L'indagine a Ancona
Mithila muore suicida a 15 anni, padre indagato per istigazione: dubbi su nozze combinate o gravidanza indesiderata
Aveva compiuti da poco 15 anni Mithila, l’adolescente bengalese che lunedì pomeriggio si è lanciata dal balcone della sua cameretta di un edificio in un quartiere popolare di Ancona, un volo di 10-15 metri dal terzo piano. Giovedì Mithila è morta dopo tre giorni di agonia all’ospedale Torrette: troppo gravi le condizioni, apparse immediatamente disperate ai soccorritori.
Un gesto volontario, secondo un testimone, che ha visto l’adolescente già fuori dalla ringhiera, lasciarsi cadere senza gridare né chiedere aiuto.
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Ma dietro la tragedia di Mithila potrebbe nascondersi un quadro inquietante. La sua morte ha lasciato uno strascico di ombre e dubbi: la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo, affidato al pm Andrea Laurino, per istigazione al suicidio.
Unico indagato il padre della ragazza, che quel pomeriggio era al lavoro, operaio in un cantiere navale: si tratta formalmente di un atto a garanzia dell’uomo, che potrà così partecipare ai vari accertamenti. Nell’appartamento erano invece presenti altri familiari della ragazza originaria del Bangladesh: madre e sorella sposata, con suo marito e i figli della coppia.
La Procura di Ancona concentra le sue indagini sul contesto familiare, su cosa potrebbe aver spinto Mithila, che frequentava il primo anno di un istituto professionale e che sognava di diventare una stilista, a compiere quel gesto estremo.
Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, martedì Mithila avrebbe dovuto fare una visita ginecologica: l’autopsia fissata per il pomeriggio di venerdì 3 novembre servirà a capire se la ragazza, appartenente ad una famiglia musulmana, nascondesse una gravidanza indesiderata.
Ma non è l’unico punto da chiarire. Vi sarebbero stati recenti contrasti col padre, che voleva riportarla in Bangladesh per qualche mese: un viaggio a cui Mithila sarebbe stata fortemente contraria, col rischio di perdere un lungo periodo scolastico o, peggio, venire coinvolta in un eventuale matrimonio combinato, ancora molto comuni nel suo Paese d’origine anche in età minorile.
La polizia che indaga sulla vicenda ha sequestrato alcune pagine del diario della 15enne e il suo telefonino, sono al vaglio degli investigatori anche i suoi rapporti di amicizia (frequentava l’oratorio dei Salesiani) e le persone con cui potrebbe essersi confidata.
Il fratello 15enne, parlando al Resto del Carlino, nega problemi in famiglia: “Mia sorella era libera di fare tutto – ha detto il ragazzo -, non siamo una famiglia rigida. Lei è sempre uscita”. Il fratello, non in casa lunedì pomeriggio, ha anche aggiunto che non era ancora stata decisa una data per il viaggio in Bangladesh e che nessuno aveva obbligato la sorella a partire.