Cronaca di guerra

Biden prova a fermare Netanyahu, l’Iran si offre di mediare

Il presidente americano boccia l’occupazione: “Sarebbe un grosso errore”. Teheran fa filtrare la volontà di trattare: “Hamas pronta a rilasciare i 200 ostaggi se saranno fermati gli attacchi

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

17 Ottobre 2023 alle 12:30

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Biden prova a fermare Netanyahu, l’Iran si offre di mediare

Il presidente americano Joe Biden ritiene che un’occupazione israeliana di Gaza sarebbe “un grosso errore”. L’ha detto al programma tv 60 Minutes sulla Cbs aggiungendo che Hamas non rappresenta tutti i palestinesi. Biden ribadisce che Hamas deve essere completamente eliminato, ma che deve esserci anche una strada verso uno Stato palestinese. Biden non pensa tuttavia che Israele perseguirà questa strada in questo momento. “Credo che lo Stato ebraico capisca che una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah”, ha aggiunto.

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Iran: “Hamas pronto a rilascio ostaggi se si fermano i raid”
Hamas sarebbe pronto al rilascio dei circa 200 ostaggi se Israele mettesse fine agli attacchi sulla Striscia. Lo ha detto, citato da Times of Israel, il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanaani. Non risulta però al momento una presa di posizione in tal senso di Hamas.

Secondo Hanani, esponenti della fazione palestinese “hanno detto di essere pronti a prendere le necessarie misure per il rilascio dei civili tenuti dai gruppi della resistenza, ma che il loro punto di vista è che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza”. In un colloquio telefonico ieri con il presidente russo Vladimir Putin, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha avvertito che “l’assedio in corso, l’uccisione di donne e bambini e l’attacco di terra alla Striscia di Gaza” porteranno a “una lunga guerra su diversi fronti”. Lo ha scritto su X Mohammad Jamshedi, vice capo di gabinetto della presidenza iraniana, citato da Interfax.

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Qatar, “ottimismo” sul rilascio degli ostaggi in mano a Hamas
Il governo del Qatar ha espresso “ottimismo” sulla possibilità del rilascio dei circa 200 ostaggi in mano a Hamas. “Ci sono sforzi regionali e internazionali in corso riguardo al dossier dei prigionieri”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid Al-Ansari, in una dichiarazione ad al-Jazeera, “siamo ottimisti riguardo a sviluppi positivi”. Hamas aveva dichiarato di voler “svuotare” le carceri israeliane dai prigionieri palestinesi.

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Esercito israeliano: 199 gli ostaggi nelle mani di Hamas
L’esercito israeliano ha informato finora le famiglie di 199 ostaggi che si trovano a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Ha precisato che a loro riguardo Israele sta compiendo “uno sforzo nazionale di priorità suprema”, ricorrendo anche ad informazioni di intelligence. L’esercito, ha aggiunto, ha finora informato 295 famiglie di militari caduti finora nel conflitto con Hamas.

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Fonti Gaza: “Israele ha colpito il valico di Rafah”
Fonti a Gaza riferiscono che Israele ha colpito una pensilina del valico di Rafah in un attacco sulla Striscia. Il raid – secondo la stessa fonte – è avvenuto dopo che la folla, ferma davanti al varco nella speranza di passare in Egitto, si era dispersa. Se la notizia fosse confermata, sarebbe il quinto attacco israeliano dall’inizio del conflitto al valico di Rafah.

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Oms, aiuti a Gaza entro 24 ore o sarà la catastrofe
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha avvertito che restano solo “24 ore di acqua, elettricità e carburante” nella Striscia di Gaza prima che si verifichi “una vera catastrofe”. Il direttore Oms per il Mediterraneo orientale, Ahmed Al-Mandhari, ha affermato che occorre consentire al territorio bombardato e assediato di ricevere convogli di aiuti, attualmente bloccati al valico di frontiera di Rafah con l’Egitto. Se gli aiuti non arrivano, i medici dovranno “preparare i certificati di morte per i loro pazienti”, ha detto

. “Gli obitori degli ospedali sono piccoli e non possono ospitare tutti i cadaveri di questi giorni – spiega un medico di fronte a uno dei furgoncini -, per questo siamo costretti a utilizzare i freezer dei furgoncini dei gelati o del cibo delle aziende della zona per poter conservare i cadaveri. Siamo completamente al collasso”, aggiunge. “A Gaza manca il sangue, medicinali e farmaci salvavita. Quelli che ci sono possono durare massimo per 24 ore”.

A lanciare l’allarme a LaPresse è Foad Aodi, medico arabo-palestinese Presidente dell’Amsi e Consigliere dell’Omceo di Roma. “Su 23 ospedali sono solo 13 quelli operativi. Alcuni colleghi stanno rianimando le persone effettuando la ventilazione con le mani perché manca la corrente, sta diventando difficile anche effettuare le operazioni. In rianimazione non ci sono più posti. Non ci sono specialisti in medicina d’urgenza e ortopedia, ginecologi e pediatri”.

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Fossa comune
Il bilancio delle vittime, dice il ministero della Sanità “è ancora provvisorio” perché ci sono “numerosi morti e feriti sotto le macerie e non ci sono modi per recuperarli”. Le autorità della Striscia di Gaza hanno dichiarato ad Al Mamlaka di aver sepolto 100 cadaveri in una fossa comune. Molti corpi non sono stati identificati, proprio a causa del sovraffollamento degli obitori della regione.

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Onu: “Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza”
Non ci sono solo gli obitori al collasso. “Non ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza”, come riporta l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel suo ultimo report sulla situazione della Striscia e in Cisgiordania. Per il quinto giorno consecutivo, “Gaza è rimasta senza elettricità, portando sull’orlo del collasso i servizi vitali, compresi quelli sanitari, idrici e igienici, e aggravando l’insicurezza alimentare”.

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Il sindacato dei giornalisti palestinesi: 11 reporter uccisi a Gaza dal 7 ottobre
Undici giornalisti palestinesi sarebbero rimasti uccisi in attacchi aerei israeliani su Gaza lanciati in seguito all’incursione di Hamas nel sud dello stato ebraico, lo scorso 7 ottobre. Lo riportano media internazionali tra i quali Al Arabiya, citando come fonte il Sindacato dei giornalisti palestinesi. Nel suo bilancio complessivo sulle vittime a Gaza, il ministero della Sanità di Gaza ha parlato come minimo di 2.750 morti, con 9.700 feriti.

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A Gaza uccisi 14 dipendenti Unrwa
Quattordici membri del personale dell’agenzia umanitaria dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza: lo ha detto il capo dell’agenzia, Philippe Lazzarini, durante una conferenza stampa tenuta l’altro ieri sera.

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Idf: “Ucciso capo intelligence di Hamas”
L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso il capo dell’intelligence generale di Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia. Nel bilancio ci sono anche la distruzione di decine di quartier generali e postazioni di lancio nella Striscia di Gaza, compreso il quartier generale di un agente di primo piano dell’unità d’èlite Nukhba di Hamas. Lo ha detto il portavoce dell’Idf secondo quanto riportano i media israeliani. Nelle ultime ore, ha detto il portavoce, decine di quartier generali operativi e postazioni di lancio di Hamas sono stati distrutti, compreso il quartier generale di Ali Kadi, uno degli alti ufficiali della Forza Nukhba, eliminato pochi giorni fa. Inoltre, gli aerei da combattimento hanno eliminato un certo numero di terroristi mentre si trovavano in un complesso militare di Hamas, ha aggiunto.

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Abu Mazen: “Hamas non rappresenta il popolo palestinese”
Abu Mazen assicura che le azioni di Hamas “non rappresentano il popolo palestinese”. Lo riporta The Times of Israel, che cita l’agenzia palestinese Wafa. Il presidente dell’Autorità palestinese afferma, in un colloquio con il presidente venezuelano Maduro, che l’Olp è l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese. Chiede il rilascio di “prigionieri e detenuti” da entrambe le parti e ripete che lo sfollamento degli abitanti di Gaza costituirebbe una “seconda Nakba” (l’esodo dei palestinesi nel 1948 dai territori occupati da Israele).

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Sangue anche in Cisgiordania
Le forze armate e i coloni israeliani hanno ucciso 58 palestinesi in Cisgiordania da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas a Gaza, dieci giorni fa. Ieri mattina, un palestinese di 21 anni è morto dopo essere stato colpito alla testa dalle forze israeliane nel campo profughi di Aqabat Jaber, nella città di Gerico, e altre tre persone sono rimaste ferite, una delle quali in modo grave, ha reso noto il ministero della Sanità palestinese.

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Netanyahu, mondo si unisca per sconfiggere Hamas come fece contro Isis e nazisti’
La nazione di Israele “è unita nel suo obiettivo della vittoria”. Lo ha detto Benjamin Netanyahu alla Knesset, ammettendo che ci sarà un’indagine sui fallimenti dell’intelligence e della sicurezza che hanno permesso ad Hamas di organizzare il devastante attacco del 7 ottobre. Il premier ha chiesto al mondo di “unirsi e di combattere Hamas”.

Più di 1.300 israeliani sono stati uccisi nell’attacco a sorpresa, mentre Hamas ancora detiene a Gaza almeno 199 ostaggi. “Ora – ha detto – molti in tutto il mondo capiscono chi ha di fronte Israele. Capiscono che Hamas rappresenta una nuova versione del nazismo. Proprio come il mondo si è unito per sconfiggere i nazisti e l’Isis, così deve unirsi per sconfiggere Hamas”.

17 Ottobre 2023

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