Secondo caso in 3 mesi
Chi è Li Shangfu, il ministro della Difesa cinese scomparso e poi licenziato dal regime
Esteri - di Carmine Di Niro
La defenestrazione è arrivata con un modus operandi ormai diventato un classico a Pechino: prima la scomparsa, quindi l’annuncio del licenziamento dopo settimane di “misteri” e retroscena.
Così in tre mesi, dopo aver fatto cadere la testa dell’ormai ex ministro degli Esteri Qin Gang, è oggi il turno del collega della Difesa Li Shangfu.
I motivi? Sconosciuti. Il licenziamento è stato comunicato con poche righe in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa del regime Xinhua, che riferisce la decisione presa dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo.
Quel che è certo, come detto, è un modus operandi che si ripete. Li Shangfu, così come l’ex collega ed ex ministro Qin Gang, era scomparso da settimane prima del licenziamento ufficiale.
Il generale e titolare della Difesa era stato visto l’ultima volta in pubblico il 29 agosto, a un forum sulla pace e la sicurezza a Pechino, poi è finito in un lungo buco nero: nessun intervento in pubblico, i media statali che hanno di fatto evitato ogni sua citazione nei notiziari.
Pechino è rimasta in silenzio anche rispetto alle rivelazioni emerse a metà settembre dall’intelligence statunitense, in cui si riferiva che il ministro era accusato di corruzione e finito agli arresti.
Li Shangfu, 65 anni, era stato nominato componente della Commissione militare centrale nell’ottobre del 2022 ed era poi diventato ministro della Difesa il 12 marzo scorso. Nel 2018 il il Dipartimento di Stato Usa lo aggiunse ad un elenco di funzionari cinesi sanzionati, citando gli accordi sulle armi di Pechino con Mosca.
Nell’ambito della “riorganizzazione” del settore della Difesa rientrano anche i licenziamenti per l’accusa di corruzione di Li Yuchao e Liu Guangbin, i capi della Rocket Force, una divisione missilistica d’elite costituita nel 2016 che ha in carico anche le testate nucleari del regime guidato da Xi Jinping.
Sprezzante e ironico il commento affidato a X, l’ex Twitter, da Rahm Emanuel, ambasciatore americano a Tokyo, all’epoca dei primi articoli della stampa occidentale sulla “scomparsa” di Li Shangfu: “Il governo di Xi ricorda i dieci piccoli indiani del romanzo di Agatha Christie “Alla fine non rimase nessuno”: prima il ministro degli Esteri, poi i due generali dei missili, ora il ministro della Difesa…“.
President Xi’s cabinet lineup is now resembling Agatha Christie’s novel And Then There Were None. First, Foreign Minister Qin Gang goes missing, then the Rocket Force commanders go missing, and now Defense Minister Li Shangfu hasn’t been seen in public for two weeks. Who’s going…
— ラーム・エマニュエル駐日米国大使 (@USAmbJapan) September 8, 2023
Rimossi anche i ministri di Finanze e Scienza
Ma Li Shangu non è l’unica “testa saltata” oggi. Il presidente Xi Jinping ha rimosso anche il ministro delle Finanze e quello della Scienza e della Tecnologia.
Nel resoconto fornito dai media statali viene riferito che il leader di Pechino ha firmato il decreto sulle decisioni adottate oggi dalla sesta riunione del Comitato permanente Congresso Nazionale – il ramo legislativo del parlamento cinese – che dispone la rimozione di Liu Kun da ministro delle Finanze e di nominare al suo posto Lan Fo’an e quella di Wang Zhigang da ministro della Scienza e della Tecnologia e la nomina al suo posto di Yin Hejun.
Sia Lan sia Yin erano stati nominati nei mesi scorsi capi del Partito comunista nei rispettivi ministeri.