Era stato espulso dalla Svezia
Abdesalem Lassoued fotografato a Genova, le “tappa italiane” dell’attentatore di Bruxelles: era sbarcato a Lampedusa nel 2011
Cronaca - di Redazione
Abdesalem Lassoued, il 45enne tunisino che lunedì sera ha ucciso due tifosi svedesi a Bruxelles e che dopo oltre 12 ore di ricerche è stato “neutralizzato” e ucciso dalla polizia belga questa mattina, era stato in Italia non molto tempo fa.
Il suo volto compare infatti in un video girato nel 2021 a Genova: una foto pubblicata sul suo profilo Facebook, ora oscurato, lo ritrae in piazza della Vittoria, nel centro del capoluogo ligure, in un soggiorno avvenuto probabilmente mentre si stava dirigendo verso la Francia.
Gli investigatori della Digos, riferisce l’Ansa, hanno ritenuto che il video da cui è estrapolato sia veritiero: sono in corso indagini per verificare gli spostamenti di Lassoued ma soprattutto per capire quanto si è fermato il 45enne terrorista nella città ligure, e quali contatti abbia avuto. È comunque probabile che la sosta a Genova facesse parte del “percorso a tappe” fatto per raggiungere il Nord Europa.
Nei pressi del luogo in cui è stato fotografato si trova la sede del Consolato della Tunisia e gli investigatori vogliono verificare se risulta che l’uomo abbia preso contatto con gli uffici per qualche documento.
Come reso noto dal ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne, il tunisino 45enne, che viveva a Schaerbeek con moglie e figlia, aveva fatto richiesta di asilo in Belgio nel 2019. Lassoued, ha spiegato il ministro, “è noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 – ha detto il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”.
Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente“.
La presenza a Bologna
Non solo Genova. Secondo l’Ansa Abdesalem Lassoued è stato in passato anche a Bologna, per un periodo di tempo ancora non chiaro, nel 2016: nel capoluogo emiliano fu rintracciato e identificato dalla polizia.
Su questo la Questura di Bologna ha fatto sapere che la Digos sta svolgendo verifiche su ogni informazione a proposito del 45enne tunisino autore dell’attentato di Bruxelles.
Sbarcato a Lampedusa, espulso dalla Svezia
Col passare delle ore emergono ulteriori dettagli sul passato di Lassoued. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, il 45enne tunisino sarebbe arrivato in Europa nel 2011 con un barchino approdato a Lampedusa.
Dopo una permanenza in Italia era poi riuscito a raggiungere la Svezia, Paese da cui è stato espulso. Tornato in Italia nel 2014 per il meccanismo dei “dublinanti” che impone il ritorno nel paese in cui si è fatta la richiesta d’asilo, due anni dopo viene identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere, venendo per questo monitorato dall’intelligence nostrana. Non si esclude dunque che ieri abbia colpito proprio due svedesi per il malcontento che provava verso il Paese da cui era stato espulso.
Ne è convito il premiere svedese Ulf Kristersson. “Tutto indica che si tratta di un attacco mirato alla Svezia e agli svedesi“, ha dichiarato il primo ministro di Stoccolma, Kristersson, che nelle scorse ore ha avuto un colloquio con l’omologo belga Alexander De Croo, ha precisato che proprio “a causa del rischio di un atto come quello di Bruxelles” il livello di minaccia terroristica è stato innalzato in Svezia all’inizio di quest’anno.
“Dobbiamo proteggere la nostra società democratica e aperta. Dobbiamo difendere i nostri valori e attenerci ad essi. Non saremo noi ad adattarci ai terroristi“, ha detto Kristersson, pur ammettendo che la Svezia e gli interessi svedesi “non sono mai stati” così minacciati. “Questo è il momento di una maggiore sicurezza, di maggiore cautela, maggiore vigilanza. Purtroppo questo atto conferma che la situazione è pericolosa“, ha osservato il premier svedese.