Infamia del governo
Dopo 85 anni tornano le leggi razziali: Mattarella non le firmi
Nel 1938 furono varate le leggi razziali dal regime fascista. Dopo 85 anni il governo Meloni fa una legge che è una infamia
Editoriali - di Piero Sansonetti
Era l’11 novembre del 1938. Il Corriere della Sera uscì con un titolo a nove colonne in prima pagina che diceva “Il governo ha approvato le leggi per la difesa della razza“. Sì, nel novembre del 1938, quando in Italia c’era il regime fascista fu approvata una legge che discriminava gli ebrei. La legge stabiliva nel dettaglio chi erano gli ebrei e come i loro diritti erano molto limitati.
Gli ebrei non potevano essere considerati una razza uguale a quella bianca, erano una razza inferiore e non potevano avere gli stessi diritti. La legge prevedeva molte limitazioni e quella forse più odiosa era il divieto di andare alla scuola pubblica per i ragazzini ebrei, tanto che un giorno ai bambini ebrei che si presentarono in classe il maestro o il professore disse: “Te ne devi andare perché tu sei ebreo, se inferiore, non hai gli stessi diritti dei tuoi compagni bianchi“.
Le leggi razziali sono quelli che hanno segnato di infamia il nostro Paese. Almeno per molti, non per tutti. Molti considerano quella legge una delle peggiori fatta dal regime fascista. L’altra sera ho letto sulle agenzie di stampa, con stupore immenso, che il governo italiano varava nuove leggi razziali. Una legge, anzi un articolo della legge di bilancio, di cui non ho visto il testo preciso, dice che “i cittadini stranieri residenti in Italia non hanno diritto all’assistenza sanitaria“. Insomma devono essere lasciati in mezzo alla strada se stanno male. Se un cittadino straniero ha un tumore e ha i soldi per curarsi si cura, se no crepa. Non è come un cittadino italiano. Non possiamo immaginare, dice il governo, che abbia gli stessi diritti. Si tratta esattamente di una nuova legge razziale. Esattamente come quella del 1938.
Lascia una possibilità, il governo, ai cittadini stranieri, di pagarsi direttamente l’assistenza sanitaria nazionale versando un contributo di 2mila euro, cioè circa il doppio di quello che si paga per una assicurazione privata. E’ una infamia. Ci sono molte leggi, molti provvedimenti che ha varato questo governo che considero pessimi. Questo non lo considero pessimo, è una infamia. E tutti i giorni su L’Unità lo ripeteremo. E’ una legge che mette l’Italia tra i paesi razzisti. Spero che durerà poco questa campagna perché immagino che il presidente della Repubblica Mattarella, uomo di solide tradizioni democratiche e conosce i valori essenziali, i principi essenziali dell’occidente, non si sognerà nemmeno di firmare questa legge e indignato la rimanderà indietro, mi auguro molto presto.