La guerra tra Kiev e Mosca

Guerra in Ucraina, 300mila soldati russi uccisi nel conflitto: Lukashenko “mediatore” chiede negoziati tra Kiev e Mosca

Esteri - di Redazione - 29 Ottobre 2023

CONDIVIDI

Guerra in Ucraina, 300mila soldati russi uccisi nel conflitto: Lukashenko “mediatore” chiede negoziati tra Kiev e Mosca

Oltre 300mila vittime. È questo l’esorbitante numero di vittime tra i soldati russi che dal 24 febbraio dello scorso anno sono impiegati dal Cremlino nella guerra in Ucraina.

A fornire il “conteggio” è stato oggi lo stato maggiore delle Forze armate di Kiev. Dal 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia ha invaso l’Ucraina, Mosca ha perso 299.080 militari, di cui 660 nella giornata di ieri. Inoltre, secondo il rapporto dell’esercito, le truppe ucraine hanno distrutto finora 5.175 carri armati nemici, 7.188 sistemi di artiglieria, 558 sistemi di difesa aerea, 320 aerei, 324 elicotteri, 5.399 droni, 1.544 missili da crociera, 20 tra navi e imbarcazioni e un sottomarino.

Gli ex Wagner nelle forze cecene

Molti ex mercenari del gruppo Wagner, la milizia privata guidata fino alla sua morte da Yevgeny Prigozhin, morto nel suo aereo privato nei pressi di Mosca il 23 agosto scorso dopo aver guidato nel giugno una ribellione contro Vladimir Putin, si sono uniti al battaglione Akhmat della Cecenia impegnato nella guerra in Ucraina.

A dirlo oggi, come riporta il Kyiv Independent, il comandante del battaglione Akhmat, Apti Alaudinov, in un’intervista. Secondo Alaudinov, “molti soldati Wagner si sono uniti a vari distaccamenti delle forze Akhmat e stanno operando in diversi settori non specificati del fronte in Ucraina“.” I combattenti di Wagner  – ha aggiunto – hanno sempre parlato con molto rispetto di Akhmat“, probabilmente nel tentativo di soffocare le tensioni tra il defunto finanziere del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin e il capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Secondo l’Institute for the Study of War, le ex forze Wagner frammentate in vari settori del fronte difficilmente torneranno a essere un’organizzazione militare efficace “non avendo più quella forza tratta dall’essere un’organizzazione unitaria sotto una leadership chiara e coerente“.

Lukashenko ‘mediatore’

Russia e Ucraina sono bloccate in una situazione di “grave stallo” e le due parti devono sedersi e negoziare la fine del conflitto. A dirlo, nell’insolito ruolo di “mediatore”, pur essendo un fedele alleato del regime di Mosca, è stato il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko. A riferire le sue parole è il sito della Reuters.

Ci sono abbastanza problemi da entrambe le parti e in generale la situazione è ora di grave stallo: nessuno può fare nulla per rafforzare o far avanzare la propria posizione“, ha detto Lukashenko. “Sono lì testa a testa, trincerati. La gente sta morendo. Dobbiamo sederci al tavolo dei negoziati e trovare un accordo“, ha aggiunto il leader bielorusso

di: Redazione - 29 Ottobre 2023

Condividi l'articolo