non avrebbe la maggioranza per governare, nemmeno alleandosi con il partito di ultra-destra Konfederacja. Cosa che potrebbe riuscire all’opposizione guidata dall’ex presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.
Il partito di governo, il Pis, ha vinto per la terza volta consecutiva le elezioni parlamentari, è primo partito con il 36,8% ha ottenuto più voti di tutti quanti. L’accordo però potrebbe riuscire a Piattaforma Civica di Donald Tusk qualora dovesse riuscire a trovare l’intesa con Terza Via e la Sinistra. Piattaforma Civica ha ottenuto il 31,6%, Terza Via il 13%, Sinistra l’8,6%. Confederazione Libertà e Indipendenza, partito di estrema destra, omofobo e razzista, intenzionato a tagliare gli aiuti militari all’Ucraina, appena il 6%. Si paventa una sconfitta clamorosa per il partito di governo al potere dal 2015 qualora lo spoglio completo dovesse confermare le percentuali.
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Perché Pis avrebbe così 200 seggi, con un’alleanza – in campagna elettorale smentita da entrambe le parti – con Confederazione ne aggiungerebbe 12. Piattaforma Civica invece ne ha 163, Terza Via 55, Sinistra 30. Si tratterebbe di una sconfitta sonora dopo anni di tensioni e conflitti sociali, dure leggi e contestazioni sullo stato di diritto, il diritto all’aborto, la libertà dell’informazione, l’indipendenza della magistratura, le importazioni di grano dall’Ucraina e le pessime relazioni con Bruxelles. Una batosta dura a un anno dalle elezioni europee del 2024 per il partito che è anche il principale alleato di Fratelli d’Italia in Europa.
Le urne proponevano oltre alle politiche anche un referendum su quattro quesiti anche questi contestati e definiti come tendenziosi: “Sei d’accordo con la vendita di aziende pubbliche agli stranieri, in modo che i polacchi perdano il controllo strategico sulla propria economia?”, oppure: “Sei d’accordo con l’accoglienza di migliaia di immigrati irregolari dal Medio Oriente e dall’Africa, come previsto dal meccanismo di ricollocamento forzato imposto dalla burocrazia europea?”. La consultazione non ha raggiunto il quorum del 50% necessario per essere conteggiato.
“La Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto, li abbiamo cacciati dal potere, è la fine di questo brutto periodo, è la fine del governo del PiS”, ha dichiarato Tusk, ex primo ministro ed ex presidente del Consiglio europeo, pochi minuti dopo la chiusura delle urne. “Creeremo un governo nuovo, buono e democratico con i nostri partner nel prossimo futuro. La Polonia ha vinto”, ha detto il leader liberale secondo quanto riportano i media polacchi. “I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l’Europa”, ha esultato il gruppo del Ppe al parlamento europeo. “Una Polonia democratica, aperta ed europea”, le parole del presidente dei socialisti europei Iratxe Garcia Perez.
Decisive saranno le decisioni di Terza Via, il cartello elettorale formato da un partito centrista e uno di centrodestra che rappresenta tradizionalmente gli agricoltori. Il suo 13% è una delle sorprese della tornata elettorale, non è escluso possa decidere di trattare anche con il Pis. Al momento gli osservatori ritengono potrebbe toccare a Tusk formare il governo, l’opposizione sembra avere la maggioranza. Certo bisognerà aspettare la fine degli scrutini delle schede e le trattative. Le elezioni di ieri hanno attirato alle urne oltre il 70% degli aventi diritto. Secondo Gazeta Wyborcza, il principale quotidiano indipendente attivo in Polonia, si tratta dell’affluenza più alta dal 1989.