Locatelli parla di slittamento
Taglio ai fondi per i disabili, “sforbiciata” da 400 milioni del governo Meloni: la sorpresa nella Manovra
Economia - di Carmine Di Niro
Un taglio brutale da 400 milioni ai fondi per i disabili secondo l’opposizione, uno “slittamento” per la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. È l’ultimo scontro che vede contrapposti maggioranza e opposizione sulla legge di bilancio, che prevede secondo i partiti di minoranza un taglio dei fondi destinati ai disabili.
Una questione di primaria importanza per la ministra leghista Locatelli, che aveva promesso e rassicurato sul ripristino dei 350 milioni tolti al decreto Anticipi per coprire le spese del Superbonus. A deciderlo era stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, seguendo “l’esempio” del suo predecessore Daniele Franco: il ministro del governo Draghi lo fece col decreto Bollette, ma poi rimise quei fondi in manovra.
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L’esecutivo Meloni invece, stando all’ultima bozza e in attesa del testo definitivo della legge di bilancio, che oggi dovrebbe avere il via libera della Ragioneria e arrivare al Senato, non lo fa, nonostante le promesse di Locatelli.
Nella manovra, come spiega Repubblica, non solo non si ripristinano i 350 milioni del 2023 (restano le quote per 2024 e 2025), ma non viene rifinanziato neanche il fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, dal valore di 50 milioni di euro. Nella manovra, come denuncia Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione Affari Sociali, il governo “pensa di ingannare milioni di cittadini con disabilità e le loro famiglie con un “Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità” che non stanzia un euro di risorse aggiuntive, ma è un “fondo di fondi” esistenti”.
Il riferimento è al “Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità” pari a circa 231 milioni di euro, previsto nella bozza della legge di bilancio, che al suo interno non ha nulla di nuovo, ma raccoglie il fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità (da 200 milioni), il fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza caregiver famigliari (da 25,8 milioni) e il fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia (da 6 milioni).
Da parte sua la ministra prova a smarcarsi negando i tagli ai fondi. Locatelli spiega che il Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze del collega di partito Giancarlo Giorgetti, “ha slittato i fondi, giustamente, perché non li abbiamo potuti usare quest’anno – ci sta – e li riposiziona, 85 milioni a decorrere dal 2026. Però il fondo 2026 anziché essere di 350 milioni ce lo siamo ritrovati che era già di 300. Poi lavoreremo per incrementarlo e spero anche che con altre ulteriori risorse possiamo rifinanziare ad esempio il fondo sull’inclusione, aumentare anche le risorse per i caregiver in attesa della legge quadro”.
Parole insufficienti per il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, che definisce la scelta del governo “scellerata” e chiede di “rivedere” il taglio dei 400 milioni. “Se la bozza fosse confermata, alla Ministra Locatelli non resterebbero che le dimissioni”, chiosa il capogruppo di IV al Senato.