Il conflitto

Israele, per il ministro della Difesa è “nuova fase della guerra”: Netanyahu annuncia “vittoria del bene sul male”

Esteri - di Redazione - 28 Ottobre 2023

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Israele, per il ministro della Difesa è “nuova fase della guerra”: Netanyahu annuncia “vittoria del bene sul male”

È il giorno più complicato per i palestinesi nella Striscia di Gaza. Da venerdì sera l’IDF, le forze di difesa israeliane, hanno intensificato i bombardamenti sul territorio governato da Hamas, annunciando un’espansione delle proprie operazioni militari di terra.

Al momento però non sembra che sia iniziata la vera e propria “invasione” della Striscia. Gli effetti però sono stati immediati: dalla serata di venerdì sono fuori uso linee telefoniche e internet, rendendo di fatto isolata la Striscia di Gaza.

Molti media e organizzazioni internazionali non riescono a mettersi in contatto con i rispettivi corrispondenti e i collaboratori che si trovano nella Striscia: di fatto le informazioni sull’operazione militare di Israele nella Striscia sono pochissime, così come quelle sulle morti provocate nella striscia dai recenti bombardamenti.

Si muove qualcosa anche a livello diplomatico internazionale, non senza polemiche. Venerdì l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiede una “tregua immediata” fra Israele e Hamas. Sono stati 120 paesi hanno votato a favore, 14 contro (tra cui gli Stati Uniti), 45 si sono astenuti (tra cui l’Italia). Israele e i suoi alleati più stretti hanno votato contro perché la risoluzione non conteneva una condanna esplicita di Hamas.

Gilad Erdan, l’ambasciatore israeliano all’Onu, ha commentato molto duramente l’approvazione della risoluzione. “Oggi è un giorno che sarà ricordato con vergogna”, ha detto Erdan, criticando il fatto che la risoluzione non contiene alcuna condanna esplicita di Hamas né menziona il diritto di Israele di difendersi.

LA GIORNATA IN DIRETTA

ORE 20 – Il discorsi di Netanyahu alla nazione – Nella conferenza stampa tenuta dopo aver incontrato i familiari degli ostaggi, il premier Bibi Netanyahu ha definito Hamas “un nemico crudele” e che Israele “vuole eliminare questo male dal mondo, non sta combattendo solo la propria guerra, ma una guerra per l’umanità”.

Il premier, con i suoi consueto toni, ha poi aggiunto che “se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male”.

Quanto alle accuse di crimini di guerra contro le forze israeliane a Gaza, le ha definite “ipocrite”. “Accusare i nostri soldati di crimini di guerra è ipocrita. Abbiamo l’esercito più morale al mondo”, ha continuato accusando Hamas di aver commesso “crimini contro l’umanità” e di usare “il loro stesso popolo come scudo umano”.

Quindi le parole sul ruolo dell’Iran, grande sponsor di Hamas. “L’Iran sostiene Hamas, il 90% dei finanziamenti viene da Teheran. Senza l’Iran non c’è né Hamas, né Hezbollah. Non posso dire per questioni di sicurezza se il 7 ottobre c’è stato un coinvolgimento diretto dell’Iran, ma l’Iran ha costruito la sua macchina da guerra”, è stata l’accusa di Netanyahu nel suo discorso.

Ore 19:35 – Israele contro Elon Musk per la concessione di Starlink alle Ong a Gaza – Arriva la reazione israeliana all’iniziativa di Elon Musk di mettere a disposizione delle Ong a Gaza il sistema satellitare Starlink di SpaceX per consentire loro connessioni internet. “Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione per ostacolarlo”, ha detto il ministro israeliano delle comunicazioni Shlomo Karhi. Secondo il ministro, esponente del Likud di Netanyahu, Musk dovrebbe condizionare quei collegamenti “al rilascio dei nostri ostaggi” e “fino ad allora – ha avvertito – il nostro ministero delle comunicazioni romperà ogni legame con Starlink”.

ORE 19:20 – Le famiglie degli ostaggi: “Scambiare i detenuti palestinesi per gli ostaggi” – “Abbiamo chiarito a Netanyahu che è necessario un accordo “tutti in cambio di tutti””, tutti i detenuti palestinesi in cambio di tutti gli ostaggi. Lo hanno detto le famiglie dei rapiti parlando in piazza subito dopo l’incontro con il premier israeliano. “Devono riportarli a casa con qualsiasi tipo di negoziato, non importa cosa gli danno in cambio”, ha aggiunto uno dei portavoce, riferendo che Netanyahu “ha ascoltato e ha detto che farà tutto il possibile per questo”.

ORE 19:05 – Netanyahu alle famiglie degli ostaggi: “Più pressione su Hamas e più possibilità di rilascio” – Il premier israeliano Bibi Netanyahu ha incontrato nel pomeriggio le famiglie degli ostaggi in mano ad Hamas nella Striscia di Gaza. Il primo ministro, secondo quanto riferito dal suo ufficio, ha detto ai parenti che “quanto più è grande la pressione su Hamas tanto maggiori sono le possibilità”che siano rilasciati gli ostaggi.

ORE 18:30 – Hamas detta le condizioni – Hamas chiede il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. “ll prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi nemici nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti palestinesi”, ha detto il portavoce di Hamas, Abu Obeida, su Telegram.

Il gruppo radicale terroristico che governa la Striscia di  Gaza ha inoltre dichiarato, tramite il portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Oberida, che “si sono svolti contatti sulla questione dei prigionieri e c’era la possibilità di raggiungere un accordo, ma il nemico ha temporeggiato”

Ore 18:10 – Netanyahu e Gallant parleranno alla nazione – Il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore Herzy Halevi faranno una dichiarazione alla stampa questa sera.

ORE 17:20 – Israele richiama diplomatici in Turchia – Il ministro degli esteri Eli Cohen ha ordinato il rientro dei diplomatici israeliani dalla Turchia “alla luce delle dure dichiarazioni della Turchia” stessa sulla guerra a Gaza.

ORE 17 – Hamas sostiene di aver fermato l’avanzata israeliana – Tramite un proprio dirigente in Libano, Ghazi Hamad, Hamas ha sostenuto in una conferenza stampa tenuta a Beirut che i suoi miliziani sono riusciti nelle ultime ore a fermare l’offensiva di terra israeliana nella Striscia di Gaza e di aver causato “ingenti perdite” al nemico. “Le Brigate Qassam (l’ala militare del gruppo) hanno fermato un tentativo israeliano di avanzare e hanno inflitto enormi perdite in termini di soldati e di equipaggiamento”, ha detto Ghazi Hamad.

ORE 16 – Erdogan e Lula in coro: “Hamas non è organizzazione terroristica” – Due lati del mondo, stessa opinione, o quasi. Parlando davanti ad una folla di manifestanti pro-Palestina, il presidente turco Erdogan ha ribadito che “Hamas non è un’organizzazione terroristica” e che “Israele è un occupante”. Erdogan si è poi scagliato contro l’Occidente, “il principale responsabile del massacro” a Gaza ad opera dell’esercito israeliano.

Posizione simile a quella del presidente brasiliano Lula. Il suo governo “riconosce come organizzazione terroristica quanto indicato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, e Hamas non è riconosciuta dal Consiglio come organizzazione terroristica, perché ha partecipato alle elezioni nella Striscia di Gaza ed ha vinto”. Allo stesso tempo Lula ha definito “l’atto di Hamas (del 7 ottobre scorso) un’azione terroristica. Lo abbiamo detto chiaro e forte, che non è possibile compiere un attentato, uccidere innocenti, rapire persone, come hanno fatto loro, senza misurare le conseguenze”.

ORE 15:30 – Colpito quartier generale di Unifil in Libano – Il quartiere generale di Unifil, la missione Onu in Libano di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani, è stato colpito nel primo pomeriggio di oggi da almeno un colpo di artiglieria, senza fare vittime ma solo danni materiali

Lo ha detto all’Ansa Andrea Tenenti portavoce di Unifil. Fonti dell’intelligence militare libanese affermano che il proiettile, del calibro di 155 mm, è provenuto da Israele e ha colpito la base Onu di Naqura, a ridosso della Linea di demarcazione tra Libano e Israele.

ORE 15:15 – Ministro Difesa Israele: “Siamo in una nuova fase della guerra” – “Siamo passati a una nuova fase della guerra”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato da Haaretz. “Stanotte la terra a Gaza ha tremato. Abbiamo attaccato sopra e sotto terra, abbiamo attaccato i terroristi a tutti i livelli, in tutti i luoghi”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che “l’operazione militare nella Striscia di Gaza continuerà finché non verrà emesso un nuovo ordine”. Gallant ha rilasciato questa dichiarazione dopo aver effettuato una valutazione della situazione insieme ai vertici dell’Idf, dello Shin Bet e del Mossad.

ORE 14:30 – Israele ordina evacuazione dei palestinesi da Gaza e nord della Striscia – Il portavoce militare di Israele Daniel Hagari, con un messaggio in inglese sulla piattaforma X, ha intimato ai residenti palestinesi nel nord della Striscia e a Gaza City di “spostarsi immediatamente” nel settore sud per la propria sicurezza”. Una mossa a tratti incomprensibile: da ore ormai la Striscia è tagliata fuori dalle comunicazioni, con reti internet e telefoniche non funzionanti.

ORE 14:10 – Musk offre servizi Starlink a Gaza – Elon Musk ha sollecitato le organizzazioni riconosciute a livello internazionale che operano a Gaza di contattare SpaceX per fornire il servizio ‘Starlink’ all’enclave palestinese. “Starlink supporterà la connettività alle organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale a Gaza”, ha scritto il miliardario su X, il social network di cui è proprietario.

ORE 13:15 – Oltre 7mila morti a Gaza – Si aggrava ancora il bilancio delle vittime sulla Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto con Israele: secondo il ministero della Salute di Gaza, che e’ amministrata da Hamas, i morti sono ora 7.703.

ORE 12:10 – Israele ha informato gli Usa su obiettivi blitz – Il ministro israeliano della difesa Yoav Gallant ha informato il suo omologo statunitense Lloyd Austin sugli obiettivi del massiccio blitz dell’esercito dentro la Striscia.

A scriverlo è il sito Ynet, secondo cui dopo aver avuto una informativa generale sull’operazione Austin ha chiesto a Gallant di “evitare di colpire persone non coinvolte e di non causare danni agli innocenti”.

ORE 11:40 – Tajani: “14 italiani a Gaza salvi, non ci sono rischi al momento” – “I 14 italiani che sono nella Striscia, sono tutti sotto la Linea Rossa, sono tutti salvi, non ci sono combattimenti, non ci sono rischi in questo momento”: lo ha detto al Tg2 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, collegato dall’Unità di Crisi della Farnesina.

ORE 10:45 – Israele conferma presenza sul terreno di tank e fanteria – Carri armati e unità di fanteria israeliane sono ancora presenti sul territorio di Gaza. A confermarlo è il portavoce militare di Tel Aviv Daniel Hagari: “La notte scorsa sono entrate nel nord della Striscia e hanno esteso le attività di terra. A questa operazione partecipano unità di fanteria, dei carristi, del genio e dell’artiglieria, sostenuti da un forte volume di fuoco”. Hagari ha poi aggiunto che “le nostre forze di terra si trovano ancora sul terreno e portano avanti la guerra”, con l’ausilio di “bombardamenti massicci”.

ORE 10 – Israele: “Ucciso comandante forze navali di Hamas” – Secondo quanto riferito dal portavoce militare della Marina israeliana, durante gli ultimi attacchi contro la Striscia l’esercito ha ucciso il comandante delle Forze navali di Hamas della Brigata di Gaza city Ratib Abu Tzahiban. Quest’ultimo ha organizzato e comandato il tentativo di infiltrazione in Israele dello scorso 24 ottobre

ORE 7:40 – Israele: “Colpiti 150 obiettivi a Gaza Nord” – Sono stati circa 150 gli obiettivi sotterranei, tunnel compresi, colpiti dall’aviazione israeliana la scorsa notte nel nord della Striscia Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati uccisi diversi terroristi.

ORE 7:10 – Ucciso dirigente Hamas – “Aerei da caccia guidati da precise informazioni di intelligence hanno ucciso la notte scorsa il capo della formazione aerea dell’organizzazione terroristica Hamas, Ezzam Abu Raffa. Era responsabile della gestione degli apparati Uav, dei droni, del rilevamento aereo, dei deltaplani e della difesa aerea dell’organizzazione Hamas. Nell’ambito del suo incarico, ha preso parte alla pianificazione e all’esecuzione del massacro omicida negli insediamenti intorno a Gaza il 7 ottobre”. Lo scrive su X l’Aeronautica Militare israeliana.

ORE 6:30  – Almeno 29 i giornalisti morti nel conflitto Israele-Hamas – Sono almeno 29 i giornalisti morti dal 7 ottobre scorso nella guerra tra Israele e Hamas. È quanto si legge in un comunicato diffuso dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), secondo cui “le ultime tre settimane sono state il periodo più sanguinoso degli ultimi decenni per i giornalisti che si occupavano dei conflitti”. Dei giornalisti uccisi, almeno 24 erano palestinesi, quattro erano israeliani e uno libanese. Il Cpj ha inoltre affermato di essere “molto allarmato” dalle notizie di un blackout delle comunicazioni a Gaza: “Mentre i media perdono i contatti con le loro troupe e i giornalisti a Gaza, che testimoniano in modo indipendente per fornire informazioni sugli sviluppi e sul costo umano di questa guerra, il mondo sta perdendo una finestra sulla realtà di tutte le parti coinvolte in questo conflitto”.

di: Redazione - 28 Ottobre 2023

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