L’appello degli ostaggi a Bibi
Gaza allo stremo, situazione catastrofica senza cibo e acqua
il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito di un “contatto diretto” tra Forze israeliane e combattenti di Hamas annunciando che ci sarà una escalation delle attività nel quadro dell’operazione e che le truppe sono state messe in stato di “massima allerta”
Editoriali - di Umberto De Giovannangeli
L’esercito israeliano: i nostri tank a Saleh al-Din. Preso il controllo delle autostrade che tagliano Gaza
Secondo informazioni dell’esercito israeliano a Gaza i carri armati dell’Idf sono arrivati in via Saleh al-Din prendendo così il controllo delle autostrade che separano il Nord e il Sud della Striscia, alla periferia di Gaza City. Le forze di difesa israeliane stanno procedendo “gradualmente” a Gaza nel quadro dell’operazione di terra.
Ad affermarlo, aggiornando le notizie sull’andamento dell’operazione nella Striscia, è stato il portavoce militare Daniel Hagari, che ha riferito di un “contatto diretto” tra Forze israeliane e combattenti di Hamas. Il portavoce ha quindi annunciato che ci sarà una escalation delle attività nel quadro dell’operazione e che le truppe sono state messe in stato di “massima allerta” lungo il confine settentrionale. “Le nostre attività ed operazioni proseguiranno ed avranno una escalation in linea con le fasi della guerra”.
- Tremila bimbi palestinesi uccisi, tragedia senza fine nella Striscia di Gaza
- Netanyahu non si ferma, Israele annuncia la terza fase della guerra: “Nessun cessate il fuoco, entriamo a Gaza”
- Guerra Israele-Hamas, a Gaza “situazione disperata”: Biden sente Netanyahu e chiede di “rispettare diritti dei civili”
“Questa è un’operazione di terra allargata nella Striscia. Forze di terra, tank, forze di fanteria, forze blindate stanno muovendo in direzione dei terroristi, che” – ha affermato – “in alcune aree si sono raggruppati per cercare di prendere di mira le nostre forze e noi li attacchiamo dal cielo, è così che siamo riusciti a colpire 20 terroristi”. “C’è anche un contatto diretto tra forze di terra e terroristi. I combattimenti proseguono nella Striscia di Gaza”.
***
Netanyahu: guerra entra nella “terza fase”
“Siamo entrati nella terza fase della guerra con l’esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu in apertura del consiglio dei ministri. “La prima fase – ha spiegato – era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l’estensione della penetrazione via terra nella Striscia”.
***
Unicef, a Gaza bambini hanno solo acqua di mare da bere
I bambini stanno affrontando una situazione “catastrofica” a Gaza e i genitori non hanno altra scelta che dare loro acqua di mare, secondo l’agenzia Onu per l’infanzia Unicef. Toby Fricker, portavoce dell’ente, ha dichiarato a Bbc News che le carenze che esistevano a Gaza anche prima dell’attuale conflitto sono state “portate a un altro livello”.
“Uno dei membri del nostro staff ha una bambina di quattro e una di sette anni e cerca di tenere le bambine al sicuro, di tenerle in vita ogni giorno”, ha detto. Ha raccontato che stanno bevendo solo acqua salata e sua figlia dice: “Mamma, perché non posso avere di nuovo l’acqua normale che avevamo nei giorni normali?”.
Alla domanda sui rifornimenti di aiuti che ora sono riusciti ad entrare a Gaza, Fricker ha detto: “Ci sono stati rifornimenti, ma sono estremamente ridotti. Quando si vedono gli immensi bisogni sul terreno che abbiamo, ce ne vogliono molti, molti, molti di più”. Fricker ha chiesto un “immediato cessate il fuoco umanitario” e l’aumento delle forniture di aiuti a Gaza “su base sostenuta”. “Quello che vediamo ogni giorno è che i bambini vengono uccisi, feriti e mutilati. E questa è la cosa più importante: proteggere le vite dei bambini e tenerli in vita”.
***
Croce Rossa: la situazione all’ospedale Al-Quds a Gaza è fuori controllo
La situazione all’ospedale Al-Quds di Gaza City è “fuori controllo”. Lo ha confermato il portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, Tommaso Della Longa. L’ospedale è “affollato di pazienti, feriti e di oltre 10.000 persone che hanno cercato rifugio nell’ospedale perché pensavano che fosse il posto più sicuro. La gente vive nei corridoi, sulle scale, fuori e dentro. Oltre 500 pazienti ricevono cure salvavita. Sto parlando di reparti di terapia intensiva, neonati in incubatrici che hanno bisogno di ossigeno”.
Il portavoce ha precisato che la Croce Rossa è “profondamente preoccupata” per l’ordine di evacuazione che, secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, è stato dato ai medici da Israele. “In questa situazione non c’è modo di evacuare i pazienti”, ha commentato Della Longa. “Le risorse sono assolutamente limitate e si stanno esaurendo minuto dopo minuto” nella struttura, con la fornitura di carburante in calo che significa che “l’energia finirà presto”, ha concluso.
***
Ostaggi di Hamas, media: “La tedesca Shani Louk è morta”
Shani Louk, la 22enne rapita da Hamas durante l’incursione ad un rave vicino al Kibbutz Reim in occasione degli attacchi su Israele dello scorso 7 ottobre è morta. Lo ha annunciato la famiglia, secondo quanto riportano i media tedeschi. “Purtroppo ieri (domenica, ndr) abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più viva”, ha detto la madre Ricarda a Rtl/ntv.
La sorella di Shani, Adi, ne ha annunciato la morte in un post su Instagram, come riporta Bild. Shani Louk, che aveva sia la cittadinanza israeliana che quella tedesca, era apparsa seminuda e gravemente ferita a bordo di un pick-up dei miliziani di Hamas in un video postato sui social media. La famiglia aveva rivolto diversi appelli al governo tedesco nella speranza di ritrovarla.
***
Sale il numero degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas
L’esercito israeliano ha reso noto che sono 239 gli ostaggi in mano ad Hamas, specificando che questo numero potrebbe salire ancora. Il portavoce Daniel Hagari ha spiegato che la cifra viene aggiornata solo dopo aver informato le famiglie e che “tra gli ostaggi ci sono lavoratori stranieri e per questo è servito più tempo per raggiungere le famiglie”. Sono 40 le persone al momento considerate disperse.
***
Ostaggi a Netanyahu: “Paghiamo la tua negligenza”
Hamas ha pubblicato un video in cui tre donne israeliane rapite si rivolgono con rabbia al primo ministro Benjamin Netanyahu, addossandogli la responsabilità del “disastro del 7 ottobre” (quando “non c’era l’esercito”) e chiedono di essere liberate.
“Siamo cittadini innocenti. Cittadini che pagano le tasse allo Stato di Israele. Siamo prigionieri. Tu vuoi ucciderci tutti, ucciderci tutti usando l’esercito israeliano. Non basta che siano stati uccisi cittadini israeliani? Fateci tornare dalle nostre famiglie. Ti sei impegnato a liberarci tutti e invece veniamo puniti per la vostra negligenza politica e nazionale, per quel vostro pasticcio del 7 ottobre: perché lì non c’erano militari, nessuno è venuto”.
***
Una soldatessa israeliana liberata dall’esercito
Una soldatessa israeliana, Uri Magidish. rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall’esercito israeliano con un’operazione terrestre. Lo ha annunciato il portavoce militare, controammiraglio Daniel Hagari.
***
Axios: “Capo Mossad in Qatar per colloqui su ostaggi”
Il capo del Mossad David Barnea, è volato in Qatar per colloqui sul rilascio degli ostaggi rapiti e portati da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito Axios.
***
Haaretz: in un documento del ministero dell’Intelligence il piano per trasferire la popolazione di Gaza in Egitto
“Tra una serie di suggerimenti in un nuovo documento redatto dal ministero dell’Intelligence israeliano c’è il possibile trasferimento della popolazione della Striscia di Gaza nella penisola egiziana del Sinai, all’indomani della guerra in corso”.
Lo scrive Haaretz, spiegando che “il documento suggerisce che Israele potrebbe inizialmente trasferire la popolazione della Striscia in tendopoli per essere seguita in seguito dalla creazione di comunità permanenti nel Sinai settentrionale. Il documento presenta due alternative aggiuntive per il futuro della Striscia di Gaza che non includono il trasferimento della popolazione. Si permetterebbe all’Autorità Palestinese, che ha un controllo parziale della Cisgiordania e che è stata estromessa da Gaza da parte di Hamas nel 2007, di controllare Gaza. Un’altra opzione avrebbe fatto in modo che Israele stabilisse ‘il dominio arabo locale’ da parte dei residenti di Gaza che siamo rimasti nelle loro case dopo il crollo del regime di Hamas”.
Riporta ancora il quotidiano che “l’opzione di trasferire la popolazione di Gaza nel nord del Sinai prevederebbe una zona cuscinetto di diversi chilometri che impedirebbe agli abitanti di Gaza di avvicinarsi al confine israeliano”. Il ministero ha confermato l’esistenza del documento. L’ufficio del primo ministro ha dichiarato che si tratta di “un documento preliminare” e che la questione “non è ancora stata discussa in nessuna sede ufficiale”.
***
Hamas, “a Gaza 8.306 morti, 3.457 sono minori”.
Sono saliti a 8306 i morti nella Striscia di Gaza, di cui 3457 sono “bambini”, secondo quanto riferisce il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas.
***
Corte penale internazionale: impedire l’ingresso degli aiuti a Gaza costituisce crimine
Il capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha avvertito che impedire l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza “come previsto dalla convenzione di Ginevra costituisce un crimine” e “la legge non è un extra che si può applicare o no”. In un video postato sull’account social del giudice stesso, Karim Khan ha definito la situazione “un incubo” e ha aggiunto che “Israele deve garantire senza indugio che i civili ricevano cibo e medicine” a Gaza, mentre si moltiplicano le richieste per consentire il passaggio del sostegno umanitario ai civili.
***
La lezione di Thomas Friedman
Da un articolo sul New York Times, pubblicato in Italia da La Stampa: “[…]Se Israele entra a Gaza e ci resta per mesi, per uccidere o catturare ogni singolo esponente di Hamas, leader o combattente che sia, e al tempo stesso continua a espandere gli insediamenti ebraici in Cisgiordania – rendendo impossibile qualsiasi soluzione dei Due Stati con la ben più moderata Anp – non ci sarà una coalizione con i palestinesi o la Lega Araba o l’Unione europea o le Nazioni Unite o la Nato in grado di aiutare Israele, non se Israele sarà guidato da un governo che pensa e agisce come se potesse vendicarsi giustamente di Hamas mentre continua a costruire ingiustificatamente in Cisgiordania una società in cui vige l’apartheid, gestita da ebrei suprematisti. Questa è una politica contraddittoria…”.