I colloqui
Rappresentanti di Hamas e Iran in Russia, Israele: “Ucciso altro comandante dei terroristi”. Ufficializzata una Commissione d’inchiesta sull’attacco del 7 ottobre
L'incontro tra le autorità di Gaza e Teheran a Mosca sono state confermate dal Cremlino. L'esercito israeliano ha annunciato la morte di Hassa al-Abdullah, capo del sistema missilistico. Intanto, al termine della guerra, partirà l'indagine volta a chiarire le responsabilità dell'attacco subito a inizio mese
Esteri - di Redazione Web
I rappresentanti di Hamas e di Teheran sono a Mosca per colloqui. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha confermato che “i rappresentanti di questo movimento palestinese sono in visita a Mosca“, rispondendo a una domanda sulla presenza nella capitale russa di Mousa Mohammed Abu Marzook. Quanto al viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, anch’egli a Mosca, incontrerà il suo omologo russo Mikhail Galuzin, ha detto ancora Zakharova.
A Mosca
Il comandante del movimento islamista palestinese Hamas responsabile del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza è stato ucciso durante i raid compiuto dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo ha riferito l’esercito israeliano citato dal quotidiano “Times of Israel“. “Le forze di difesa israeliane hanno colpito e ucciso nella zona di Khan Younis il capo del sistema missilistico di Hamas, Hassan al-Abdullah“, fa sapere l’esercito, spiegando di aver compiuto l’attacco grazie alle informazioni raccolte dall’agenzia di sicurezza interna Shin Bet e dalla direzione dell’intelligence militare.
Un Comandante ucciso e la Commissione d’Inchiesta
È stata istituita in Israele una Commissione di inchiesta su l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre che avrà, dopo la fine della guerra, l’incarico di determinare le responsabilità da parte di Israele , ha annunciato il ministro della Cultura, Miki Sohar. Sarà una Commissione indipendente su cui “potrà fare affidamento l’intera popolazione israeliana“. Forti critiche sono state dirette, da parte dell’opinione pubblica, nei confronti del Premier Benjamin Netanyahu che ha fino a ora rifiutato di assumere responsabilità diretta, politica e militare, per il fallimento delle capacità di intelligence e di difesa di Israele il 7. Ieri Netanyahu ha garantito che si sarà una inchiesta approfondita e tutti, “incluso me” dovranno dare risposte. Ma dopo la guerra.