È di almeno 50 morti il bilancio di un bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il direttore dell’ospedale indonesiano citato da al Jazeera. Il raid israeliano avrebbe provocato “centinaia di morti“. Lo hanno affermato fonti mediche locali, secondo le prime stime. Testimoni sul posto riferiscono che l’aviazione israeliana ha fatto ricorso ad una “cintura di fuoco“, ossia ad un bombardamento serrato lungo un’intera striscia di edifici, “facendone crollare almeno una ventina“. Le squadre di soccorso si sono diretta sul posto. Il ministero della Sanità di Gaza, citato da al Jazeera, parla di un bilancio di almeno 100 morti “destinato a crescere“. Ha detto il direttore della difesa civile di Gaza, Ahmad al-Kahlout, ai giornalisti davanti un ospedale di Khan Younis nella Striscia: “Il Campo profughi di Jabalia è stato completamente distrutto“.
Bombe sul campo profughi di Jabilia
“Il distretto è stato distrutto da sei bombe di fabbricazione Usa“, ha detto citato da al Jazeera. Invece, il ministero degli Interni di Hamas ha comunicato: “Sei bombe da una tonnellata ciascuna sganciate sul campo profughi di Jabalya hanno provocato 400 tra morti e feriti“. Fonti locali aggiungono che si tratta di un bilancio iniziale, basato sulle vittime già trasferite al vicino ospedale ‘Indonesi‘. Molte altre vittime, secondo queste fonti, sono ancora coperte dalle macerie. La versione ha cozzato con quella fornita in precedenza dal Ministero della Sanità che ha poi rettificato: i morti sono almeno 50.
Il bilancio delle vittime e la nota dell’Idf
“Più di 50 martiri, circa 150 feriti e decine sotto le macerie – ha aggiunto il ministero della Sanità – in un odioso attacco che ha colpito una larga area di case nel campo di Jabaliya“. L’esercito israeliano non ha commentato l’attacco per poi annunciare che l’attacco è stato condotto, “contro una infrastruttura terroristica che apparteneva al Battaglione centrale di Hamas, impadronitisi di Un grande numero di terroristi sono rimasti uccisi. Fra questi, Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalia, responsabile della unità Nukhba che ha condotto l’attacco omicida del 7 ottobre, in Israele“.
Gli altri campi profughi
Per Ahmad al-Kahlout, “l’aviazione israeliana a distrutto le case del campo profughi di Jabalya, dove vivevano in centinaia, con sei bombe di fabbricazione americana“. L’agenzia palestinese Wafa ha invece dichiarato: “Sono almeno 15 i morti nel bombardamento aereo israeliano sul campo profughi di Nuseirat. Si ritiene ci siano altri cadaveri sotto le macerie“. Invece, almeno 10 persone sono state uccise ed altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano sul campo profughi di al-Shati, anche noto come Beach Camp, lungo la costa di Gaza City. Quest’ultimo è il terzo più grande degli otto campi profughi della Striscia di Gaza e uno dei più affollati, scrive nel suo sito l’Unrwa, precisando che vi sono registrati 90.173 rifugiati palestinesi.