L'escalation della guerra

A Gaza commessi crimini di guerra, l’accusa dell’Onu per la pioggia di bombe

L’inchiesta del New York Times smonta la ricostruzione fornita da Tel Aviv sull’ospedale bombardato che ha provocato 500 morti. “Il razzo che è apparso nel video è stato lanciato da Israele”

Editoriali - di Umberto De Giovannangeli

28 Ottobre 2023 alle 14:00

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A Gaza commessi crimini di guerra, l’accusa dell’Onu per la pioggia di bombe

Una pioggia di fuoco senza precedenti.
Così i media arabi raccontano l’intenso bombardamento scattato nel tardo pomeriggio di ieri sera sull’area nord e centrale della Striscia di Gaza, come testimoniato dal corrispondente di Al Jazeera e da diversi video sui social network. L’emittente riferisce anche di una risposta da parte di Hamas, con lancio di razzi verso Israele. Blackout delle comunicazioni su tutta la Striscia.

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Verità scomode/Ospedale di Gaza, l’inchiesta del New York Times: “Il razzo nel video-prova pubblicizzato dall’Idf è stato lanciato da Israele”
Quello che l’esercito israeliano ha identificato come un “razzo puntato su Israele” che “ha fatto cilecca ed è esploso” quasi in contemporanea con l’esplosione dell’ospedale Al-Ahli di Gaza in realtà “non è mai stato vicino all’ospedale”. Non solo: “È stato lanciato da Israele, non da Gaza, e sembra essere esploso sopra il confine tra Israele e Gaza, ad almeno due miglia” dalla struttura. È la conclusione alla quale è arrivato il team di Visual Investigation del New York Times al termine di un’inchiesta condotta da sette persone – Aric Toler, Haley Willis, Riley Mellen, Alessandro Cardia, Natalie Reneau, Julian E. Barnes e Christoph Koettl – con il supporto di altri tre cronisti (Hiba Yazbek, John Ismay e Yousur Al-Hlou).

La conclusione dell’autorevole quotidiano statunitense è dirompente perché, pur non entrando nel merito di cosa (e lanciato da chi) abbia provocato l’esplosione e ritenendo ancora “plausibile” il razzo palestinese, “complica” , per usare un eufemismo, la ricostruzione ufficiale fornita dalle Forze armate israeliane, basata sui video disponibili dei momenti immediatamente precedenti all’esplosione che, secondo Hamas, ha provocato “centinaia di vittime”. Il Nyt, si legge nella lunga inchiesta, “ha sincronizzato le riprese di al-Jazeera con altri cinque video girati contemporaneamente, comprese le riprese di una stazione televisiva israeliana, Channel 12, e di una telecamera Cctv a Tel Aviv”. I video “fornivano una visione del missile da nord, sud, est e ovest”. A quel punto il team investigativo del Nyt ha usato “immagini satellitari per triangolare il punto di lancio” e “ha stabilito che il proiettile è stato lanciato verso Gaza da vicino alla città israeliana di Nahal Oz poco prima” dell’esplosione nel parcheggio dell’ospedale. […]”

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Verità scomode/2Onu accusa Israele di crimini di guerra: “Punizione collettiva”
L’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di questioni umanitarie ha accusato Israele di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza avendo messo in atto una “punizione collettiva’’ della popolazione palestinese dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre. “La punizione collettiva è un crimine di guerra. La punizione collettiva da parte di Israele dell’intera popolazione di Gaza deve fermarsi immediatamente”, ha detto Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra.

Anche Hamas, spiega l’Agenzia Onu, ha commesso crimini di guerra e atrocità lo scorso 7 ottobre e continua a compirli tenendo in ostaggio civili. Shamdasani ha quindi chiesto ai gruppi palestinesi di interrompere “gli attacchi indiscriminati” contro Israele. In merito all’ “assedio” completo di Gaza dichiarato da Israele, Shamdasani ha detto che “per le 2,2 milioni di persone che vivono a Gaza è una catastrofe umanitaria e una punizione collettiva”.

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Fonti: “Israele offrirebbe cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi”
Israele sarebbe disposta a mettere sul piatto un cessate il fuoco in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi da parte di Hamas. Lo rivelano fonti locali. La tregua era stata indicata dai capi dei miliziani come prerequisito essenziale per la liberazione degli oltre 200 prigionieri israeliani a Gaza. “Israele ha accettato una tregua di un giorno a condizione che vi sia una supervisione internazionale”. Lo riporta il sito all-news egiziano ‘Al-Qahera News‘ citando fonti governative senza fornire ulteriori informazioni.

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Governo Hamas: “A Gaza un palestinese ucciso ogni 300”
Almeno 7.326 palestinesi, tra cui 3.038 bambini, sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas.

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Unrwa: “Credibile il bilancio delle vittime a Gaza fornito da Hamas”
Il bilancio delle vittime fornito dal ministero della Sanità nella Striscia gestita da Hamas si è dimostrato “credibile” nei conflitti precedenti. Lo ha sottolineato l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, dopo che gli Usa hanno sollevato dubbi sui dati della guerra in corso. “In passato, nei cinque, sei cicli di conflitto nella Striscia di Gaza, queste cifre erano considerate credibili e nessuno le ha mai realmente messe in discussione”, ha sottolineato il capo dell’agenzia Onu, Philippe Lazzarini.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, dall’avvio della campagna di bombardamenti di Israele sull’enclave palestinese a seguito dell’attacco di Hamas, i morti sono stati 7.326 persone, per lo più civili, tra cui 3.038 bambini. Dall’inizio del conflitto sono 57 i membri del personale Unrwa uccisi: per Lazzarini, il numero di vittime Unrwa rispetto al complesso dello staff è in linea con il rapporto tra gli abitanti di Gaza uccisi e la popolazione del territorio. “Abbiamo più o meno la stessa percentuale”, ha affermato Lazzarini.

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Oms: “Mille corpi non identificati ancora sotto le macerie di Gaza”
Un funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che l’agenzia ha ricevuto stime secondo cui circa 1.000 corpi non identificati sono ancora sepolti sotto le macerie di Gaza e non sono ancora inclusi nel bilancio delle vittime. “Abbiamo anche queste stime secondo cui ci sono ancora più di 1.000 persone sotto le macerie che non sono state ancora identificate”, ha detto Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms per i territori palestinesi occupati, in risposta a una domanda sul bilancio delle vittime a Gaza. Non ha specificato la fonte.

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Hamas nega l’uso militare dell’ospedale di Gaza
Hamas ha respinto le accuse giunte ieri da Israele secondo cui sfrutterebbe le strutture dell’ospedale Shifa (il principale di Gaza) per gestire dal suo interno la guerra contro Israele. “Si tratta di menzogne”, ha affermato un suo dirigente, Izzat al-Rashek, citato dai media israeliani. “Nelle vicinanze dell’ospedale ci sono 40 mila persone. Si tratta di preparativi da parte di Israele di compiere in quel posto un nuovo massacro”.

L’esercito israeliano afferma di essere in possesso di informazioni di intelligence secondo cui ci sono diversi tunnel che conducono dall’esterno dell’ospedale alla base sotterranea, in modo che i funzionari di Hamas non abbiano bisogno di entrare nell’ospedale per raggiungerla, ma il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha aggiunto che esisterebbe anche un ingresso al complesso sotterraneo dall’interno di uno dei reparti dell’ospedale.

Sempre secondo l’Idf, la sicurezza interna di Hamas ha un comando all’interno dell’ospedale Shifa, da cui dirige il lancio di razzi su Israele e immagazzina armi. Secondo l’esercito israeliano, l’infrastruttura energetica dell’ospedale è utilizzata anche dalla base sotterranea di Hamas: da qui l’accusa di Hagari ad Hamas di usare i pazienti dell’ospedale, con 1.500 letti e circa 4mila dipendenti, come scudi umani. Il portavoce dell’esercito ha precisato che le informazioni sull’uso dell’ospedale si basano su varie fonti di intelligence raccolte dalla Direzione dell’intelligence militare e dallo Shin Bet e che sono già state fornite agli alleati.

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Nyt: “Pronto il piano d’invasione di Gaza, ma Netanyahu non lo firma”
La leadership militare israeliana ha messo a punto un piano di invasione di Gaza, ma Netanyahu ha rifiutato di firmarlo, facendo irritare gli alti ufficiali. Lo scrive il New York Times citando due fonti presenti alle riunioni di gabinetto che hanno parlato a condizione di anonimato. Lo stop di Netanyahu sarebbe motivato dal fatto che il primo ministro israeliano vuole l’approvazione unanime dei membri del gabinetto di guerra da lui formato dopo l’attacco del 7 ottobre.

Le truppe israeliane sono ammassate al confine di Gaza e descritte come pronte a muoversi, ma i leader politici e militari israeliani sono divisi su come, quando e anche se invadere, aggiunge il Nyt, citando sette ufficiali militari e tre funzionari israeliani. In parte il ritardo è inteso a dare ai negoziatori più tempo per cercare di garantire il rilascio di alcuni degli oltre 200 ostaggi catturati da Hamas e altri gruppi armati palestinesi durante il raid in Israele tre settimane fa. I leader israeliani hanno promesso di vendicarsi di Hamas per il brutale massacro di civili, ma “devono ancora concordare come farlo, anche se i militari potrebbero muoversi già venerdì”, aggiunge il quotidiano Usa.

“Alcuni di loro temono che un’invasione possa risucchiare l’esercito in un’irrisolvibile battaglia urbana all’interno di Gaza. Altri temono un conflitto più’ ampio, con una milizia libanese alleata di Hamas, Hezbollah, che lancerà ‘ missili a lungo raggio verso le città israeliane. Si discute anche se condurre l’invasione attraverso un’unica grande operazione o una serie di operazioni più piccole. E poi ci sono domande su chi governerebbe Gaza una volta conclusa l’operazione”, scrive il Nyt.

28 Ottobre 2023

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