La guerra in Medioriente
A Jabalia va in scena il terrorimo israeliano: doppio bombardamento e tutto raso al suolo
Dite quello che volete, ma questo è terrorismo. Diverso da quello di Hamas? Può darsi, ma è sempre terrorismo. Anche il ministro degli Esteri dell’Europa, Josep Borrell, si è dichiarato sconvolto.
Editoriali - di Piero Sansonetti
Hanno bombardato di nuovo il campo profughi di Jabalia. Neanche 20 ore dopo il primo bombardamento. Ormai il campo è raso al suolo, i morti sono centinaia. L’altro giorno ne avevano contati circa 150, ieri più o meno altrettanti. Speriamo non siano molti di più, perché le fotografie prese dall’alto ci mostrano che di Jabalia non è rimasto più niente.
Non sappiamo quanta gente è rimasta sotto le macerie. E quanti bambini. Dite quello che volete, ma questo è terrorismo. Diverso da quello di Hamas? Può darsi, ma è sempre terrorismo. Anche il ministro degli Esteri dell’Europa, Josep Borrell, si è dichiarato sconvolto. Il doppio bombardamento di un campo profughi è un crimine di guerra gravissimo. Il doppio bombardamento è una tecnica particolare del terrorismo di guerra. E il pensiero corre a Dresda, anno 1945, che secondo una ricostruzione del Corriere della Sera sarebbe stata evocata da Netanyahu in un colloquio con Giorgia Meloni.
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A Dresda fu commesso il più grave crimine di guerra da parte degli alleati, dopo quello (di sei mesi dopo) ad Hiroshima e Nagasaki. Era il 13 febbraio e 800 aerei britannici gettarono 1500 tonnellate di bombe sulla città tedesca. Due ore dopo il bombardamento britannico passarono gli aerei americani, con le bombe incendiarie, e poi due giorni dopo di nuovo un attacco con 200 aerei e di nuovo bombe incendiarie sulle case ormai scoperchiate.
Dresda fu avvolta da un incendio, con temperature che toccarono i 1500 gradi e provocarono addirittura un ciclone, una tempesta di fuoco che provocò una strage mai vista. I calcoli vanno da un minimo di 25.000 vittime a un massimo di oltre 200 mila. Per di più inutili persino dal punto di vista militare, perché nel febbraio del ‘45 i russi avevano già invaso la Germania e si avvicinavano a Berlino. Per fortuna le proporzioni nel numero delle vittime sono molto diverse.
Ma l’idea è quella: terrorizzare la popolazione civile, avvertirla che nessuno si salverà, provare a indebolire gli stati maggiori. Probabilmente dal punto di vista militare tutto ciò ha anche un senso, ma è un ragionamento terribile, abietto. Che non potrà che produrre nuovo terrorismo, e francamente nessuno può venire su a dire che il terrorismo di Hamas è illegittimo e quello di Netanyahu è una ragionevole opzione militare.
Se poi pensate che di fronte a questi orrori l’Italia non è stata nemmeno in grado di votare una mozione all’Onu che chiedeva semplicemente il cessate il fuoco, c’è da avere paura. Il nostro governo dice che prima di chiedere che si ponga fine al massacro bisogna ragionarci bene! Mammamia. Gli ebrei americani si sono riuniti per gridare: “not in my name!”.