La grande manifestazione

Tutto il mondo chiede il cessate il fuoco a Gaza, il governo italiano no

Centomila, moltissimi giovani, sfilano in corteo a Roma al fianco della Palestina. Ma la politica, impaurita e intimidita dai grandi giornali, fa come Don Abbondio.

Editoriali - di Piero Sansonetti - 29 Ottobre 2023

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Tutto il mondo chiede il cessate il fuoco a Gaza, il governo italiano no

L’Onu ha definito crimini di guerra quelli di Israele. L’Onu ha chiesto il cessate il fuoco. L’Italia tace. Non ha votato la richiesta di cessate il fuoco. Evidentemente è favorevole alla prosecuzione dei bombardamenti e aspetta che Gaza sia rasa al suolo. Non manca molto. Il Pd, dopo giorni e giorni e giorni di silenzio, di incertezze di non adesione alle manifestazioni pacifiste, ieri si è deciso a dissentire dall’astensione italiana all’Onu. Poi è tornato in silenzio. L’Onu ha parlato, ha parlato. Ma non ha mosso un dito.

Poteva farlo. il Pd non ha mosso un dito senza neanche parlare troppo. Ieri e l’altro ieri, quando si sono svolte le manifestazioni per la pace – quella di ieri a Roma è stata enorme – i dirigenti del Pd, a partire da Elly Schlein, avevano tanti altri impegni urgenti: la casa, la questione dell’Atac, un problema di semafori a Vicenza, la giunta di Caserta, una complessa questione di gite scolastiche a Siracusa… La guerra, sì, è importante, ma in fondo è un problema laterale rispetto alle questioni nazionali.

L’altra sera a New York si è svolta una manifestazione molto grande per la pace e il cessate il fuoco alla stazione centrale. Nel cuore di Manhattan. L’avevano indetta gli ebrei newyorkesi e anche i musulmani. Stavano lì in piazza, stretti. Gridavano : “Non in mio nome”. Cioè dicevano a Netanyahu: non puoi annientare il popolo palestinese dicendo che lo fai per gli ebrei. Gli ebrei non c’entrano niente con questa mattanza. Sono per la pace. Sono scesi in piazza gli ebrei di New York senza chiedere il permesso a nessuno. Non hanno tirato fuori un bilancino per vedere se era conveniente o no esporsi. Ragionano in un altro modo. Non hanno l’accortezza. evidentemente, e la lungimiranza del Nazareno (che in questo caso è il nome di una strada, non di un grande pensatore e predicatore pacifista).

Ieri a Roma finalmente si è vista scivolare sulle strade del centro, sfiorando il Colosseo, un corteo enorme composto quasi esclusivamente da giovani. Non lo avevano indetto i partiti, né i sindacati, né le associazioni pacifiste. L’aveva indetto la comunità palestinese ed è riuscita a mettere insieme, a occhio, centomila persone. Di età media bassissima. Erano anni che non vedevo una manifestazione così forte.

Naturalmente se andate a guardare i siti online avrete l’impressione di una manifestazione feroce. Tutta slogan perfidi contro Israele, toni antisemiti, bandiere di David strappate. Non è vero. Era una manifestazione pacifica e serena. Si ascoltavano canzoni in arabo e slogan in italiano in inglese e in arabo. Gli slogan più gridati erano due. Il primo, che ha dominato la manifestazione era – in inglese – “fri fri fri palestain”. L’ho scritto come si pronuncia per capirci meglio: Palestina libera. E poi uno slogan un po’ più hard: “Ora e sempre resistenza”. Lo inventò una ottantina d’anni fa un giurista liberale (liberale, sì, non di Potere Operaio) che si chiamava Piero Calamandrei.

Certo, volete che tra 100 mila persone non ci fosse anche qualche sbandato? Come quel tipo strano che aveva un cartello nel quale paragonava Israele ai nazisti? Ormai l’idiozia di paragonare tutti ai nazisti è diventata un cult della cretineria umana. Peraltro molto usato anche dalla grande stampa quando si parla dei russi. La verità è che ieri in tutto il mondo si è manifestato contro la follia di Netanyahu. A Parigi, a Londra, a Istanbul. E’ solo la politica italiana che dorme. Tutta. Dorme, dorme, dorme, tenuta a bada dai grandi giornali italiani, che sono tutti antipalestinesi.

 

29 Ottobre 2023

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