In Sicilia
Classe ripete l’esame orale della Maturità dopo mesi, denunciate “irregolarità”: prova bis come in ‘Immaturi’
Curiosità - di Carmine Di Niro
Non siamo nel film “Immaturi”, il film di Paolo Genovese che racconta la storia di alcuni 40enni romani costretti dopo 20 anni a rifare l’esame di maturità per problemi burocratici, eppure la storia che arriva da da Spadafora, piccolo centro in provincia di Messina, ha diversi punti in comune.
A oltre quattro mesi dalla maturità gli ex studenti della V A del liceo scientifico Galilei sono stati costretti a ripresentarsi di fronte ad una commissione per svolgere nuovamente l’esame.
Tutto nasce dalla denuncia presentata dai genitori di una studentessa che, dopo aver svolto l’esame, segnala all’ufficio scolastico regionale gravi irregolarità. A spiegare la vicenda è il Corriere della Sera: l’ex alunna avrebbe preso molto più basso dei suoi compagni perché non avrebbe ricevuto, a differenza del resto della classe, il messaggino con cui una professoressa che faceva parte della commissione, via WhatsApp, dava ai ragazzi una serie di suggerimenti sugli argomenti che sarebbero stati oggetto delle domande.
Accertate le irregolarità, l’ufficio scolastico regionale ha quindi annullato le prove e disposto per gli ex alunni della V A il ritorno agli esami di fronte ad una nuova commissione. Inutile anche il tentativo di fermare la nuova prova: il ricorso al Tar di Catania degli ex studenti non è stato accolto.
Gli ex compagni di classe della studentessa che ha presentato ricorso, come evidente, non hanno apprezzato la mossa. Cinque su 11 hanno sostenuto la prova orale nella giornata di giovedì, ieri è stato il turno di altri quattro, mentre sabato toccherà agli ultimi due, tra cui la studentessa che ha presentato la denuncia.
Come racconta all’edizione di Palermo di Repubblica Caterina Galletta, mamma della giovane Andrea, nella doppia veste di genitore e legale che ha difeso gli altri 10 ragazzi, la studentessa che ha sporto denuncia “era una delle migliori amiche di mia figlia. Al termine degli esami di Stato, addirittura, erano partite assieme per un viaggio. E ha nascosto a mia figlia di avere già intrapreso un’azione legale. Il coraggio di denunciare? Ma quando mai. Se la ragazza aveva riscontrato delle irregolarità avrebbe potuto anche denunciare subito, senza aspettare i voti”.
La figlia di Caterina ha dovuto prendere un aereo da Malta e rientrare in Sicilia. Sull’isola frequenta un’università americana: “Avrei dovuto sostenere un esame a Londra la scorsa settimana, ma non l’ho potuto fare. E anche i costi del viaggio sono stati considerevoli. Per fortuna, però, è andata”.
È andata peggio sicuramente alla professoressa che ha via WhatsApp dava suggerimenti agli studenti: trasferita in un liceo di Messina, rischia 6 mesi di sospensione.