Avanzano le truppe

Allarme Onu: palestinesi a rischio genocidio, le truppe israeliane avanzano a Gaza City

L’esercito annuncia: “Siamo dentro Gaza”. 14 ospedali su 36 fuori uso nella Striscia, ma Netanyahu nega il carburante. Dopo i tre raid a Jabalia, Israele bombarda anche il campo profughi di Bureij: 15 morti

Esteri - di Umberto De Giovannangeli - 3 Novembre 2023

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Le truppe israeliane avanzano sulle macerie a Gaza
Le truppe israeliane avanzano sulle macerie a Gaza

Esercito israeliano: «Siamo dentro Gaza City, è circondata»
“Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza City, circondandola e approfondendo l’operazione”. Lo ha detto il capo di Stato maggiore Herzi Halevi. Aggiungendo: “le forze israeliane stanno combattendo in un’area urbana densa e complessa, che richiede combattimento professionale e coraggio”. In questo momento le truppe sono impegnate in combattimenti ravvicinati.

“Le forze di terra sono accompagnate da un’accurata intelligence, con fuoco dall’aria e dal mare. Questa partnership rende il combattimento molto più efficace”. Riferendosi al salvataggio della soldatessa israeliana Ori Megidish all’inizio della settimana scorsa, Halevi ha detto che si tratta di “un’operazione che è una goccia nell’oceano. Siamo profondamente impegnati a fare di tutto per riportare a casa tutti gli ostaggi”.

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Idf: “Nelle ultime ore uccisi 130 terroristi”
“Nelle ultime ore sono stati uccisi 130 terroristi”. Lo ha fatto sapere l’esercito secondo cui “i soldati continuano a condurre feroci combattimenti contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza”. “Aerei da combattimento ed elicotteri – ha proseguito – hanno attaccato diversi quartier generali militari utilizzati da alti funzionari di Hamas e, sotto la direzione delle forze sul campo, hanno distrutto con successo una serie di infrastrutture terroristiche situate in aree civili e basi militari”.

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Netanyahu: «L’operazione è al culmine, non ci fermeremo»
“Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando ai soldati. “Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti `niente ci fermerà´. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perchè noi non ci fermeremo dall’eliminare i terroristi di Hamas”.

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Il primo ministro contraddice l’esercito: no a carburante gli ospedali di Gaza
L’ufficio di Benjamin Netanyahu ha precisato di non aver approvato il trasferimento di carburante agli ospedali di Gaza se questo dovesse finire, come annunciato invece dal capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi.

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Esperti Onu: il popolo palestinese a rischio genocidio a Gaza
“Il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza”, segnalano esperti delle Nazioni Unite. Gli esperti delle Nazioni Unite, compreso il relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, hanno stimato che il popolo palestinese «corre un serio rischio di genocidio», in una dichiarazione congiunta rilasciata a Ginevra. Gli esperti indipendenti sono stati incaricati dal Consiglio per i diritti umani ma non parlano a nome delle Nazioni Unite.

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Oms: “A Gaza fermi 14 ospedali su 36, gli altri in sovraccarico”
È “profondamente preoccupante” che “14 ospedali su 36 e 2 centri specializzati a Gaza non funzionino a causa della mancanza di carburante, oppure per danni, attacchi e problemi di sicurezza. E gli ospedali che rimangono aperti sono sovraccarichi, con il 40% di pazienti in più rispetto al numero per il quale sono progettati”. È lo scenario descritto dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha ribadito il problema anche durante un briefing con la stampa.

“La situazione sul campo, a Gaza, è indescrivibile – incalza il capo dell’agenzia Onu per la salute in conferenza stampa – Ospedali stipati di feriti distesi nei corridoi; obitori traboccanti; medici che eseguono interventi chirurgici senza anestesia; migliaia di persone che cercano riparo dai bombardamenti; famiglie ammassate in scuole sovraffollate, alla disperata ricerca di cibo e acqua; bagni che straripano e rischio di diffusione di epidemie. E ovunque paura, morte, distruzione, perdita”.

“A 23 ospedali è stato ordinato di procedere all’evacuazione, a Gaza e nel Nord di Gaza. L’evacuazione forzata in queste circostanze metterebbe la vita di centinaia di pazienti in una situazione pericolosa per la vita – sottolinea il Dg TedrosTrasferire un bambino con il supporto vitale sarebbe pericoloso anche in un Paese ad alto reddito. Farlo a Gaza metterebbe gravemente in pericolo un piccolo la cui vita è appena iniziata e che non sa nulla di questo conflitto, né ne è responsabile. Chiedere a questi pazienti di trasferirsi mette loro e gli operatori sanitari in una situazione impossibile. E nella maggior parte dei casi, non hanno nessun posto dove andare”.

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Jabalia, la strage degli innocenti. La denuncia dell’Unicef
Da una nota ufficiale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia: “Le scene di carneficina che provengono dal campo di Jabalia, nella Striscia di Gaza, in seguito agli attacchi di ieri e di due giorni fa, sono orribili e spaventose. Anche se non abbiamo ancora una stima del tributo che l’attacco ha avuto sui bambini, le case sono state rase al suolo, centinaia di persone sono state evidentemente ferite e uccise, e molti bambini sono stati segnalati tra le vittime. Questi due attacchi fanno seguito a 25 giorni di bombardamenti (oggi 26) in corso che, secondo le notizie, hanno provocato la morte di oltre 3.500 bambini – senza contare i morti di martedì – e il ferimento di oltre 6.800 bambini. Si tratta di oltre 400 bambini uccisi o feriti al giorno, per 25 giorni di fila. Questa non può diventare la nuova normalità. I campi profughi, gli insediamenti per gli sfollati interni e i civili che li abitano sono tutti protetti dal diritto internazionale umanitario (DIU). Le parti in conflitto hanno l’obbligo di rispettarli e proteggerli dagli attacchi. Attacchi di questa portata contro quartieri residenziali densamente popolati possono avere effetti indiscriminati e sono assolutamente inaccettabili. I rifugiati e gli sfollati interni sono protetti dal diritto internazionale umanitario. Le parti in conflitto hanno l’obbligo di proteggerli dagli attacchi. I bambini hanno già sopportato troppo. L’uccisione e la prigionia dei bambini devono finire. I bambini non sono un obiettivo”.

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Gideon Levy e i morti di Jabalia
“Secondo i rapporti, circa 100 persone sono state uccise nel bombardamento di Jabalia e circa 400 sono rimaste ferite. Le immagini dell’ospedale erano terribili. Bambini ustionati gettati uno accanto all’altro, tre e quattro su un letto sudicio; la maggior parte di loro è stata curata sul pavimento per mancanza di letti sufficienti. “Trattamento” è la parola sbagliata. A causa della mancanza di medicinali, gli interventi chirurgici salvavita venivano eseguiti non solo sul pavimento, ma anche senza anestesia. L’ospedale indonesiano di Beit Lahia è ormai un inferno. Israele è in guerra, dopo che Hamas ha ucciso e rapito con una barbarie e una brutalità che non possono essere perdonate. Ma i bambini estratti dalle macerie del Blocco 6 e alcuni dei loro genitori non hanno nulla a che fare con gli attacchi a Be’eri e Sderot. Mentre i terroristi imperversavano in Israele, gli abitanti di Jabalia erano rannicchiati nelle loro capanne nel campo più affollato di Gaza, pensando a come passare un altro giorno in queste condizioni, peggiorate dall’assedio degli ultimi 16 anni. Ora seppelliranno i loro figli in fosse comuni perché a Jabalya non c’è più spazio per quelli singoli”. Così Gideon Levy, storica firma di Haaretz, tra i giornalisti israeliani più conosciuti al mondo, conclude un suo articolo sulla mattanza nel campo profughi.

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Media: 15 morti in raid su campo profughi Bureij a Gaza
Un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 15 persone. Lo riporta il Guardian citando un portavoce della protezione civile della Striscia. I residenti hanno riferito che decine di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. L’impatto ha creato un grande cratere e ha danneggiato gravemente gli edifici circostanti. Parlando ad al-Jazeera, un sopravvissuto lo ha paragonato a un terremoto.

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Hamas: “27 morti in un raid Israele vicino alla scuola dell’Unrwa”
Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che 27 palestinesi sono morti a causa di un raid aereo israeliano vicino a una scuola dell’Unrwa nella Striscia. Le vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele sono arrivate a 9.061, tra cui 3.760 bambini. Secondo il ministero, tra i decessi registrati dal 7 ottobre ci sono anche 2.326 donne. Secondo la stessa fonte gli attentati hanno provocato anche almeno 32.000 feriti.

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Blinken, “Chiederò a Israele misure per risparmiare i civili”
Il segretario di Stato americano Antony Blinken chiederà a Israele di assumere «misure concrete» per minimizzare il pericolo per i civili a Gaza, tese a impedire una escalation del conflitto nella regione. “Parleremo di misure concrete che possono e devono essere prese per minimizzare i danni causati a uomini, donne e bambini di Gaza”, ha detto Blinken ai giornalisti prima di volare verso Israele. Ha inoltre assicurato che gli Usa sono “determinati” a impedire qualsiasi allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che 74 americani sono stati evacuati da Gaza.

3 Novembre 2023

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