L'omicidio
Chi è Domenico Livrieri, il killer di Marta Di Nardo. I vicini: “Avevamo paura”
L'uomo, con problemi di tossicodipendenza e precedenti penali, ha prima ammazzato la vittima e poi ne ha nascosto il corpo, fatto a pezzi. Fermato dai carabinieri, ha poi confessato il delitto: "Mi dispiace, non volevo farlo. Avevo bisogno del suo bancomat". Forse, tra i due c'era una relazione
Cronaca - di Redazione Web
Erano vicini di casa, abitavano in due appartamenti dello stesso stabile nella periferia di Milano. Le case erano in due androni diversi ma comunicanti con delle scale. Si vedevano spesso, l’uno frequentava l’abitazione dell’altro. Forse, avevano una sorta di relazione. Entrambi in cura presso lo stesso centro psichiatrico. Lei era affetta da ludopatia, lui ha problemi di tossicodipendenza e alcuni precedenti penali. È una storia di disagio sociale e marginalità (pare che entrambi non avessero buoni rapporti con le rispettive famiglie) culminata in un brutale epilogo: Domenico Livrieri, 46 anni, ha ucciso Marta Di Nardo, 60enne, con una coltellata al collo. Poi ha fatto il corpo a pezzi e ne ha nascosto le parti sopra un soppalco.
Chi è Domenico Livrieri, il killer di Marta Di Nardo
I carabinieri entrati in casa sua si sono trovati di fronte una scena raccapricciante: macchie di sangue ovunque e la puzza di un cadavere in decomposizione. L’allarme era stato dato dai vicini, impauriti dall’atteggiamento del 46enne e insospettiti dal continuo via vai dentro l’appartamento della Di Nardo. Quest’ultima era stata data per dispersa da giorni. Era l’inizio di ottobre quando il cellulare della donna non ha più dato alcun segnale. Ed è stato il figlio ad averne denunciato la scomparsa. Il delitto sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 del mese, nello stabile in via Pietro Cortona. Livrieri è stato sottoposto a fermo ed al momento in carcere a San Vittore in attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrebbe convalidare la misura cautelare.
I fatti, il fermo e la confessione
“Non volevo farlo, mi dispiace. Avevo bisogno del suo bancomat“, queste le parole che Livrieri avrebbe detto agli inquirenti, confessando – di fatto – di aver commesso l’omicidio. Le indagini sono condotte dal pm di Milano Leonardo Lesti. L’arma del delitto è stata un coltello da cucina. Il 46enne ha usato una coperta per occultare la salma della vittima. Livrieri sarebbe più volte entrato nell’abitazione della donna. Gli inquirenti non escludono che lo abbia fatto proprio per sfuggire al forte odore che si sentiva in casa sua per la presenza del cadavere. I vigili del fuoco hanno fatto ingresso in casa sua lo scorso 17 ottobre. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio volontario e occultamento e vilipendio di cadavere.