L'operazione

Blitz antiterrorismo a Milano, arrestati due uomini: “Fanno parte dell’Isis, nelle chat minacce a Meloni”

Cronaca - di Redazione

17 Ottobre 2023 alle 08:44 - Ultimo agg. 17 Ottobre 2023 alle 12:22

Condividi l'articolo

Blitz antiterrorismo a Milano, arrestati due uomini: “Fanno parte dell’Isis, nelle chat minacce a Meloni”

A poche ore dal nuovo attentato che sconvolge l’Europa, con i due turisti svedesi uccisi a Bruxelles, in Belgio, da un 45enne tunisino radicalizzato e che ha rivendicato l’appartenenza all’Isis, scatta una operazione antiterrorismo in Italia.

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, ha proceduto all’arresto di due persone, un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo.

L’operazione scattata alle prime luci del mattino è condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni.

In una nota, il procuratore capo di Milano Marcello Viola sottolinea che i due uomini di origine egiziana sono stati arrestati per la loro “partecipazione” “all’organizzazione terroristica internazionale denominata Isis” e sarebbero stati “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitale per conto dell’Isis, mettendosi a disposizione dell’organizzazione terroristica e finanziando “cause di sostegno” della stessa alla quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà“.

L’operazione però non avrebbe alcun collegamento con l’attentato di matrice islamica avvenuto lunedì sera a Bruxelles.

Le minacce e l’indottrinamento

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura, i due arrestati, tra i 40 e i 50 anni e residenti in due città diverse dell’hinterland milanese con lavori nel settore delle pulizie (uno dipendente di un’impresa, l’altro titolare ma con società ora chiusa), minacciavano online importanti rappresentanti delle istituzioni italiane, tra cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Minacce online, dato che erano contenute in commenti e messaggi pubblicati su Whatsapp, Telegram e Facebook. Quanto alla radicalizzazione dei due egiziani, uno dei due avrebbe “indottrinato” l’altro: per uno dei due è stato anche rintracciato online il suo giuramento scritto di sottomissione all’Isis.

Non c’erano però solo i video e i commenti con cui fare proselitismo e propaganda. I due avrebbero inviato soldi a donne rimaste vedove perché i loro mariti erano morti in contesti di guerra in Palestina e in Yemen: l’indagine ha anche accertato l’invio di denaro ad un militante dell’Isis in Siria che, secondo indagini statunitensi, farebbe parte dell’Isis.

Non sono emersi invece propositi di preparazione di attentati in Italia.

Ai due, con gli arresti di oggi, sono stati sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici e gli investigatori ora potranno analizzare anche se la loro attività di proselitismo sia aumentata o meno negli ultimi giorni con la guerra israelo-palestinese in corso e dopo i fatti del 7 ottobre.

(articolo in aggiornamento)

di: Redazione - 17 Ottobre 2023

Condividi l'articolo