L'informativa sugli sbarchi
Cosa è il pull factor: la balla sulle Ong riciclata da Piantedosi
“La loro presenza catalizzatore dei flussi”, dice il capo del Viminale alla Camera. Poi difende il dl Cutro bocciato dai tribunali e invoca il sostegno Ue a Tunisi. Le opposizioni attaccano l’esecutivo: “non ha idea di come si governi l’immigrazione”. FdI insiste: “Blocco navale”
Politica - di Angela Stella
Ieri pomeriggio il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha tenuto alla Camera un’informativa urgente del Governo sull’incremento del fenomeno migratorio, con particolare riguardo alla situazione presso l’isola di Lampedusa. Secondo il responsabile del Viminale “la presenza delle Ong continua a costituire un catalizzatore dei flussi attraverso il canale di Sicilia sebbene gli interventi normativi in materia di gestione dei flussi migratori abbiano sensibilmente contribuito a disciplinarne le attività assoggettandole alle direttive emanate dalle autorità competenti per il search and rescue e a quelle di pubblica sicurezza”.
Non è mancato un riferimento ai provvedimenti recenti di diversi giudici che hanno disapplicato il dl Cutro: “Nei giorni scorsi alcuni tribunali non hanno convalidato i provvedimenti di trattenimento di alcuni migranti, assunti sulla base delle nuove norme adottate dal governo. Ne prendiamo atto con quel rispetto pregiudiziale, in senso letterale, che si deve alle decisioni giudiziarie, ma il governo impugnerà tali decisioni nella ferma convinzione, avvalorata dalle valutazioni dei nostri esperti e dalle continue interlocuzioni che sto avendo a Bruxelles, che le norme in questione siano pienamente coerenti con la cornice giuridica europea di settore e con la Costituzione. I provvedimenti del governo – ha spiegato il ministro – sono infatti ponderati nell’ambito della cornice europea, in un bilanciamento tra esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali delle persone, e continueranno ad esserlo”.
Ha poi proseguito che sul fronte dell’accoglienza, “il governo non si è fatto cogliere impreparato nonostante il fatto che nel solo mese di agosto siano sbarcate 25.671 persone. E se aggiungiamo al dato numerico degli arrivi la loro pressoché totale concentrazione geografica a Lampedusa, vediamo che sull’isola, la cui vocazione dovrebbe essere quella turistica, sono sbarcate, dall’inizio dell’anno al 6 ottobre, oltre 94mila persone pari a circa il 70% del totale delle persone arrivate in Italia via mare nel corso del 2023”. Infine un passaggio sulla Tunisia: “In questo momento è soprattutto essenziale che l’Unione europea sostenga la Tunisia. L’analisi dei flussi migratori, alla data del 30 settembre, ha fatto registrare un aumento del flusso proveniente da quel Paese di circa il 376 per cento rispetto all’anno scorso, con 91 mila migranti sbarcati, mentre si osserva una diminuzione di quello proveniente dalla Libia di circa il 4 per cento, con 38.250 migranti sbarcati”.
Critiche le repliche dell’opposizione. “L’accordo Italia-Tunisia è fallito: e lo dice lo stesso presidente Saied” ha detto l’onorevole dem Matteo Orfini. “Il piano Von Der Leyen non esiste. Ci sono delle promesse in più che non verranno mantenute perché la forza contrattuale dell’Italia non esiste”, ha rilevato. “I rimpatri non si fanno perché non ci sono gli accordi e stendo un velo pietoso sul piano Mattei. Lasciamolo stare e invece facciamo cooperazione internazionale. Aboliamo insieme la Bossi-Fini senza mettere taglie di 5mila euro”, ha concluso.
Si è poi rivolto a Piantedosi Riccardo Magi, segretario e parlamentare di +Europa: “Ministro, ci sembra chiaro che non abbiate la minima idea di come si governi un fenomeno complesso come quello dei movimenti migratori. Avete limitato l’azione delle ONG, convinti che svolgessero il ruolo di pull factor, salvo poi avere la dimostrazione che si tratta di una fake news e paradossalmente chiedete il loro aiuto in determinate circostanze, avete limitato l’accesso ai richiedenti asilo all’accoglienza e l’integrazione, avete modificato (una volta di più) la protezione speciale, avete ampliato i tempi di trattenimento nei CPR e allo stesso tempo volete costruirne altri. Vi siete scontrati con tutti in Europa per non ottenere alcunché, salvo l’isolamento”.
Mentre dai banchi della maggioranza Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia è tornata a parlare di blocco navale: “La Tunisia è un Paese sicuro dove è possibile fare i rimpatri. In barba alla ipocrisia dell’opposizione. Con la Tunisia vale la pena avviare un rapporto che porti alla unica soluzione concreta per la immigrazione clandestina: si chiama blocco navale”. Vedremo come si esprimerà la Cassazione in merito al provvedimento di un giudice fiorentino che ha annullato l’espulsione di un migrante tunisino a cui il Viminale aveva negato lo status di rifugiato. Pur essendo la Tunisia tra i ‘Paesi sicuri’, secondo l’ultimo aggiornamento del Governo, in realtà, come sottolineato dal richiedente, “l’involuzione autoritaria del paese e la crisi politica in atto siano tali da rendere obsoleta la valutazione di sicurezza compiuta dal D.M. con il decreto 17 marzo 2023”.