Il ritorno
Julio Velasco, chi è il ct della Nazionale di pallavolo femminile: il motivatore chiamato con l’obiettivo Olimpiadi
Sport - di Redazione
Julio Velasco, l’allenatore che alla guida della nazionale italiana di pallavolo maschile portò la cosiddetta “generazione di fenomeni” a vincere tra il 1989 e il 1996 tre campionati d’Europa e due campionati del mondo, oltre ad un argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996, è il nuovo ct della nazionale femminile, che aveva già guidato nel biennio 1997-98.
Ad annunciare il ritorno di Velasco è la Fipav, la Federazione Italiana Pallavolo. “Per l’allenatore di La Plata, fino ad agosto direttore tecnico delle nazionali giovanili maschili, si tratta di ripartire con una nuova avventura sulla panchina azzurra. L’incarico di Velasco partirà dal 1° gennaio”. “Siamo molto contenti che Julio abbia accettato la nostra proposta – le dichiarazioni del presidente della Fipav Giuseppe Manfredi -. Siamo convinti che affidare la nazionale femminile a un tecnico del suo spessore sia in questo momento la scelta migliore. Ci sono tutti i presupposti affinché questo nuovo percorso possa regalarci soddisfazioni, sicuramente porterà un contributo importante, come è sempre stato, alla causa azzurra“.
Chiaro l’obiettivo di Velasco e delle Azzurre: le Olimpiadi di Parigi 2024 e la prima medaglia medaglia della storia per la pallavolo femminile. Ma il primo step sarà la Nations League in cui l’Italia dovrà confermare la sua classifica per essere ripescata ai Giochi olimpici. Altro punto chiave sarà quello di superare i “drammi” nati dalla precedente gestione a guida Davide Mazzanti, con la rottura dei rapporti tra il ct e diverse giocatrici del blocco azzurro come Bosetti, Monica De Gennaro, Cristina Chirichella ma soprattutto Paola Egonu, che aveva rinunciato torneo di qualificazione olimpica dopo l’Europeo trascorso prevalentemente in panchina.
La carriera nella pallavolo italiana
Nato a La Plata il 9 febbraio 1952. Inizia la sua carriera da allenatore in Argentina nel Ferro Carril Oeste (1979-82), prima di sbarcare in Italia nel 1983 per allenare la Latte Tre Valli Jesi in A2. La svolta arriva nel 1985 col passaggio alla Panini Modena Volley, dove vince quattro Scudetti consecutivi. Nel 1989 viene chiamato alla guida della nazionale italiana maschile, reduce da anni complicati: alla guida degli azzurri compie un percorso incredibile portando la nazionale a diventare negli anni ’90 un autentico “carro armato”, vincendo tre campionati d’Europa e due campionati del mondo, cinque World League oltre ad un argento olimpico.
Una squadra trascinata da leggende come Andrea Zorzi, Andrea Giani, Andrea Lucchetta: la “generazione di fenomeni” che porterà in seguito la Fibv, La Fédération Internationale de Volleyball, a premiare quella come la “Squadra del secolo”.
Nel biennio 1997-98 Velasco allena la nazionale femminile italiana. Nei due anni alla guida della selezione femminile, conduce le Azzurre a un quinto posto agli Europei del 1997, deludente rispetto alle ambizioni iniziali, quindi Velasco lascia la panchina al suo vice Angelo Frigoni, già suo secondo ai tempi della nazionale maschile.
Da una sua idea prende vita il Club Italia, una squadra formata dalle giovani più promettenti selezionate dalla FIPAV. Ha guidato poi le nazionali di Repubblica Ceca (2001-2003), Spagna (2008-11), Iran (2011-14) e Argentina (2014-18). È poi tornato a Modena, prima dell’avventura di pochi mesi fa con Busto Arsizio: Velasco dovrà lasciare il posto da allenatore nel club di A1, la Federazione non ha dato l’ok al doppio incarico.
Velasco nel calcio tra Lazio e Inter
Ma la fama e la popolarità di Velasco spingeranno il ct della nazionale di pallavolo anche in altri “lidi”. Nel 1998 Sergio Cragnotti, all’epoca presidente della Lazio, lo chiama per ricoprire la carica di direttore generale del club di calcio. Due anni dopo, siamo nel 2000, Velasco transita per un breve periodo anche nell’Inter, sotto la presidenza di Massimo Moratti, come responsabile dell’area fisico-atletica del club neroazzurro di Milano.