L'appello
Ostaggi di Hamas, il video di tre donne israeliane: “Netanyahu ci stai uccidendo, paghiamo il tuo fallimento”
L'appello diffuso sui canali di Hamas. "Rilasciate quelli che chiedono e tutti noi liberateci subito!". 239 gli ostaggi, con ogni probabilità nella Striscia di Gaza. Il premier israeliano: "Il nostro cuore è con voi"
Esteri - di Redazione Web
Dura poco più di un minuto. L’inquadratura riprende tre donne, tre donne israeliane prese in ostaggio da Hamas negli attacchi dello scorso 7 ottobre a sud di Israele, nell’offensiva che ha preso di sorpresa le forze militari dello Stato ebraico e che ha riacceso il conflitto in Medio Oriente. Un appello durissimo, quello delle donne ostaggio, che accusano il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Ci stai uccidendo, ci vuoi uccidere tutti! Non sono abbastanza i civili che hai ucciso, i cittadini israeliani?”. Al momento non risulta possibile verificare se le donne abbiano parlato sotto costrizione e geolocalizzare il luogo in cui è stato registrato il video diffuso sui canali Telegram vicini ad Hamas e al Fronte popolare di liberazione della Palestina. Le tre donne si chiamano Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht.
“Shalom, Bibi Netanyahu. Siamo prigioniere da 23 giorni – esordiscono le donne nel video – ieri c’è stato un incontro con i parenti degli ostaggi, sappiamo che si poteva raggiungere il cessate il fuoco e che avremmo potuto essere rilasciate, avresti potuto impegnarti e invece rimaniamo dimenticate dalla politica, dal governo, dalle forze di sicurezza, a causa di un errore. C’è stata una catastrofe nel governo, non c’era nessuno a proteggerci, non un soldato. Siamo civili innocenti, persone che pagano le tasse, siamo prigionieri in ostaggio. Ci stai uccidendo, ci vuoi uccidere tutti! Non sono abbastanza i civili che hai ucciso, i cittadini israeliani? Rilasciate quelli che chiedono e tutti noi liberateci subito, subito, subito!”.
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Il premier israeliano ha definito il video “crudele propaganda psicologica” e ha annunciato una conferenza stampa che si terrà questo pomeriggio, alle 18:00, nel ministero della Difesa di Tel Aviv con i giornalisti stranieri, come annunciato dall’ufficio del presidente. Alla stessa ora il Forum delle famiglie dei rapiti ha convocato un incontro con i media al quale parteciperanno le famiglie degli ostaggi comparsi nel video diffuso da Hamas. “Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio”, ha intanto commentato Netanyahu. “Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi”.
La situazione degli ostaggi
Secondo gli ultimi dati aggiornati e diffusi dalle autorità israeliane al momento sono 239 le persone prese in ostaggio e condotte con ogni probabilità nella Striscia di Gaza. La settimana scorsa portavoce di Hamas hanno dichiarato che alcune si trovano nelle mani dell’organizzazione sunnita del Jihad Islamico. Lo scorso 17 ottobre era stato diffuso il primo video di un ostaggio: Maya Sham, ragazza di 21 anni originaria di una piccola città nel centro di Israele con passaporto francese. Aveva raccontato di esser stata catturata nell’area di Sderot mentre tornava a casa da una festa. “Vi chiedo solo di riportarmi a casa il più presto possibile dalla mia famiglia, dai miei genitori, dai miei fratelli. Per favore, fatemi uscire di qui il più presto possibile”.
Gli ostaggi liberati
Finora sono quattro gli ostaggi liberati, quattro donne. Le prime due erano state rilasciate il 21 ottobre: Judith e Natalie Raanan, madre, di 59 anni, e figlia di 17 anni, di Chicago e con nazionalità israeliana oltre a quella americana. Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper del kibbutz israeliano di Nir Oz, due donne di 85 e 79 anni, erano state rilasciate lo scorso 24 ottobre “per motivi umanitari” e dopo la mediazione di Egitto e Qatar. Una delle due al momento della liberazione ha salutato uno dei terroristi con una stretta di mano e uno: “Shalom”.
Le trattative
Hamas ha ripetuto in più occasioni che le negoziazioni degli ostaggi sarebbero partite soltanto se si fossero fermati gli attacchi. La questione degli ostaggi è centrale in questo conflitto. Le mediazioni hanno coinvolto soprattutto il Qatar. Secondo i servizi israeliani interni ed esterni, Shin Bet e Mossad, sarebbe Abu Obaida, portavoce dell’ala militare di Hamas che vive in Qatar, a gestire gli ostaggi, divisi in tre gruppi: quelli con doppio passaporto; donne, anziani e bambini; soldati. Il governo israeliano ha pubblicato le fotografie e le storie di 28 bambini e ragazzi fino a 17 anni in ostaggio di Hamas. Non era mai successo prima che un gruppo radicale palestinese riuscisse a catturare un numero così grande di ostaggi, è una situazione senza precedenti. Secondo Hamas i raid israeliani hanno ucciso almeno 50 ostaggi, dato al momento impossibile da verificare. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha confermato intanto la morte della 22enne tedesco-israeliana Shani Louk. “Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.