Siamo al terzo giorno della “nuova fase della guerra”, come il ministero della Difesa israeliano ha definito i recenti attacchi dell’esercito di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza. Da venerdì sera infatti l’IDF ha bombardato come mai prima d’ora il nord della Striscia e ha iniziato un’estesa incursione di terra impiegando le forze speciali, carri armati e mezzi blindati.
Una fase che sarà “lunga e difficile”, l’ha definita in tv il premier Bibi Netanyahu, che ha reso comunicazioni pubbliche dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso.
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Nel suo discorso Netanyahu ha definito “ipocrite” le accuse di crimini di guerra contro le forze israeliane a Gaza”, poi ha tirato in ballo il ruolo dell’Iran nel conflitto: “Senza l’Iran non c’è né Hamas, né Hezbollah. Non posso dire per questioni di sicurezza se il 7 ottobre c’è stato un coinvolgimento diretto dell’Iran, ma l’Iran ha costruito la sua macchina da guerra”, ha detto il primo ministro.
Giornata di sabato che ha visto Hamas fare una sua “proposta” per la liberazione degli oltre 200 ostaggi ancora nelle sue mani: “ll prezzo da pagare per il gran numero di ostaggi nemici nelle nostre mani è svuotare le carceri di tutti i detenuti palestinesi”, ha detto il portavoce di Hamas, Abu Obeida, su Telegram. Proposta accettata dai familiari degli ostaggi, che ieri hanno incontrato Netanyahu prima del suo discorso alla nazione, ma non dalle autorità di Tel Aviv.
La giornata di sabato ha visto anche lo scontro diplomatico tra Tel Aviv e Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato i paesi occidentali di essere “i principali colpevoli” dietro ai “crimini di guerra” compiuti da Israele, Il governo israeliano ha risposto dicendo a tutti i suoi diplomatici in Turchia di tornare in Israele.
La diretta della giornata
ORE 20:20 – Biden e al Sisi si impegnano ad aumentare il flusso di aiuti per Gaza – Il presidente statunitense Joe Biden e il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi si sono “impegnati a una significativa accelerazione e all’aumento dell’assistenza” a Gaza, con i pochi camion di aiuti internazionali che in questi giorni passano obbligatoriamente dal varco di Rafah controllato dall’Egitto. I due hanno inoltre discusso “dell’importanza di proteggere i civili, rispettare le leggi umanitarie internazionali e assicurare che i palestinesi a Gaza non siano sfollati in Egitto o in altri Paesi”.
ORE 20:05 – L’esercito israeliano aggiorna il numero degli ostaggi: “Sono 239” – Continua a crescere il numero degli ostaggi in mano ad Hamas, arrivato a quota 239. Lo ha riferito stasera il portavoce militare Daniel Hagari, dopo che ieri aveva fornito una cifra di 230. La differenza, ha spiegato, è dovuta alle difficoltà nel riconoscimento di cittadini stranieri, fra cui lavoratori impiegati nei kibbutz, che sabato 7 ottobre si trovavano in Israele in prossimità del confine con Gaza. Il numero dei dispersi è nel frattempo sceso a 40, ha aggiunto Hagari.
ORE 20- Biden a Netanyahu: “Rispettare le leggi a tutela dei civili” – Nel corso della telefonata Biden-Netanyahu, il presidente Usa ha ribadito al suo omologo israeliano che “Israele ha ogni diritto e responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo”, evidenziano però che “è necessario che lo faccia in linea con le leggi umanitarie internazionali che danno la priorità alla tutela dei civili”. Lo fa sapere la Casa Bianca riferendo della conversazione telefonica tra i due presidenti.
ORE 19:45 – Macron ribadisce appello per tregua umanitaria – Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito oggi “l’appello per una tregua umanitaria per proteggere la popolazione di Gaza”. L’inquilino dell’Eliseo ha anche annunciato che 17 tonnellate di carichi umanitari sono arrivati dalla Francia in Egitto per giungere nella Striscia di Gaza.
ORE 18:50 – Usa: “Futuro palestinesi di Gaza è nella Striscia” – Un messaggio per chiarire e dissipare l’idea che Washington sosterrebbe lo spostamento dei palestinesi di Gaza nel Sinai o altrove nella regione. E’ quello che arriva da Satterfield, l’inviato speciale di Joe Biden per i temi umanitari in Medio Oriente: secondo quanto riferisce il Washington Post, Sutterfield ha sottolineato che per i palestinesi di Gaza “il loro futuro deve essere a Gaza e da nessuna altra parte”.
ORE 18:20 – Telefonata tra Netanyahu e Biden – Telefonata tra Biden e Netanyahu. Si è tenuta nel pomeriggio una telefonata tra il premier israeliano Bibi Netanyahu e il presidente statunitense Joe Biden. Si tratta del primo contatto tra i due, da quando venerdì le forze di difesa israeliane “hanno ampliato” l’operazione a Gaza, con l’ingresso delle truppe di terra.
ORE 17:45 – Mezzaluna Rossa: “Razzi israeliani vicino l’ospedale Al-Quds” – La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia su X che “le forze di occupazione israeliane continuano deliberatamente a lanciare razzi direttamente vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza per costringere il personale medico, gli sfollati e i pazienti ad evacuare l’ospedale. Ciò ha causato danni significativi ai reparti ospedalieri ed esposto residenti e pazienti al soffocamento”.
ORE 17:10 – Dal Libano 9 razzi in un’ora sul nord di Israele – In poco più di un’ora sono stati 9 i razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano secondo cui i primi 6 hanno fatto scattare le sirene di allarme nella città di Kiryat Shmona. Prima erano stati lanciati altri 3, due intercettati e uno caduto in un’area aperta. L’esercito sta ora colpendo il Libano con fuoco d’artiglieria.
ORE 16:55 – Al varco di Rafah con l’Egitto entrati oggi 33 camion di aiuti – Wael Abo Omar, portavoce del varco di frontiera di Rafah, che collega la Striscia di Gaza all’Egitto, ha detto che oggi nel territorio sono entrati 33 camion di aiuti umanitari che trasportavano acqua, cibo e medicine. In totale dal 21 ottobre sono stati fatti entrare 117 camion. È un numero largamente insufficiente rispetto a quelli che servirebbero: secondo le Nazioni Unite, servirebbero cento camion di aiuti al giorno per rispondere alle esigenze più immediate della popolazione.
ORE 16:30 – Arresti a Gaza per saccheggi ai magazzini Onu – Numerosi arresti sono stati compiuti dalla polizia di Hamas per l’irruzione e i saccheggi da parte di una folla di palestinesi nei magazzini dell’Unrwa a Deir el-Balah, a sud di Gaza City. Secondo quanto riferito da fonti locali all’Ansa, la è riuscita a recuperare buona parte delle quantità saccheggiate.
ORE 16:10 – Cinque morti in Cisgiordania per scontri con soldati – Sono cinque i morti palestinesi negli scontri avvenuti oggi tra l’esercito israeliano e la popolazione locale in Cisgiordania.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Wafa, gli incidenti più gravi sono avvenuti nel campo profughi di Askar (Nablus) e a Tubas. Nel campo profughi di Deheishe (Betlemme) un giovane è stato colpito da un proiettile sparato dall’esercito mentre si trovava sul tetto della propria abitazione. Il suo corpo è stato scoperto solo in un secondo tempo.
ORE 15:45 – Iran nega collegamento con attacchi Hamas del 7 ottobre – Hossein Amirabdollahian, ministro degli Esteri iraniano, ha definito “infondate” le affermazioni secondo cui l’Iran sarebbe direttamente collegato all’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Abbiamo sempre avuto un sostegno politico mediatico e internazionale per la Palestina. Non lo abbiamo mai negato”, ha dichiarato Amirabdollahian durante un’apparizione alla Cnn.
ORE 15:20 – Appello di Medici Senza Frontiere per un cessate il fuoco – Anche Medici Senza Frontiere (Msf) lancia un appello per un immediato cessate il fuoco a Gaza per evitare altre morti e permettere l’arrivo di nuovi aiuti umanitari. Da venerdì 27 ottobre, si legge in un comunicato, i bombardamenti israeliani hanno raggiunto un livello mai visto prima: il nord di Gaza è costantemente sotto pesanti attacchi, nel resto della Striscia continuano le operazioni militari e i civili non hanno alcun luogo sicuro dove ripararsi.
ORE 14:45 – Sullivan: “Biden sentirà Netanyahu, Israele ha responsabilità di proteggere i civili” – Intervistato dalla Cnn, il consigliere alla Sicurezza Nazionale Usa Jake Sullivan ha spiegato che il presidente Joe Biden sentirà nelle prossime ore il premier israeliano Benjamin Netanyahu e ribadirà la posizione americana sulla necessità di proteggere i civili.
“Hamas sta rendendo le cose più difficili per Israele perché usa i civili come scudi umani e le usa infrastrutture civili. Questo non toglie che Israele ha la responsabilità di proteggere i civili. Riteniamo che migliaia di palestinesi siano stati uccisi nei bombardamenti e questa è un tragedia. Tutte le misure e le iniziative possibili – afferma Sullivan – devono essere prese per proteggere i civili”.
ORE 14 – Jihad islamica annuncia morte suo alto funzionario – La Jihad islamica ha annunciato che un alto funzionario politico dell’organizzazione, Taysir Alghouti, è stato ucciso in un attacco alla sua casa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l’annuncio, anche diversi membri della sua famiglia sono stati uccisi nell’attacco.
ORE 13:40 – Stati Uniti si preparano a possibile ampliamento conflitto – L’amministrazione statunitense, secondo quanto riporta Axios citando sue fonti, si sta preparando alla possibilità di un allargamento della guerra fra Israele e Hamas nel Medio Oriente. L’ipotesi è stata discussa in una conversazione fra il capo del Pentagono Lloyd Austin e il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant in una telefonata venerdì, alcune ore prima dell’azione rafforzata delle forze israeliane a Gaza.
A preoccupare sono anche le informazioni dell’intelligence di Israele, convinta che Hezbollah intensificherà gli attacchi mentre è in corso l’offensiva a Gaza
ORE 12:20 – La Mezzaluna Rossa: “Israele chiede evacuare ospedale al-Quds” – La Mezzaluna Rossa palestinese (Prcs) ha riferito che Israele ha chiesto di evacuare immediatamente l’ospedale di al-Quds nella Striscia di Gaza, poiché “sta per essere bombardato”: lo riferisce su X la stessa Mezzaluna Rossa. “La Prcs ha appena ricevuto gravi minacce dalle autorità di occupazione di evacuare immediatamente l’ospedale Al-Quds nella Striscia di Gaza, poiché sarà bombardato. Da questa mattina ci sono stati raid a 50 metri dall’ospedale”, si legge nel messaggio.
Ore 12:10 – L’appello di Papa Francesco: “Cessate il fuoco a Gaza, fermatevi” – “A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi». Lo ha detto papa Francesco nel corso dell’Angelus tenuto oggi da piazza San Pietro. “Cessate il fuoco! Cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle. La guerra sempre è una sconfitta”, ha chiesto il pontefice argentino.
ORE 10:50 – Allarme Onu per Gaza: “Situazione sempre più disperata di ora in ora” – Il segretario dell’Onu Antonio Guterres, durante una visita a Kathmandu, capitale del Nepal, ha definito la situazione a Gaza “sempre più disperata di ora in ora”.
Guterres ha anche ripetuto gli appelli per un cessate il fuoco per porre fine all’”incubo” dello spargimento di sangue. “Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari”, ha aggiunto.
ORE 10:10 – Netanyahu si scusa con i vertici militari – “Mi sono sbagliato. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non dovevano essere dette e mi scuso per questo”. Sono le scuse che arrivano via X dal premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo aver cancellato il suo post iniziale sui social in cui accusava i vertici dell’intelligence e dell’esercito di non averlo avvertito dei piani di Hamas
“Sostengo pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza”, così come “il capo di stato maggiore, i comandanti e i soldati dell’esercito che sono al fronte e combattono per il nostro Paese”, aggiunge il primo ministro.
ORE 9:45 – Onu: “Ordine pubblico sta iniziando a crollare a Gaza” – La Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha lanciato oggi il suo allarme contro un possibile collasso dell’ordine pubblico nella Striscia dopo il saccheggio di diversi magazzini e centri di distribuzione di aiuti alimentari che gestisce nel territorio. “Migliaia di persone sono entrate in diversi magazzini e centri di distribuzione dell’Unrwa nella Striscia di Gaza centrale e meridionale”, ha affermato l’agenzia dell’Onu in un comunicato. “È un segnale preoccupante che l’ordine pubblico stia iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e un rigido assedio a Gaza”, sottolinea la nota.
ORE 9:30 – Scontro tra Netanyahu e i vertici militari – Polemiche in Israele per il rimpallo di responsabilità tra il premier Netanyahu e i vertici militari del Paese sull’attacco del 7 ottobre scorso di Hamas. Il primo ministro nella notte ha pubblicato un tweet in cui diceva che lui non era mai stato avvisato della possibilità che Hamas potesse organizzare un attacco come quello del 7 ottobre, un modo per scaricare la responsabilità sugli apparati di sicurezza.
Nel tweet Netanyahu ha scritto esplicitamente che “tutti i servizi di sicurezza, compreso il capo dell’intelligence militare e il capo dello Shin Bet (l’intelligence interna, ndr)” non lo avevano avvertito. La radio militare ha replicato che ricevette invece avvertimenti sull’eventualità di attacchi dell’asse Iran-Hezbollah-Hamas, divenuti “più aggressivi” per via delle lacerazioni in Israele.
In mattinata, dopo le proteste politiche, il leader centrista Benny Gantz (che fa parte del governo di “emergenza nazionale”) ha difeso i vertici militari e ha chiesto al premier di ritirare le sue dichiarazioni, il tweet è stato cancellato.
ORE 8 – Israele ha colpito 450 obiettivi di Hamas – Le forze di difesa israeliane fanno sapere che ieri aerei da combattimento hanno colpito circa 450 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza ieri. Secondo l’IDF, gli obiettivi includevano centri di comando di Hamas, posti di osservazione e posizioni di lancio di missili anticarro.
ORE 07:30 – Israele aumenta il numero delle truppe di terra – Le forze di difesa israeliane hanno aumentato il numero delle truppe sul terreno come parte della loro operazione ampliata nella Striscia di Gaza. Lo riporta Times of Israel citando Idf e spiegando che le unità stanno operando anche più in profondità nell’enclave rispetto all’inizio della guerra.
ORE 7:10 – L’Iran accusa: “Crimini Israele hanno superato la linea rossa” – Arriva un messaggio preoccupante dal presidente iraniano, Ebrahim Raisi, grande sponsor di Hamas. “I crimini del regime sionista hanno superato la linea rossa, il che potrebbe costringere tutti ad agire”, ha scritto su X.
Raisi attacca anche gli Stati Uniti: “Washington ci chiede di non fare nulla, ma continuano a dare ampio sostegno a Israele. Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all’Asse della Resistenza (le forze sostenute dall’Iran in Medio Oriente, ndr) ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia”, ha aggiunto.
ORE 4 – Riprendono a funzionare internet e telefoni – Le comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza sono tornati a funzionare. Lo scrive – come riporta il sito Ynet – l’agenzia Reuters, secondo cui i media palestinesi hanno riferito che le linee telefoniche e il web nella Striscia stanno ripartendo.
ORE 2 – Ancora bombardamenti nella Striscia – Anche questa notte sono in corso pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia. Secondo media palestinesi sono in corso scontri tra miliziani e forze israeliane che hanno tentato tra l’altro di penetrare nel campo profughi di Jabalia, a nord-est di Gaza, e in quello di Askar, a Est della città di Nablus, in Cisgiordania.
ORE 1:30 – Il bilancio delle vittime a Gaza – Sono più di 8mila le vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele, metà delle quali quali sono bambini. Questo l’ultimo bilancio arrivato dal ministero della Sanità di Hamas.