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Gerardina Corsano: cosa ha causato l’intossicazione che ha ucciso la donna di Ariano Irpino

Gerardina Corsano: cosa ha causato l’intossicazione che ha ucciso la donna di Ariano Irpino

Una folla parenti ed amici ha partecipato stamattina ai funerali di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. La donna è deceduta martedì della scorsa settimana per una sospetta intossicazione alimentare. Nella chiesa di Difesa Grande, la contrada rurale dove Gerardina viveva insieme al marito Angelo Meninno, sopravvissuto alla intossicazione, amici e conoscenti si sono stretti alla famiglia che alla vigilia del funerale aveva chiesto ai mezzi di informazione una presenza non invasiva: invito raccolto dalle emittenti televisive che hanno spento le telecamere dentro e fuori la chiesa dell’Addolorata dove è stato celebrato il rito funebre.

I funerali

Per domani sono attesi dal magistrato della Procura di Benevento, Maria Amalia Capitanio, gli esiti degli esami di laboratorio effettuati dall’Istituto superiore di sanità su alimenti sequestrati in pizzeria ed anche in casa dei coniugi. Da indiscrezioni trapelate, si allontanerebbe l’ipotesi di intossicazione da botulino. Si fa strada invece l’ipotesi, tuttavia da suffragare, di una tossinfezione causata dalla manipolazione di prodotti destinati all’agricoltura, in grado di rilasciare sostanze chimiche pericolose, commercializzati da Angelo Meninno.

Le indagini e la nuova ipotesi

Anche dall’esame dei suoi campioni biologici, non era emersa la presenza della tossina. Se dovesse essere confermato che l’intossicazione della coppia non è stata provocata dagli alimenti consumati il 28 ottobre scorso nella pizzeria di Ariano Irpino, cambierebbe totalmente la posizione dei titolari, iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo e lesioni. Le stesse ipotesi di reato che vengono contestate al medico del pronto soccorso dell’ospedale Frangipane di Ariano Irpino che aveva dimesso la coppia dopo averla visitata in due distinte occasioni.

I fatti

La coppia si era recata in una pizzeria di Ariano Irpino. La notte entrambi hanno iniziato a sentire forti dolori. Il giorno dopo, nonostante fossero ad un ricevimento, sono stati costretti a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale: il malore era diventato molto forte. Quel giorno la prima dimissione. Il ritorno in ospedale il giorno dopo in quanto il malessere si era fatto insostenibile. Entrambi sono stati di nuovo mandati a casa. Poi la notte stessa la situazione è precipitata e la Corsano è deceduta mentre il marito è stato ricoverato in gravi condizioni e non in pericolo di vita.

La difesa

In seguito a una testimonianza si era ipotizzato che a scatenare l’intossicazione fosse stata la presunta presenza del botulino nell’olio al peperoncino usato per condire la pizza. La proprietaria del locale ha sempre collaborato con le autorità e si è sempre dichiarata innocente, in quanto anche altri clienti hanno consumato lo stesso alimento senza conseguenze. La pizzeria è stata già dissequestrata.

Chiarezza

La vicenda è complessa – ha detto a Il Mattino l’avvocato Giovanni Pratola, legale difensore della famiglia Corsano-Meninnouna giovane donna è morta e il marito ha rischiato di fare la stessa fine. Sono coinvolti in questa vicenda anche altre persone, i titolari della pizzeria e un medico. Anche loro vivono un proprio dramma. Quando la verità? Ci aspettiamo risposte concrete sostanzialmente da due elementi: i risultati dell’autopsia e la ricostruzione, attraverso le cartelle cliniche, di quanto realmente accaduto in ospedale, in occasione del primo e del secondo accesso. Quali protocolli sono stati applicati, perché non è stato possibile salvare Gerardina?“.